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Italia e Ungheria versus quella che chiamano crisi demografica. Razzismo
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26 giugno 2024 12:40
 

Il capo del nostro governo apprezza e condivide la priorità demografica della presidenza ungherese della Ue, per sei mesi dal 1 luglio: “una delle precondizioni che servono a costruire un’Europa forte, un’Europa che sappia tornare a essere protagonista nel mondo”. L’obiettivo comune è sventare il tasso di sostituzione etnica che cancellerebbe la nostra civiltà: nei prossimi 20 anni la popolazione africana dovrebbe aumentare di 750 milioni, e occorrerebbe operare perché gli africani restino in Africa e non vengano nei nostri Paesi.

 Oltre a questo, in Italia come in Ungheria, fioriscono politiche di bonus alle famiglie per incentivare la natalità, oggi a 1,25 figli per donna e che Meloni e Orban vorrebbero portare a 2,1.

I nostri due capi di governo si ergono a seguaci di quel movimento - pronatalismo - che fiorisce in particolare in Usa (Silicon Valley) e che ha tra i sostenitori Elon Musk che, non a caso, è padre di 11 figli. 

Visto che viviamo in un Pianeta dove la bomba demografica è realtà, sembra che il problema per loro non sia il calo della riproduzione, ma chi si riproduce. 

Un problema indissolubilmente legato al nazionalismo insieme alla razza, alla classe e all’etnia. Una politica che  rapidamente diventa xenofoba. Le nascite “dentro” alla nazione si contrappongono all'immigrazione “dall'esterno”. Un terreno fertile perché teorie come quella della “sostituzione etnica” possano proliferare. Non a caso per loro l’immigrazione diventa “invasione”, uno tsunami migratorio a cui contrapporre il “nostro” al “loro”. Nazionalismo che sfocia in nazionalismo etico, col rischio - già manifesto alle frontiere e non solo - di sfociare in violenza razzista.

Quella di Meloni e Orban è la punta di un iceberg che ha ampia base in Europa, inclusa buona parte di chi oggi è all’opposizione dei governi italiano e ungherese. La presidenza ungherese dell’Ue, con l’appoggio italiano e quello anche di altri Paesi dove, spesso, si tratta solo di sottovalutazione del problema posto come crisi demografica, ci porterà a scelte che:
- peggioreranno le politiche di accoglienza dei migranti, che - piani Mattei o simili - continueranno ad arrivare; 
- legislazioni e fiscalità per incentivare una natalità che gli individui non gradiscono;
- distrazione di fondi ed energie per alimentare razzismo e xenofobia.

In una Europa e un Pianeta che vanno a rotoli sotto la pressione della bomba demografica, Italia e Ungheria (anche in altra compagnia) si rinchiuderanno nei propri fortini. I problemi esploderanno e Italia, Ungheria e Ue non saranno preparati e si barcameneranno, come è stato per i Covid, solo nel litigare fra di loro per come affrontare un'emergenza che loro stessi hanno creata.


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