Perché avere più lavoratori se non c'è lavoro? Tanto che
gli stipendi italiani sono fra i più bassi d'Europa. Per
avere più schiavi? Tanto più che si fanno entrare
lavoratori non qualificati.
Il Giappone funziona benissimo senza immigrazione.
Abbiamo l'occasione di una decrescita demografica in un
paese sovrappopolato come l'Italia e non ne vogliamo
approfittare? La necessità di più forza lavoro non è
spiegata da: 1) un tasso di disoccupazione sull'8%; 2)
stipendi bassi; 3) una società sempre più efficiente e
organizzata che ha sempre meno bisogno di lavoratori a
parità di servizi erogati; 4) dalla constatazione che i
paesi che più invecchiano sono quelli dove c'è maggior
benessere e viceversa.
2 novembre 2022 21:09 - vittolu
dati tutti i dibattiti fumosi e quindi inconcludenti sulla
questione migranti, sarebbe opportuno fare un po' di
chiarezza anche sulla questione migranti legali e migranti
illegali. Inoltre utilizzare l'indice di sostenibilità
demografica per poi dire che la sosenibilità
socio-economica dei paesi ricchi dipende dalle migrazioni è
un tantino azzardato. E' vero che nell'articolo si parla
sempre di "potenziali lavoratori", però, proprio per questa
consapevolezza dell'autore, bisognerebbe aggiungere che i
migranti devono essere qualificati per le mansioni che sono
richieste (che significa che ci vuole un contadino, non un
laureato e né chiunque si presenta, per il lavoro nei
campi) e che poi ci sia una richiesta di lavoro in grado di
assorbire le persone in età da lavoro, nazionali o
immigrati che siano, altrimenti i "potenziali lavoratori"
diventano solo persone da assistere. In altre parole, la
sostenibilità socioeconomica di un Paese può migliorare,
ma anche peggiorare con l'aumento della immigrazione
regolare, mentre è sempre peggiorata dalla presenza di
immigrati "irregolari", cioè quelli che vanno assistiti nei
centri di accoglienza o che, ancora peggio (soprattutto per
loro), fanno un lavoro in nero.