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BONUS BEBE'. GLI STRANIERI CHE NE HANNO FRUITO RISCHIANO UN PROCEDIMENTO PENALE. URGE UN INTERVENTO DEL MINISTRO DI GRAZIA E GIUSTIZIA
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Comunicato 
26 luglio 2006 0:00
 

Firenze, 26 Luglio 2006. Pochi giorni fa il Consiglio dei Ministri ha annunciato un provvedimento con il quale il Ministero dell'Economia rinuncia a chiedere la restituzione dei bonus bebe' erroneamente incassati da cittadini extracomunitari. Concordiamo con il proposito, ma e' necessario intervenire anche per cancellare le conseguenze penali della vicenda, che possono essere ben piu' afflittive per gli stranieri.
Dai comunicati stampa del Consiglio dei Ministri si apprende che il provvedimento si limitera' a condonare le somme, ma nulla e' stato detto sulle conseguenze penali che gli stranieri potrebbero subire. Infatti, nel modulo presentato alle Poste il richiedente dichiarava di essere cittadino italiano, e dunque di avere titolo al bonus, concretizzando cosi' la possibilita' di essere perseguito penalmente per i reati di falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello Stato. Le ricadute di questa svista del Governo potrebbero essere pesantissime, anche dal punto di vista economico (solo le eventuali spese processuali andrebbero ben oltre 1000 euro!!). Inoltre, un procedimento penale per il reato di truffa ai danni dello Stato e' motivo ostativo al rilascio della carta di soggiorno, ed una eventuale condanna e' motivo di revoca.
La situazione potrebbe essere sanata con un provvedimento che cancelli gli specifici reati di falso ideologico e truffa ai danni dello Stato.

In tal senso abbiamo invitato il ministro di Grazia e Giustizia, Clemente Mastella, perche' intervenga.

Ricordiamo che la storia risale all'inizio del 2006, quando nella legge finanziaria il Governo stanzio' 1000 euro per i neonati italiani e comunitari. La lettera di "invito" del Presidente del Consiglio a ritirare il bonus fu spedita per errore a migliaia di famiglie di cittadini stranieri, che si presentarono alle Poste per ritirare il bonus, che per errore fu pagato.
Nei mesi successivi, scoppiato il caso, il ministero dell'Economia ha iniziato a richiedere indietro le somme percepite senza averne diritto, e con l'annuncio degli ultimi giorni e' stata fatta nuovamente marcia indietro: chi ancora non ha restituito il bonus puo' tenerlo. Al solito, e all'italiana, chi si e' affrettato a restituire il bonus, e dunque a "rientrare" nella norma dopo essersi accorto dell'errore, restera' a bocca asciutta. Chi non si e' curato della faccenda, potra' tenere il bonus.

Emmanuela Bertucci, legale Aduc
 
 
 
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