La L.194 va integralmente applicata. Gli ospedali,
convenzionati o meno, debbono garantirne in toto il
rispetto, o determinarsi in altro modo. Mi spiego meglio,
lanciando una proposta che, a mio parere, nel tener conto
del fatto che l''obiezione è sacrosanta, e va
rispettata, qualsiasi ipotesi si possa immaginare a tal
proposito, risolverebbe pure la contemporanea necessità di
dare piena applicazione alla legge in vigore. E'
necessario stabilire delle regole certe, precise e
ineludibili per cui la clinica ( o l'ospedale)non
disponibile per motivi di obiezione di coscienza dichiarata,
esplicita, pubblicata e manifesta, deve essere tenuta fuori
del S.S.N., quanto meno in relazione all'oggetto del
problema, per diventare ad ogni effetto, anche soltanto
ripeto riguardo al solo servizio offerto di ostetricia e di
ginecologia, privata e a pagamento. Tutti gli altri
istituti, poiché facenti parte del S.N.S. saranno tenuti al
rispetto della norma in vigore, senza ulteriori o
surrettizie scorciatoie. Suppongo che, così determinati i
termini del problema, il tutto possa risolversi in breve
tempo e in piena legittimità morale e giuridica.
4 luglio 2008 0:00 - maria luisa cavini
Buon giorno chiedo se e' possibile un chiarimento e
faccio l'esempio pratico: donna romena regolarmente
inscritta all'anagrafe convivente con compagno italiano
la signora non lavora ed e' in gravidanza ha diritto
all'iscirzione sanitaria? la regione emilia romagna non
ha previsto tesserini E. N.I : ringrazio molto Cavini