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Adozione maggiorenne bielorussa. Nuovo riconoscimento
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Articolo di Isabella Cusanno *
4 dicembre 2011 20:52
 
Anche il secondo procedimento per il recepimento di una sentenza italiana di adozione maggiorenni in Bielorussia ha ottenuto pieno esito positivo (qui il primo riconoscimento).
La maggiorenne cittadina bielorussa Kandratsyeva Anzhela nata a Scedrin l’11 dicembre 1990 ed adottata con sentenza del Tribunale di Casale Monferrato n.1/2009 dai coniugi italiani Maurizio Verganti e Piccolo Giuseppina, in forza del recepimento da parte Bielorussa, si chiama ora Anzhela Verganti, ed ha un nuovo certificato di nascita che attesta la sua attuale condizione.
Anzhela è ora figlia legittima di chi la ha adottata da maggiorenne.
In Italia l’adozione maggiorenni può essere paragonato ad un contratto di diritto privato che ha valore, come tale, solo tra le persone che lo stipulano. Niente di più. L’adozione maggiorenne non è legittimante ed ha effetti estremamente limitati.
L’adottato non ha il diritto neppure di assumere il cognome dell’adottato ma solo di anteporlo al proprio.
L’effetto di legittimazione che equipara la posizione dell’adottato maggiorenne a quello della adozione piena è dato dal recepimento intervenuto da parte dell’autorità di uno Stato Straniero, dalla confluenza di attività di valutazione di Ordinamenti non appartenenti alla stessa Nazione, dal bilanciamento dei livelli di diritto privato e pubblico che, pur appartenendo a Stati diversi, sono chiamati a contemperarsi, e dalla normativa vigente in tema di adozione internazionale.
Anzhela ora è una cittadina bielorussa figlia legittima di cittadini italiani: l’espressione più confortante di quello che può raggiungere la collaborazione e l’amicizia tra popoli diversi e sovrani.
Qui il nuovo certificato di nascita di Anzhela Verganti.

* legale Aduc

 
 
 
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