Vorrei sottoporre la concreta situazione di un cittadino
extracomunitario entrato otto anni fa da clandestino in
Italia. Da anni combatte una battaglia per avere un
"contratto di lavoro" per regolarizzare la propria
situazione. ma non vi è mai riuscito.Anzi si è in presenza
di un provvedimento da parte della Prefettura di
espulsione,peraltro mai ottemperato,visto che risiede sempre
nella stessa Provincia ove lavora in nero.Nel frattempo si
è sposato per procuna nel proprio Paese di origine. La
moglie è entrata regolarmente in Italia, ha un lavoro, una
residenza e una casa in affitto,un permesso di soggiorno. La
domanda è la seguente: QUESTO CITTADINO
EXTRACOMINITARIO NON POTREBBE REGOLARIZZARE LA PROPRIA
SITUAZIONE CON LA LEGGE, TRAMITE LA MOGLIE IN VIRTU' DEL
"RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE" SENZA ESSERE
COSTRETTO A RITORNARE NEL PROPRIO PAESE DI ORIGINE E DA
LI', EVENTUALMENTE COMINCIARE - posto che sia possibile
- LA TRAFILA DEL " RICONGIUN -GIMENTO FAMILIARE" ?
Se fosse possibile può rivolgersi ad una delle vostre sedi,
per avere assistenza.