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Le 'zone rosse' faranno di Firenze una grande zona nera
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Articolo di Fabio Clauser
19 aprile 2019 8:32
 
Fanno molto discutere, in questi giorni, i nuovi indirizzi operativi emessi dal Ministero dell'Interno con cui si invitano i Prefetti ad intervenire con “ordinanze e provvedimenti antidegrado”.
Provvedimenti di questo genere non sono una novità.
Già nel dicembre 2017 era stata emessa un'ordinanza con cui venivano delimitate delle zone rosse nel Comune di Bologna da cui i denunciati per certi reati dovevano tenersi alla larga.
Pochi giorni fa un provvedimento del tutto simile è stato adottato dal Prefetto di Firenze ed accolto di buon grado dal Sindaco che ha riferito di avere collaborato come Comune.
Anche nell'ordinanza fiorentina, che ha un termine di tre mesi, si individuano alcune zone rosse.
In particolare viene disposto il divieto “di stazionare nell'area della Fortezza da Basso, nel Parco delle Cascine, in via Dei Servi, piazza dei Ciompi, via dell'Ariento, via Sant'Antonino, borgo San Lorenzo, piazza del Mercato Centrale, via Nazionale, largo Fratelli Alinari, piazza della Stazione, via Panicale, via Guelfa, via de'Benci, largo Annigoni, via dei Pandolfini e piazza San Jacopino ai soggetti che ne impediscano la fruizione con comportamenti incompatibili con la vocazione e la destinazione di tali aree. Sarà considerato responsabile di tali comportamenti chiunque sia stato denunciato dalle Forze di Polizia per il compimento di attività illegali in materia di stupefacenti (…) per i reati contro la persona ai sensi degli articoli 581, 582 e 588 del Codice Penale o per danneggiamento di beni ai sensi dell'art. 635 dello stesso codice penale ovvero sia stato destinatario di violazioni della normativa che disciplina l'esercizio del commercio su aree pubbliche (…)”. Qui il provvedimento.
Con il provvedimento viene ordinato l'allontanamento dei trasgressori dalle zone richiamate: questi potrebbero incorrere anche in eventuali sanzioni penali.
L'ordinanza desta non poche perplessità.
Da un primo punto di vista, superficiale, viene da chiedersi quale metodo sia stato utilizzato dal Prefetto nell'individuare le zone rosse: per quale motivo via Panicale è una zona sensibile e la vicina via Faenza no?
Non si rischia di trasformare le vie limitrofe alle zone rosse in zone nere in cui finirebbero per riversarsi le persone non gradite?
Le scarse risorse di cui dispongono le forze dell'ordine dovranno concentrarsi nelle zone rosse per effettuare i dovuti controlli; e le zone nere? Saranno dimenticate?
Da un altro punto di vista, anche questo superficiale, viene da chiedersi per quale motivo i comportamenti incompatibili con la vocazione delle zone rosse debbano corrispondere con l'essere stati denunciati, ma solo per una ristretta classe di reati: lo spaccio, le percosse, le lesioni, la rissa, il commercio abusivo ed il danneggiamento... Deve forse dedursi che, ad esempio, la rapina, l'omicidio e la violenza sessuale siano in linea con la vocazione delle zone rosse?
E lo spaccio? Corrisponde alla vocazione ed alla destinazione della povera via Faenza?
Da un terzo punto di vista, forse meno superficiale, non si comprende per quale ragione si debba ritenere che una persona denunciata, automaticamente, impedisca la fruizione (delle zone rosse, ma da parte di chi?) “con comportamenti incompatibili con la vocazione e la destinazione di tali aree”.
Essere stati denunciati non è un comportamento, è un fatto.
Un fatto che non dipende dal denunciato e che in uno Stato di diritto deve essere considerato neutro, fino a che non si giunga ad una condanna definitiva.
Giusto per avere un'idea: anche chi è stato assolto con formula piena è stato denunciato.
Anche chi è stato accusato falsamente è stato denunciato.
Ed allora, il Prefetto voleva riferirsi a tutti i denunciati? Anche a quelli vittima di calunnia? Anche a quelli assolti? Anche a quelli prosciolti? O solo ai condannati? O ai condannati in via definitiva?
E chi è stato prosciolto per avere superato la messa alla prova? E chi ha chiesto l'ammissione a tale beneficio? E chi è stato archiviato senza neanche sapere di essere stato denunciato?
In altre parole, come fanno le forze dell'ordine a individuare i denunciati?
Chi sono questi denunciati?
E ancora, viene da chiedersi cosa significhi stazionare: le forze dell'ordine dovranno allontanare i denunciati che vivono nelle zone rosse da casa loro? O dovranno allontanare solo quelli che stazionano per strada? E il denunciato che prende un caffè al bar di una zona rossa? Dovrà essere allontanato?
L'effetto che rischia di avere questa ordinanza, a me pare, è che la cara Firenze non finisca per avere tante zone rosse e sicure, ma un'unica grande zona nera, tutt'altro che sicura.
 
 
 
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