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Flussi. Perche' costringiamo gli stranieri ad andare a ritirare il visto per lavoro nel loro Paese?
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Lettera 
25 novembre 2006 0:00
 
Da quel che so il Decreto flussi bis e' nato per regolarizzare le migliaia di immigrati clandestini presenti in Italia. Allora Vi chiedo :
1) perche' li costringiamo ad andare alle ambasciate italiane nei loro paesi di provenienza (con evidenti problemi di rientro.)?
2) e perche' agli aeroporti la Polizia ritira loro il passaporto ?
3) come deve fare un'immigrato in territorio italiano con in mano il nulla osta da presentare all'ambasciata italiana del proprio paese per non rovinare tutto ? Grazie.

Risposta:
Lei ha capito male, e non per sua colpa, ma per l'assurdita' delle norme italiane. La legge sull'immigrazione prevede infatti che i datori di lavoro possono richiedere il nulla osta per lavoratori che al momento della proposizione della domanda si trovano all'estero. La stessa legge prevede inoltre la "revoca" del nulla osta se invece risulta che il lavoratore era gia' irregolarmente presente sul territorio italiano. Tutte le domande che ci pone hanno dunque risposta negativa:
- gli stranieri non sono "costretti" a tornare nel proprio Paese. Dovrebbero essere gia' li', sin dall'inizio;
- la Polizia non dovrebbe comunque ritirare il passaporto, ma apporre un visto di uscita e notificare un decreto di espulsione;
- per non "rovinare tutto" gli stranieri sono allora costretti a tornare clandestinamente nel loro Paese!
Siamo all'assurdo, perche' nei giorni in cui si potevano presentare le domande di nulla osta le telecamere di tutti i telegiornali hanno inquadrato in tutta Italia le file di stranieri che presentavano (irregolarmente) la loro domanda; il Governo e' ben consapevole della situazione, del fatto che tanti stranieri lavorano in Italia da clandestini per un datore di lavoro che li assumerebbe volentieri, se solo gliene fosse data l'opportunita', eppure finge che non ci siano...
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