Pregiatissima Redazione. Sono un sacerdote che ha adottato circa 4 anni fa un giovane di Casablanca con sentenza del presidente del tribunale. Tutta la documentazione porta il mio cognome aggiunto al suo di origine. Lo scorso anno si e' sposato e alla fine di maggio di questo anno hanno avuto un bambino che purtroppo e' dovuto rimanere in Marocco perche' sprovvisto di nulla osta e percio' di visto di ingresso. Sono in attesa per verificare la legge sul ricongiungimento familiare. Mia nuora e mio figlio sono qui con me e certamente e' una sofferenza non poter avere qui il nostro bambino. Spero che questo si possa risolvere presto. Desidero chiedervi: nella nuova legge sulla cittadinanza verranno regolarizzate anche le sentenze di adozione degli adulti? Dopo la sentenza di un giudice la cittadinanza dovrebbe essere data di fatto e senza bisogno di ulteriori domande o attese di concessioni.... (cinque anni..) E poi, con sincerita', come e' possibile chiedere un contratto di lavoro di almeno un anno da allegare alla documentazione per il ricongiungimento familiare di un bambino di 4 mesi, quando i nostri stessi giovani con difficolta' riescono ad avere contratti di 3 o 4 mesi attraverso gli uffici interinali? Sono molto felice di aver fatto questa adozione e ora di trovarmi nonno di un bel bambino, ma certo e' difficile accettare certe leggi che un poco ti dicono di si e un poco creano limiti per dirti 'ni''... Vi chiedo scusa per questa mia e sarei contento di una vostra risposta, anche se di consolazione. Grazie! Il vostro sito di e' da non perdere mai di vista. Un cordiale saluto a tutta la redazione per la sollecitudine e la competenza di ogni informazione. Grazie.
Don Mario il

Risposta:
Al momento non pare che nella futura legge sulla cittadinanza sia prevista la possibilita' di ottenerla se adottati da maggiorenni. Concordiamo con la sua riflessione sulla distonia fra il mercato del lavoro attuale e i requisiti per il ricongiungimento, che non tengono conto delle difficolta' a trovare lavori stabili.
Aduc Immigrazione