non si tratta di una semplice valutazione di tipo politico
quella effettuata dal PDR, ma credo che ci abbia visto lungo
e non sia caduto nel tranello.
Inserire una figura ''moderata'' come quella di Conte alla
presidenza del consiglio per tranquillizzare il PDR sulle
modalità di ''ridiscussione'' dei trattati per poi inserire
una figura come quella di Savona all'Economia (ministero per
il quale il PDR aveva già espresso l'intenzione di avere un
occhio di riguardo) avrebbe comportato la subalternità del
presidente del consiglio al ministero dell'economia.
Si dice che il PDR ha censurato delle idee, un'opinione, che
abbia leso il diritto di ciascuno di manifestare la propria
opinione. Mi sono interrogato sul punto ed effettivamente il
bilanciamento effettuato è davvero arduo. Tuttavia credo
che l'azione del PDR rientra nei suoi compiti e in relazione
a tali valutazioni, dove lo iato tra i diritti
dell'individuo e gli interessi generali si assottiglia, il
compito diventa arduo.
Nel merito delle valutazioni, è vero il presidente ha
censurato un'opinione, ma ha censurato un'opinione che
rischiava di andare in contrasto con i principi fondamentali
della Carta che è chiamato a garantire (in particolare
credo che le idee del prof. Savona contrastino con l'art.
11) oltre che ai diritti rientranti nella parte I titolo III
Cost (che, sempre per me, avrebbero dovuto cedere rispetto
al diritto dell'individuo di esprimere e portare avanti una
propria idea).
Sul punto che riguarda la determinazione dell'indirizzo
politico credo che non ci sia stata nessuna invasione di
campo in quanto la presidenza del consiglio non è stata
intaccata, così come non è stato intaccato il
programma/contratto presentato. Credo che sia stata più la
volontà di non governare o la volontà di far consenso
attraverso la caciara a non far partire questo Governo.
Da ultimo la politica è un'idea portata avanti così come
la nostra Costituzione e nata da idee portate avanti come
quella antifascista, quella che pone l'individuo al centro
e non lo Stato, quella dell'eguaglianza formale e
sostanziale.. e compito del PDR è quello di cercare di far
stare tutti all'interno del recinto costituzionale.
30 maggio 2018 8:07 - salvatore4407
Al Sig. Moretti rispondo che insigni costituzionalisti hanno
bocciato totalmente la presa di posizione del Presidente
della Repubblica.
Quest'ultimo non può rifiutare la nomina di un ministro
proposto dal Presidente del Consiglio sulla base di un
giudizio politico, ma solo su una sua inidoneità a
ricoprire l'incarico.
In altre parole può rifiutare la nomina di persone che non
diano affidamento ad adempiere alle funzioni pubbliche con
disciplina e onore secondo l'art.54 della costituzione.
Le motivazioni del Mattarella, che derivano dallo
"spauracchio" che il ministro proposto possa causare ai
mercati e agli operatori economici e finanziari non è
condivisibile perchè tale opinione oltre che di carattere
politico non può interferire nei meccanismi della
democrazia costituzionale.Nel nostro ordinamento solo le
scelte degli elettori determinano la scelta dei governi, non
le reazioni dei mercati finanziari.
29 maggio 2018 19:36 - NN1999
I due dudù non sono riusciti a farsi un dudù tutto loro.