Sono sposato con Rita, indonesiana, in Italia da 7 anni ed ora in possesso di cittadinanza italiana. Il fratello di lei, Leo, e' oggi regolarmente in Italia per turismo, e convive con noi. Vorremmo lui rimanesse in Italia a lavorare; la Questura ci chiede, ai fini di un Permesso di soggiorno per motivi di famiglia, una copia tradotta e legalizzata del Certificato di nascita da cui si evinca anche paternita' e maternita'. L'ambasciata italiana a Jakarta crea, verbalmente, problemi onde tradurre e legalizzare tale documento. Tra l'altro noi siamo in possesso di un certificato si stato famiglia, in cui risultano sia Rita che Leo come fratelli, tradotto e legalizzato dall'ambasciata italiana a Jakarta in gennaio 2005. Vi chiederei, cortesemente, se: - l'ambasciata, o sezione consolare che dir si voglia, puo' rifiutarsi di tradurre e legalizzare il documento di Leo; - se lo stato famiglia in nostro possesso puo' essere documento sufficiente per la dimostrazione di parentela per la Questura (e quindi eventualmente insistere con questa); - se Rita, in quanto cittadina italiana, puo' autocertificare il suo grado di parentela con il fratello.
Ringraziandovi fin d'ora, i piu' cordiali saluti.
Alberto

Risposta:
1. L'ambasciata potrebbe ritenere necessaria la validazione dei documenti, che e' procedura aggiuntiva alla mera traduzione e legalizzazione. Ha provato a metterli in mora con raccomandata ar
clicca qui
2. L'importante e' che lo stato di famiglia attesti la comune genitorialita' (e non si limiti a evidenziare i cognomi) dei fratelli. In tal caso non vedremmo perche' non debba esser sufficiente. Proceda come sub 1)
3. Non crediamo che, in merito al rilascio dei permessi sia sufficiente la autocertificazione di sua moglie.
In ogni caso, se la situazione non si sblocca, le consigliamo di adire immediatamente (dopo la messa in mora) al giudice ordinario, che e' procedura semplice, veloce e non costosa (esente da tasse).
Aduc Immigrazione