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Immigrazione. Chi paga? Ovviamente i piu' deboli!! Gli effetti nefasti di nefasta legislazione
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Comunicato di Vincenzo Donvito
22 settembre 2009 11:54
 
Tre operai indiani sono stati arrestati perche' lavoravano "a nero" in una conceria in provincia di Avellino, conceria che aveva un totale di 14 lavoratori nelle medesime condizioni illegali e che i Carabinieri, per la carenza di caratteristiche tecniche e di sicurezza, hanno posto sotto sequestro denunciando in stato di liberta' la proprietaria (1).
Una notizia, a nostro avviso, allucinante e significativa e che ben inquadra in che situazione ci siamo infilati coi provvedimenti nefasti approvati lo scorso agosto dal nostro Parlamento istituendo il reato di clandestinita'. Siamo nel classico "cul de sac" da cui, per uscirne, forse ci vorranno altre vittime, oltre ai morti che vengono lasciati ogni giorno nei canali marini di avvicinamento alle nostre coste; e forse, quando la situazione sara' diventata foriera di disordini anche interni da parte dei sopravvissuti e dei cittadini consapevoli, quando le condanne internazionali non saranno blande come quella di ieri dell'Onu e dell'Ue (2), ma diventeranno vera e propria imposizione... forse solo allora qualcuno dei tanti che hanno dato fiducia al Governo per evitare di doversi esprimere con un voto specifico, qualcuno di questi tanti comincera' a guardarsi allo specchio e a vedere l'immigrato che e' in lui ed a comprendere i danni che sta arrecando al proprio Paese per averlo venduto in cambio di un piatto di lenticchie.
Crediamo che questo episodio possa servire a rendere ancor piu' chiara una cosa, risaputa ma nascosta ai piu' per il piatto di lenticchie di cui sopra: quando le leggi sono fatte male e' piu' facile che siano anche applicate male e, soprattutto, a pagarne saranno sempre i piu' deboli, i piu' indifesi, i piu' demuniti, i piu' disgraziati. Oggi sono i tre operai indiani, che vanno in galera perche' lavoravano li' dove avevano trovato la possibilita' di farlo, mentre chi gli ha offerto questa possibilita', nonostante avesse messo in piedi una fabbrica della morte civile e tecnica, si prende la sua denuncia e, probabilmente, finira' li'. I tre operai indiani, invece, che in dispregio della nostra Costituzione non sono considerati uguali civicamente al loro datore di lavoro, non finiranno li': verranno ributtati nei luoghi da cui hanno scelto di andare via e vi ritorneranno da sconfitti, da rifiutati e... cosa di meglio per non dedicarsi ad alimentare la delinquenza di quel luogo o del prossimo in cui fuggiranno?
Piccolo episodio -ne siamo consapevoli- che non sconvolgera' il mondo, anche perche' proviene da un piccolo Paese come il nostro dove l'immigrazione e' diventata un problema solo per la xenofobia di alcune minoranze che hanno imposto le proprie isterie alla -umanamente ed economicamente- debole maggioranza che ci governa. Ma la legge che consente che l'isteria sia governo e' solo di un mese fa e certe tendenze fanno scuola per risvegliare altre isterie simili che, poi, non ci sarebbe da stupirsi divengano follie di popolo.
 
 
 
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