Emmanuel Macron è il nuovo presidente della Repubblica francese, proprio mentre è presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea e nel momento più delicato dalla nascita della stessa Unione, obiettivo principale degli attacchi della Russia di Vladimir Putin.
La Germania si è cacciata in un
“cul de sac” per la sua dipendenza dal gas russo con cui finanzia l’invasione ucraina e le minacce all’Unione. La determinazione francese per far cessare la guerra e incrementare le sanzioni, oggi è più forte con la riconferma di Macron, che corre il “
rischio” di soppiantare il ruolo di leader della Germania nell’Ue. In un momento difficile in cui l’Ue batte il passo per l’adesione in tempi rapidi dell’Ucraina *, avere alla guida dell’Unione un forza come Macron, alla quale è giunto il plauso politico del capo del governo italiano, ci fa sperare in meglio.
Il nostro meglio è quello dell’Europa dei diritti civili ed economici, i diritti dei consumatori e delle libertà, della giustizia, dell’eguaglianza e dell’accoglienza. Quell’Europa senza la quale oggi anche noi italiani non avremmo un’identità e, invece di goderne e contribuire ai benefici, saremmo ancora a dilaniarci sulle stupidità del fascismo e del sovranismo.
Quel progetto che noi ambiziosamente chiamiamo
“Stati Uniti d’Europa” e che, a parte gli slogan, è tutt’altro che semplice. Un progetto che in questo momento di attacco destabilizzante (dall’esterno e all’interno dell’Unione stessa **) sembra l’unico in grado di non sottomettere il nostro Paese e il nostro Continente alle volontà del più arrogante e violento, e dei suoi sodali.
Oggi è 25 Aprile, anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo. Data fortemente simbolica da ricordare e celebrare anche come momento di ripartenza e di attacco al principale e ai tanti oppressori.
Allons enfants
* l’Austria (dopo la “misteriosa” visita a Mosca?) ha dichiarato il proprio veto per i tempi rapidi
** valgano per tutti, le destabilizzanti politiche dell’Ungheria di Victor Orban
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