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Riflessioni sulle politiche migratorie
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Lettera 
17 ottobre 2006 0:00
 
A proposito di immigrazione, quando si parla di nuovi ingressi, si sostiene che le imprese italiane lamentano mancanza di personale disposto a fare lavori ormai non piu' "appettiti" agli autoctoni. ebbene qua c'e' malafede di fondo: cio' potrebbe essere vero se ci fosse una politica reale di filtro professionale nei riguardi delle richieste delle imprese, e degli ingressi, ma cosi' non e' ed e' un ovvio pretesto per far entrare chiunque, che tra l'altro non verra' utilizzato e andra' ad infoltire la nutrita schiera degli extracomunitari "stradali" creando ulteriore disagio sociale non alle imprese ma a tutti i cittadini con costi della spesa sociale esorbitanti.... vedi manutenzioni mezzi, gia' minimi per gli stessi Italiani ecc senza contare la sicurezza. A questo punto sorge spontanea la domanda: ci sono in giro migliaia di extracomunitari senza lavoro, regolari e non; perche' le imprese alla ricerca non se li vanno a prendere da quelli che gia' ci stanno... c'e' bisogno di chiedere nuovi ingressi? basta guardare le nostre strade e' pieno di extracomunitari sfacendati o che sopravvivono con espedienti, mi pare che materiale umano ce ne sia gia' a sufficenza e allora perche' nuovi ingressi?
Franco

Risposta:
Purtroppo non e' cosi' semplice assumere gli sfaccendati... se sono clandestini, il datore di lavoro rischia sanzioni penali e amministrative.
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