Salve.Io sono da serbia,e vivo atualmente in serbia,pero ho
la fidanzata italiana.Tutti due comunque vogliamo convivere
x sempre insieme e ci vogliamo tanto bene,abbiamo atenzione
di sposarci un giorno.Come lo posiamo fare sull teritorio
italiano,a sposarci?Unicco motivo entrambi e convivere
insieme in santo pace,regolamente pero.Come lo possiamo fare
sulla legge, quale sono le regolamento?Dobbiamo vivere x
forza in Italia,perche lei ha un figlio di 8 anni,dall primo
matrimonio e lo deve seguire nella crescita.Altrementi,Lei
venise in mio paese a farsi regolare x vivere.Grazie e mi
scuso x gli errori di scritura.Sono otimista nelle cose vere
e giustizia.
20 gennaio 2009 0:00 - zaccaria
la domanda e' questa: ho il visto sul passaporto
ancora valido scade a giugno di quest'anno; mi sono
sposato al mio paese per che' ho una espulsione ; vi
chiedo se posso entrare in italia con il passaporto valido
con la moglie e il certificato di matrimonio, in italia
tramite avvocato togliere l'espulsione; e' possibile
tutto questo? grazie
16 giugno 2008 0:00 - francesco
se uno straniero, che vive in italia da venti anni, è
sposato con una italiana e costei non convive più, ma
neanche si rende disponibile per la separazione e il
divorzio, come può lo straniero chiedere la separazione
giudiziale senza avere il permesso di soggiorno ?
27 marzo 2008 0:00 - luisa morganti
Lavoro da tre anni allo Sportello Unico per
l'Immigrazione presso la Prefettura della mia città e
vorrei puntualizzare alcune cose. Innanzitutto occorre
distinguere tra espulsioni ex artt. 13 comma 2 lett. a e b
(conseguenza di illeciti amministrativi) e espulsioni di cui
alla lett. c e ss. (conseguenza di illeciti penali); solo
in quest'ultimo caso i motivi di sicurezza dello Stato e
ordine pubblico prevalgono sull'unità familiare.
Inoltre la prova dell'effettiva convivenza si è resa
necessaria per i numerosi abusi che si sono verificati nel
corso degli anni. Addirittura sono state scoperte
organizzazione che garantivano permesso di soggiorno o
cittadinanza proprio utilizzando lo strumento del matrimonio
con cittadini italiani: in cambio di piccole somme di denaro
anziani o giovani disoccupati, purchè liberi, si prestavano
a sposarsi con stranieri, che a loro volta dovevano sborsare
all'oganizzazione cifre ingenti. Per quanto
riguarda la residenza, è sufficiente presentare la
richeista e attendere che gli incaricati del Comune vengano
a casa e ti trovino sul posto, per ottenerla; ciascuno poi
è libero di andarsene a vivere dove più gli pare. Così
con un minimo di pazienza e di spesa si da' una veste
"burocratica" all'inganno.