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11 aprile 2007 0:00 - ANTONIO GIMELLI
Vorrei sottoporre la concreta situazione di un cittadino extracomunitario entrato otto anni fa da clandestino in Italia.
Da anni combatte una battaglia per avere un "contratto di lavoro" per regolarizzare la propria situazione. ma non vi è mai riuscito.Anzi si è in presenza di un provvedimento da parte della Prefettura di espulsione,peraltro mai ottemperato,visto che risiede sempre nella stessa Provincia ove lavora in nero.Nel frattempo si è sposato per procuna nel proprio Paese di origine. La moglie è entrata regolarmente in Italia, ha un lavoro, una residenza e una casa in affitto,un permesso di soggiorno. La domanda è la seguente:
QUESTO CITTADINO EXTRACOMINITARIO NON POTREBBE REGOLARIZZARE LA PROPRIA SITUAZIONE CON LA LEGGE, TRAMITE LA MOGLIE IN VIRTU' DEL "RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE" SENZA ESSERE COSTRETTO A RITORNARE NEL PROPRIO PAESE DI ORIGINE E DA LI', EVENTUALMENTE COMINCIARE - posto che sia possibile - LA TRAFILA DEL " RICONGIUN -GIMENTO FAMILIARE" ? Se fosse possibile può rivolgersi ad una delle vostre sedi, per avere assistenza.

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