Tutte le volte che sento specialmente Di Maio e Salvini
(Conte non lo considero perché è solo un uomo di paglia)
mi chiedo: "Ma non gliel'hanno detto che sono loro i
ministri?".
Invece di fare continue sparate di qua e di là, proclami
più o meno furibondi, si mettano al lavoro nei settori di
loro competenza e regolino ciò che può essere regolato per
via amministrativa e che può essere fatto subito. Per il
resto predispongano disegni di legge e li facciano discutere
e approvare in Parlamento.
Ma loro non sanno che cosa significa governare; non hanno la
minima esperienza, né cultura in senso lato, né l'umiltà
di metterso a studiare e imparare.
Mi viene anche in mente, a loro proposito, la storiella che
si raccontava di un medico di un piccolo capoluogo di
provincia toscanp, che per caso era il nostro medico della
mutua. Si tratta di una sessantina di anni fa.
Allora. Successe che su una strada ci fu un incidente con un
ferito di una certa gravità. Le persone accorse fermarono
l'auto di questo medico, che stava passando, perché sul
parabrezza era applicato il distintivo dell'ordine dei
medici. Lo portarono dal ferito. Lui si chinò sul
malcapitato, scrutò ben bene, e poi si risollevò e disse:
"Qui ci vuole un medico!".
Ecco! Anche Salvini e Di Maio dicono, implicitamente. "Qui
ci vuole un ministro!".