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4 luglio 2008 0:00 - alfonso scala lombardo
La L.194 va integralmente applicata. Gli ospedali, convenzionati o meno, debbono garantirne in toto il rispetto, o determinarsi in altro modo. Mi spiego meglio, lanciando una proposta che, a mio parere, nel tener conto del fatto che l''obiezione è sacrosanta, e va rispettata, qualsiasi ipotesi si possa immaginare a tal proposito, risolverebbe pure la contemporanea necessità di dare piena applicazione alla legge in vigore.
E' necessario stabilire delle regole certe, precise e ineludibili per cui la clinica ( o l'ospedale)non disponibile per motivi di obiezione di coscienza dichiarata, esplicita, pubblicata e manifesta, deve essere tenuta fuori del S.S.N., quanto meno in relazione all'oggetto del problema, per diventare ad ogni effetto, anche soltanto ripeto riguardo al solo servizio offerto di ostetricia e di ginecologia, privata e a pagamento. Tutti gli altri istituti, poiché facenti parte del S.N.S. saranno tenuti al rispetto della norma in vigore, senza ulteriori o surrettizie scorciatoie. Suppongo che, così determinati i termini del problema, il tutto possa risolversi in breve tempo e in piena legittimità morale e giuridica.
4 luglio 2008 0:00 - maria luisa cavini
Buon giorno chiedo se e' possibile un chiarimento e faccio l'esempio pratico: donna romena regolarmente inscritta all'anagrafe convivente con compagno italiano la signora non lavora ed e' in gravidanza ha diritto all'iscirzione sanitaria? la regione emilia romagna non ha previsto tesserini E. N.I : ringrazio molto Cavini
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