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Le comunita' di migranti. Studio scientifico
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Articolo di Redazione
5 maggio 2011 19:54
 
Come possono gli immigrati raggiungere lo stesso livello economico e sociale degli autoctoni? Per la prima volta in Austria si indaga con sistematicità se le comunità etniche siano cosa buona per gli stranieri.

D'integrazione di immigrati si discute molto in Austria, ma non sempre in base a dati oggettivi. Ora, Nicole Schneeweis vuole studiare la loro situazione nella scuola e nelle aziende, grazie a un progetto appena approvato dal Fondo per la ricerca scientifica (FWF) presso l'Università di Linz. L'attenzione non è focalizzata sugli aspetti culturali, bensì su un quesito: come possono i migranti ottenere uno stato sociale ed economico pari a quello degli austriaci? E' una domanda importante per gli economisti, questa.
"Grazie a una rete di ricerca nazionale, anch'essa finanziata da FWF, posso disporre di un enorme patrimonio di dati", dice Schneeweis. Nella principale associazione della Previdenza sociale giacciono infatti i dati anonimi di tutte le persone attive in Austria dal 1972 al 2008: in quale impresa hanno lavorato, che stipendio avevano, la loro cittadinanza.
La signora Schneeweis vuole analizzare se la dimensione del proprio gruppo etnico abbia conseguenze sulle possibilità di successo dei migranti. "In Usa esistono già studi sulla segregazione e anche sulle reti sociali etniche. Ed è stato appurato che quest'ultime sono utili nel trovare un nuovo impiego". Avvalendosi dei dati nazionali la studiosa intende scoprire se, per esempio, un cittadino polacco residente in una regione a forte immigrazione polacca e che abbia perso il lavoro, resti disoccupato per meno tempo. Oppure, se i turchi che cambiano lavoro riescono ad avere uno stipendio d'ingresso più alto qualora nella nuova azienda esista una forte comunità turca. "S'indagherà anche sull'evoluzione degli stipendi nel corso del tempo", giacché dagli studi statunitensi non sono venuti risultati chiari sugli effetti di lungo periodo.
Ma le fondamenta di una vita di lavoro si trovano nella scuola. E così Schneeweis esaminerà anche i dati di tutti gli alunni di Linz dal 1980 al 2001. "Potrò osservare il tipo di scuola cambiato dai migranti maschi e femmine -a seconda della dimensione del gruppo etnico di appartenenza nella scuola dell'obbligo". In questo modo potrà guardare alla situazione scolastica dal punto di vista degli alunni stranieri. Quanto serve ai ragazzi turchi essere in tanti nella stessa classe? Forse che si aiutano a vicenda o che l'insegnante affronta meglio un gruppo più consistente? Oppure nuoce ai ragazzi migranti se il proprio gruppo etnico è troppo numeroso? Magari, potrebbe incidere negativamente sull'apprendimento della lingua tedesca.
"Attraverso il progetto Erwin Schroedinger posso eseguire le ricerche all'Università di Berkeley e lavorare con il famoso economista David Card, che ha scritto cose importanti sulla segregazione etnica e sulle comunità di bianchi, neri e ispanici", conclude Nicole Schneeweis.

(articolo di Veronika Schmidt per Die Pressse del 30-04-2011. Traduzione di Rosa a Marca)
 
 
 
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