E’ interessante che dopo un articolo (“La sostituzione
etnica e le paure demografiche” del 7 maggio), ne siano
seguiti altri due sullo stesso argomento a pochi giorni di
distanza (“Natalità, etnia e politica. Perché sono
esplosive” e quello qui presente “Demografia. Come va il
mondo. Il ruolo dell’Italia”, in cui nonostante il
titolo si torna a polemizzare sulla “sostituzione
etnica”). Forse è un modo per evitare che gli argomenti
dei post contrari all’impostazione del primo articolo
siano letti e condivisi da altri lettori? Comunque sia, mi
sembra che si tenti ancora di indirizzare l’attenzione dei
lettori alla punta del dito, invece che alla luna che il
dito vuole indicare.
L’espressione “sostituzione etnica” è sicuramente
infelice, ma che comunica l’urgenza di affrontare la
miscela di condizioni, propria dell’Italia, rappresentate
da a) essere punto di arrivo di flussi migratori irregolari
o non controllabili, che siamo obbligati ad accogliere e che
non possono proseguire verso altri Paesi perché, essendo
irregolari o non avendo le qualifiche richieste, nessun
Paese li vuole; b) la bassa natalità della popolazione
italiana, che fa intravedere la insostenibilità delle
pensioni future per i nostri figli di oggi; c) la scarsa
disponibilità di posti di lavoro e la scarsa disponibilità
di persone con le qualifiche richieste, che fa esacerbare il
contrasto tra la mancanza di politiche che favoriscano
l’occupazione dei nostri giovani e le politiche di
accoglienza (dovuta, ma che sottraggono risorse per le altre
politiche), in assenza di azioni efficaci di inclusione
sociale degli immigrati irregolari, che in quanto tali,
rimangono nel limbo dei centri di accoglienza oppure
scompaiono sul territorio (lavoro nero? Spaccio? Ecc.). Non
è così? Chi ha statistiche credibili su questo buco nero
le presenti, ma la casistica delle cronache giornalistiche
ci suggerisce molte cose, altro che pagamento delle tasse e
sostegno alle pensioni.
Ma se le soluzioni che questo governo sta cercando di
mettere a punto, anche ponendo il problema a livello
europeo, sono così sbagliate, quali sono le soluzioni
giuste? La passività dei governi precedenti, perché tanto
il mondo è tutto interconnesso? La visione complessiva
delle dinamiche mondiali è utile ma non basta: le soluzioni
devono essere praticabili e le soluzioni praticabili per
l’Italia le deve trovare il governo italiano. Anche
l’Unione Europea, come vediamo, cerca di rimanerne fuori.
O pensiamo che i giovani indiani (il paese che risulta
crescere più velocemente, quindi tra quelli con la maggiore
percentuale di giovani) pagheranno le pensioni degli
italiani e l’accoglienza degli immigrati irregolari in
Italia?
6 maggio 2023 22:01 - enniusfirst
Maxia, riassumiamo, tifa per la denatalità dell'Italia e
l'abolizione delle frontiere italiche per favorire
l'immigrazione, il tutto per il bene dell' Umanità, citando
, come esempio, Israele .
Bastano due fatti per smentirlo.
"Il tasso di fecondità in Israele è oggi di 3,11 figli,
più del doppio che in Italia (1,32 figli per donna).".
Per quanto attiene l'immigrazione in Israele, essa riguarda
da decenni nella quasi totalità ebrei provenienti da paesi
nei quali si trovano a ... disagio [Russia, Ucraina,
Bielorussia ...] come afferma il presidente dell'Agenzia
Ebraica Doron Almog:
“L’Aliyah (immigrazione) ha un’importanza vitale per
Israele. Esprime la sua natura come Stato dell’intero
popolo ebraico e la sua relazione strategica con
l’ebraismo mondiale."
"La maggior parte degli immigrati di quest’anno...
“include professionisti in settori come medicina,
ingegneria e istruzione”.
Disse un saggio ebreo: ‘Un bambino senza genitori è un
orfano, ma una nazione senza figli è un popolo
orfano’”.