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 ITALIA - ITALIA - Nave Diciotti, Italia isolata in Ue. I PM interrogano funzionari Viminale su ipotesi sequestro di persona
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Notizia 
25 agosto 2018 8:40
 
 Ancora nessuna soluzione per la Diciotti, mentre a bordo della nave la situazione comincia a farsi sempre piu' difficile. Dopo il quarto giorno di permanenza nel porto di Catania sull'imbarcazione, gran parte dei 150 migranti ha intrapreso uno sciopero della fame. E il ministro Salvini prosegue il suo braccio di ferro con l'Europa, che stenta a trovare un accordo nonostante il vertice di oggi, e le procure siciliane. In particolare quella di Agrigento, la quale ha annunciato che domani il procuratore Luigi Patronaggio sara' a Roma per sentire alcuni funzionari del Viminale. Il vicepremier leghista, pero', ribatte: "Se questo magistrato vuole capire qualcosa gli consiglio di evitare i passaggi intermedi. Siccome c'e' questo presunto sequestratore e torturatore, sono disponibile a farmi interrogare anche domani mattina". Nel frattempo in tarda serata e' giunta la notizia di una nuova richiesta da parte della nave Diciotti "di autorizzare lo sbarco dei naufraghi soccorsi per l'estrema criticita' della situazione a bordo". Il ministro dell'Interno, dunque, starebbe anche valutando "la possibilita' di fare procedure di identificazione e riconoscimento per individuare profughi veri, che sono la minoranza, dai finti profughi prima ancora che le persone sbarchino". Dopo la discesa dei 27 minori non accompagnati due giorni fa, sulla Diciotti ci sono complessivamente 130 eritrei, 10 migranti delle Isole Comore, sei bengalesi, due siriani, un egiziano ed un somalo. Di questi, sono 120 le persone che da oggi hanno intrapreso lo sciopero della fame, mentre le restanti trenta, comprese le undici donne a bordo, si alimentano regolarmente. Per alcune ore, le visite dei parlamentari a bordo sono state sospese per ragioni di sicurezza. Secondo informazioni apprese dall'ANSA, anche queste in tarda serata, sulla base di un report del Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo (Mrcc Roma), alcuni dei migranti avrebbero comunicato l'intenzione di attuare uno sciopero della fame. Oltre a questo pero' viene segnalato che alcuni militari avrebbero intercettato la richiesta di esporre un cartello con la scritta in inglese 'Please, help us' (per favore aiutateci). Il documento per informazione sarebbe stato inviato, tra gli altri, oltre che al Viminale, al gabinetto dei ministeri di Difesa, Trasporti e degli Esteri, alla Procura nazionale antimafia e alle Procure di Palermo, Catania e Agrigento. Le associazioni del Tavolo Asilo, tra cui Amnesty International e la Comunita' di S. Egidio, in una lettera aperta chiedono "con urgenza al Governo italiano di autorizzare lo sbarco" e la deputata di Leu ed ex presidente della Camera Laura Boldrini rilancia il suo appello a Salvini affinche' "faccia scendere almeno queste ragazzine traumatizzate". Ma il ministro ha replicato che a bordo della nave verra' "data tutta l'assistenza necessaria". Sul fronte delle inchieste, proseguono le indagini del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che inizialmente ipotizzava i reati di sequestro di persona e arresto illegale, contestazioni che pero' potrebbero essere modificate dagli inquirenti. L'indagine e' finalizzata ad accertare se sia legittima o meno la privazione della liberta' personale dei profughi in assenza di provvedimenti della magistratura. Nel caso in cui, come ipotizza la Procura, sia stato commesso un reato, i magistrati, che procedono al momento a carico di ignoti, dovranno individuare i responsabili della violazione risalendo nella catena di comando a chi ha impedito lo sbarco. Da qui l'esigenza di sentire domani a Roma i funzionari del ministero dell'Interno che si sono occupati del caso. Qualificazione giuridica e competenza a indagare sono le questioni piu' spinose al centro del lavoro dei magistrati. Nei confronti del titolare del Viminale e' scattata anche una denuncia in cui si ipotizza il reato di istigazione all'odio razziale (legge Mancino), aggravata dalla posizione di responsabile di una pubblica funzione. A presentarla sono stati alcuni cittadini alla Procura della Repubblica di Treviso. Per i firmatari il reato si sarebbe consumato attraverso una serie di affermazioni pubbliche rese dal ministro - tra giugno e luglio - tra le quali citano: "per gli immigrati clandestini e' finita la pacchia, preparatevi a fare le valigie, in maniera educata e tranquilla, ma se ne devono andare". L'Autorita' Garante dei Detenuti, infine, ha inviato "una informativa su quanto riscontrato alle Procure di Agrigento e di Catania e ed alcuni cittadini, primi firmatari il sacerdote Don Cosimo Scordato e il giornalista Francesco Viviano che e' tra i promotori di "Magliette Rosse", hanno avviato una raccolta di firme con un appello al capo dello Stato affinche' "intervenga e non rimanga in silenzio. Lei non solo e' presidente della Repubblica ma anche Capo delle Forze Armate, presidente del Csm. Chi Le impedisce di intervenire? Lo faccia per favore". (Fonte ANSA)
 
 
 
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