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4 luglio 2018 17:58 - Annapaola Laldi
Tutte le volte che sento specialmente Di Maio e Salvini (Conte non lo considero perché è solo un uomo di paglia) mi chiedo: "Ma non gliel'hanno detto che sono loro i ministri?".
Invece di fare continue sparate di qua e di là, proclami più o meno furibondi, si mettano al lavoro nei settori di loro competenza e regolino ciò che può essere regolato per via amministrativa e che può essere fatto subito. Per il resto predispongano disegni di legge e li facciano discutere e approvare in Parlamento.
Ma loro non sanno che cosa significa governare; non hanno la minima esperienza, né cultura in senso lato, né l'umiltà di metterso a studiare e imparare.
Mi viene anche in mente, a loro proposito, la storiella che si raccontava di un medico di un piccolo capoluogo di provincia toscanp, che per caso era il nostro medico della mutua. Si tratta di una sessantina di anni fa.
Allora. Successe che su una strada ci fu un incidente con un ferito di una certa gravità. Le persone accorse fermarono l'auto di questo medico, che stava passando, perché sul parabrezza era applicato il distintivo dell'ordine dei medici. Lo portarono dal ferito. Lui si chinò sul malcapitato, scrutò ben bene, e poi si risollevò e disse: "Qui ci vuole un medico!".
Ecco! Anche Salvini e Di Maio dicono, implicitamente. "Qui ci vuole un ministro!".
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