Buongiorno,
Ho appreso ieri che dopo tutta la trafila fatta per presentare documentazione legalizzata firmata bollata ecc, a mio marito è stato negato il visto per l’italia Dall’ambasciata in Cairo, con la motivazione assurda che a parer loro il nostro è un matrimonio di comodo. Sono una cittadina italiana, lui egiziano, tutti i documenti già accettati e stra-controllati per avere il nullaosta al matrimonio certamente ed ora il diniego del visto.
Hanno intervistato mio marito in ambasciata dopo la presentazione dei documenti, una serie di domande assurde poste con atteggiamento di superiorita’ e Tutt’altro che gentilmente ma ci siamo detti che fosse un atteggiamento normale per loro, per tutte le situazioni assurde che vedono passare all’interno di un’ambasciata ma ora, il diniego motivato assurdamente: mancanza di conoscenza effettiva del coniuge e mancanza di una lingua veicolare. E secondo loro come dialoghiamo tutti i giorni più volte al giorno? Quando siamo insieme come parliamo? A gesti? Ora sono, siamo, un po’ disorientati, ci limitano la libertà di vivere insieme e amarci normalmente, non sappiamo come agire, a chi rivolgerci.
Alle e-mail l’ambasciata non risponde, alle telefonate se si ha la fortuna di prendere la linea solo il martedì dalle 10 alle 12 la sola risposta che si può ottenere è che loro non sono autorizzati a rispondere ma sono autorizzati a rovinarci la vita. E chi è autorizzato allora a dare delle risposte?
Vi chiedo aiuto, con il cuore, per risolvere una situazione che ci pare sempre più assurda e che dopo più di 6 mesi di carte e burocrazia pare ritornata al punto 0.
Giocano con la vita altrui con leggerezza disarmante e non se ne rendono conto e a sentire il racconto dell’intervista da mio marito, pare ne traggano piacere dal potere in loro possesso.
Flavia, dalla provincia di VI

Risposta:
da quanto ci dice dovete rivolgervi ad un legale di vostra fiducia per impugnare il diniego di visto.
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Ha risposto Emmanuela Bertucci: https://sosonline.aduc.it/info/bertucci.php
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