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13 giugno 2014 13:03 - sabrina5
Un visto turistico per 2 volte,nel mese di maggio 2014, in Tanzania,al mio compagno, un Masai. Tutti i documenti richiesti,dall’ Ambasciata di Dar el Salam , per legge sono in regola, lettera d’invito, polizza sanitaria e fideiussioni,certificazioni bancarie,prenotazione aerea di andata e ritorno,conto corrente bancario,è stata anche richiesta una seconda polizza di assicurazione, l ufficio che la rilascia è proprio accanto all ambasciata,senza questa polizza la documentazione non veniva accettata... siamo in balia della volontà di un funzionario che blocca il visto turistico con un pensiero negativo d ’”Immigrazione Clandestina”. Mi sembra assurdo che io chiami e scrivi al Ministero degli Esteri per denunciare questa situazione , il responsabile dell’ufficio visti, ripete quello detto in Tanzania RISCHIO MIGRATORIO e di ricorrere al Tar.ho provato a chiamare il sig.Silvi la persona addetta a dar salm,grande cafone e maleducato, che ha inizato a urlare e dire che lo minacciavo ed aveva tastimoni, il diniego è stato consegnato in un foglio scritto in inglese, lingua che tra l atro non è parlata dal mio compagno...senza parole....
10 aprile 2014 18:49 - ipnos
...da qualche ora ho saputo che è stato negato il visto d'ingresso ad una amica che avevo invitato (con regolare invito)a visitare l'Italia perchè aveva il grande desiderio di vedere Venezia e Pisa. Lei è una privata trader immobiliare e lavora per se stessa. Ha potutto dimostrare di avere molto (Ma molto)più denaro di quanto richiesto, di avere un invito ufficiale di un cittadino italiano, di avere i requisiti neccessari per il mantenimento e anche molto più ma la motivazione del rifiuto è stata "non si può provare il tipo di lavoro e quindi l'origine delle sue entrate" malgrado abbia presentato più di un libretto bancario con cifre da persona benestante. Forse l'ambasciata di Hanoi non sa che l'oriente è pieno di questo tipo di lavoratori in proprio?..e il mio invito in cui firmo la mia responsabilità per far tornare al proprio paese lo straniero invitato, non vale niente?. Non ho la possibilità di rivolgermi al Tar del Lazio (sto in Piemonte) ma vorrei tanto togliermi la soddisfazione di smerdare questi nostri rappresentanti dello Stato Italiano.
8 gennaio 2014 18:45 - chintemis
Mi chiamo Stefano. Per ben due volte ho richiesto insieme alla mia ragazza un visto turistico presso il Consolato a Marrakesch marocco. Per ben due volte è stato dato un diniego senza motivazione. La sola via è il TAR ed io ho imboccato questa strada.Sono più che convinto che il TAR mi darà ragione poichè sto cercando qualcosa di giustificativo al rifiuto dato ma non lo trovo.Abbiamo presentato: modulario di richiesta visto, lettera di invito, dichiarazione di alloggio,dichiarazione di essere fidanzati, polizza fideyussione bancaria, assistenza di viaggio e sanitaria,dotazione, presa in carico da parte mia,copia del mio reddito,copie documenti di tutti e due e residenza.Convinto di vincere al TAR ma con una grande delusione perchè penso che la legge Italiana non è rappresentata ed eseguita dalle persone pagate da Noi Italiani ed altresì ci danno mortificazioni ed umiliazioni facendoci vergognare di essere Italiani.
20 gennaio 2009 0:00 - Annalisa
Buongiorno.
Con l'azienda multinazionale presso la quale lavoro abbiamo fatto regolare richiesta di Business VISA presso l'ambasciata Pakistana per fare venire in Italia per un breve periodo un nostro collega Pakistano, lo scopo è farlo partecipare ad alcune riunioni. Fino ad ora non avevamo mai avuto problemi quando all'inizio di Gennaio ci negano il visto per un ragazzo senza dare una motivazione.
La negazione è accompagnata da una lettera in cui viene fatto presente che la motivazione non è obligatoria in caso di Art. 22, 24, 26, 27, 28, 29, 26, 39 T.U. 286/98. ho letto questi articoli ma nessuno riguarda il nostro caso, perchè non intercorre un rapporto di lavor dipendente con il nostro collega...Consigli? interpretazioni? Grazie
30 ottobre 2008 0:00 - denny
da: Rossella
Data: 26 Ottobre 2008

Buongiorno,
sono una ragazza (31 anni) italiana e mi sono innamorata di un egiziano. .............Ma soprattutto in caso di nulla osta già emesso non è strano che lo rifiutino? Lui non è mai venuto prima in Italia e non ha condanne penali, inoltre se ci fosse stata qualche irregoralità nella domanda gliel'avrebbero detto o comunque non gli avrebbero madato il nulla-osta. Mi9 consigliate di chiamare in ambasciata?
Grazie a tutti coloro che mi daranno delle risposte
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Ciao,
non mi sembra che vi siamo motivi ostativi al rilascio del visto (così come la racconti). Posso consigliarti di rivolgerti all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Ministero degli Affari Esteri o alla Direzione Generale per l’Emigrazione- Ufficio VI Centro Visti ed esporre i fatti. Se non ci sono problemi di diversa natura, il visto deve essere rilasciato. Se vi sono condizioni ostative, allora deve essere fatto il diniego scritto, motivandolo ai sensi dell’art. 4 della legge 189/2002 che modifica del Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, ovvero il D. Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, vedi appresso. Spero di esserti stato di aiuto. Denny
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Art. 4.(Ingresso nel territorio dello Stato)
1. Al testo unico di cui al decreto legislativo n. 286 del 1998, all’articolo 4, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 2 è sostituito dal seguente:
«2. Il visto di ingresso è rilasciato dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane nello Stato di origine o di stabile residenza dello straniero. Per soggiorni non superiori a tre mesi sono equiparati ai visti rilasciati dalle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane quelli emessi, sulla base di specifici accordi, dalle autorità diplomatiche o consolari di altri Stati. Contestualmente al rilascio del visto di ingresso l’autorità diplomatica o consolare italiana consegna allo straniero una comunicazione scritta in lingua a lui comprensibile o, in mancanza, in inglese, francese, spagnolo o arabo, che illustri i diritti e i doveri dello straniero relativi all’ingresso ed al soggiorno in Italia. Qualora non sussistano i requisiti previsti dalla normativa in vigore per procedere al rilascio del visto, l’autorità diplomatica o consolare comunica il diniego allo straniero in lingua a lui comprensibile, o, in mancanza, in inglese, francese, spagnolo o arabo. In deroga a quanto stabilito dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, per motivi di sicurezza o di ordine pubblico il diniego non deve essere motivato, salvo quando riguarda le domande di visto presentate ai sensi degli articoli 22, 24, 26, 27, 28, 29, 36 e 39. La presentazione di documentazione falsa o contraffatta o di false attestazioni a sostegno della domanda di visto comporta automaticamente, oltre alle relative responsabilità penali, l’inammissibilità della domanda. Per lo straniero in possesso di permesso di soggiorno è sufficiente, ai fini del reingresso nel territorio dello Stato, una preventiva comunicazione all’autorità di frontiera»;
b) al comma 3, l’ultimo periodo è sostituito dal seguente: «Non è ammesso in Italia lo straniero che non soddisfi tali requisiti o che sia considerato una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato o di uno dei Paesi con i quali l’Italia abbia sottoscritto accordi per la soppressone dei controlli alle frontiere interne e la libera circolazione delle persone o che risulti condannato, anche a seguito di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per reati previsti dall’articolo 380, commi 1 e 2, del codice di procedura penale ovvero per reati inerenti gli stupefacenti, la libertà sessuale, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso l’Italia e dell’emigrazione clandestina dall’Italia verso altri Stati o per reati diretti al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della prostituzione o di minori da impiegare in attività illecite».


26 ottobre 2008 0:00 - Rossella
Buongiorno,
sono una ragazza (31 anni) italiana e mi sono innamorata di un egiziano. La storia va avanti a distanza da Gennaio, per mia fortuna lui, tramite un amico disposto ad assumerlo, aveva già fatto richiesta per i flussi del 2007. Gli è arrivato il nulla-osta ai primi d'agosto, è riusciuto ad avere appuntamento nell'ambasciata al Cairo per il 29 settembre e lì gli hanno detto che gli sarebbe arrivato a casa il passaporto o con il visto o senza. Dopo circa 12 giorni gli è arrivato a casa senza visto, ha telefonato e gli hanno detto che era stato rifiutato. Io gli ho riferito che ci devono dare le motivazioni per poter fare ricorso al Tar (x mia fortuna sono una praticante in uno studio legale). Lui ha chiamato e loro hanno detto che non devono dare motivazioni, pare che debba andare per un secondo appuntamento. Lui dice che ha diritto ad un secondo appuntamento. A questo punto io non ho ancora capito se gliel'hanno rifiutato o meno, non vorrei che sta storia del secondo appuntamento sia una scusa per far decorrere i 60 giorni e poi non dargli nè visto nè motivazioni comunque..o ancora peggio, non vorrei che fossero in cerca di soldi..
Qualcuno ne sa qualcosa di questo diritto al secondo appuntamento? Ma soprattutto in caso di nulla osta già emesso non è strano che lo rifiutino? Lui non è mai venuto prima in Italia e non ha condanne penali, inoltre se ci fosse stata qualche irregoralità nella domanda gliel'avrebbero detto o comunque non gli avrebbero madato il nulla-osta. Mi9 consigliate di chiamare in ambasciata?
Grazie a tutti coloro che mi daranno delle risposte
21 ottobre 2008 0:00 - denny
Leggendo la sentenza del TAR, non vedo alcun riferimento sia al T.U. 286/98 che alla Legge Bossi-Fini che ne modificava in parte la stesura originale. Di seguito lo stralcio dell'art. 4 della c.d. legge Bossi-Fini

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Art. 4.
(Ingresso nel territorio dello Stato)
1. Al testo unico di cui al decreto legislativo n. 286 del 1998, all'articolo 4, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 2 e' sostituito dal seguente:
"2. Il visto di ingresso e' rilasciato dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane nello Stato di origine o di stabile residenza dello straniero. Per soggiorni non superiori a tre mesi sono equiparati ai visti rilasciati dalle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane quelli emessi, sulla base di specifici accordi, dalle autorita' diplomatiche o consolari di altri Stati.
Contestualmente al rilascio del visto di ingresso l'autorita' diplomatica o consolare italiana consegna allo straniero una comunicazione scritta in lingua a lui comprensibile o, in mancanza, in inglese, francese, spagnolo o arabo, che illustri i diritti e i doveri dello straniero relativi all'ingresso ed al soggiorno in Italia. Qualora non sussistano i requisiti previsti dalla normativa in vigore per procedere al rilascio del visto, l'autorita' diplomatica o consolare comunica il diniego allo straniero in lingua a lui comprensibile, o, in mancanza, in inglese, francese, spagnolo o arabo. In deroga a quanto stabilito dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, per motivi di sicurezza o di ordine pubblico il diniego non deve essere motivato, salvo quando riguarda le domande di visto presentate ai sensi degli articoli 22, 24, 26, 27, 28, 29, 36 e 39. La presentazione di documentazione falsa o contraffatta o di false attestazioni a sostegno della domanda di visto comporta automaticamente, oltre alle relative responsabilita' penali, l'inammissibilita' della domanda......
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...."Qualora non sussistano i requisiti previsti dalla normativa in vigore per procedere al rilascio del visto, l'autorita' diplomatica o consolare comunica il diniego allo straniero in lingua a lui comprensibile, o, in mancanza, in inglese, francese, spagnolo o arabo......"

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Da questo periodo, però, non si capisce se la comunicazione di diniego deve essere fatta per iscritto o verbalmente. Pertanto le Ambasciate e Consolati possono anche fare il diniego verbale, motivandolo o meno, tanto "verba volant". Mi chiedo ancora: perchè tanto accanimento verso le Rappresentanze italiane all'estero?




20 ottobre 2008 0:00 - denny
Il sito del MAE riporta tutte le indicazioni concernenti il rilascio di visti ingresso.
Tra le altre informazioni vi sono anche queste: "....L'art.4, comma 2 del T.U. 286/1998, integrato dalle ultime modifiche legislative prevede che "il diniego del visto non deve essere motivato, salvo quanto riguarda le domande di visto presentate ai sensi degli articoli 22,24,26-29,36 e 39 dello stesso T.U. (che riguardano le richieste di visto per lavoro, ricongiungimento familiare, cure mediche e studio). Il provvedimento di diniego deve essere comunicato all'interessato in lingua a lui comprensibile o, in mancanza,in inglese, francese, spagnolo o arabo. Avverso il diniego di un visto può essere presentato un ricorso al T.A.R del Lazio e entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento. Solo nel caso di dinieghi di visto per ricongiungimento familiare o familiare al seguito, gli eventuali ricorsi potranno essere presentati presso il Tribunale ordinario competente"......

Alla luce di quanto sopra riportato, chi ha ragione il TAR o il MAE? Perchè il Mae e le Ambasciate vengono condannate se vi è un legge dello Stato che stabilisce quello che deve essere e non essere fatto?
NOn mi sembra che il TAR si sia curato molto di quanto statbilito nel T.U.

18 ottobre 2008 0:00 - denny
“Autore: Emmanuela Bertucci - Data: 16 Aprile 2007 - ..omissis.....
– requisiti integrativi illegittimi, come presentare il proprio contratto di lavoro nel Paese di provenienza, le buste paga, i propri redditi, in modo da dar la certezza all'ambasciata che si ha un radicamento sociale forte nel proprio Paese, e che non si utilizzera' il visto di ingresso turistico per eludere le norme sull'ingresso per motivi di lavoro; ... omissis....”

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 18 ottobre 2004, n.334
Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, in materia di immigrazione.

....omissis......
Art. 4.
Rilascio dei visti d'ingresso
......omissis.......
Note art. 4
...omissis....
3. La tipologia dei visti corrispondente ai diversi motivi di ingresso, nonche' i requisiti e le condizioni per l'ottenimento di ciascun tipo di visto, sono disciplinati da apposite istruzioni del Ministero degli affari esteri, emanate adottate con decreto del Ministro degli affari esteri, di concerto con i Ministri dell'interno, del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Giustizia, della Salute, dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca, delle Attivita' Produttive e per gli Affari Regionali,
periodicamente aggiornate anche in esecuzione degli obblighi internazionali assunti dall'Italia.
4. Le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane sono tenute ad assicurare, per l'esigenze dell'utenza, adeguate forme di pubblicita' di detti requisiti e condizioni, nonche' degli eventuali requisiti integrativi resi necessari da particolari situazioni locali o da decisioni comuni adottate nell'ambito della cooperazione con le rappresentanze degli altri Stati che aderiscono alla Convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen
.....omissis....

Ma quanto riportato nelle note dell’art. 4 del suindicato decreto (non stilato dalle Ambasciate), non è sufficiente per la richiesta di ulteriori eventuali requisiti integrativi al rilascio del visto?
Non intravedo arbitrio da parte delle nostre Rappresentanze. Dove sta il Far West? Dove sono i soprusi da parte degli uffici visti all’estero in merito alla richiesta dei requisiti?
Mi farebbe piacere se ricevessi un commento a questo mio post.
Grazie
17 ottobre 2008 0:00 - denny
"da: johanna valdez Data: 10 Settembre 2008 ......ma guarda caso se magari trovi qualcuno di là dentro al quale li dai la BELLA somma 1500. euro al in circa, come per "MAGIA" ti trova il visto bello pronto......"

Gentile signora, non le sembra che quello che ha scritto dovrebbe essere documentato facendo nome e cognome della persona o persone che effettivamente per emettere un visto prendono denaro? Perchè se Lei lo ha sentito soltanto dire, ma non ne è testimone, si tratta di calunnia.

La calunnia è il reato previsto dall'articolo 368 del codice penale italiano, ai sensi del quale: "chiunque, con denunzia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all'Autorità giudiziaria o ad un`altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato, è punito con la reclusione da due a sei anni. La pena è aumentata se s'incolpa taluno di un reato pel quale la legge stabilisce la pena della reclusione superiore nel massimo a dieci anni, o un`altra pena più grave. La reclusione è da quattro a dodici anni se dal fatto deriva una condanna alla reclusione superiore a cinque anni, è da sei a venti anni, se dal fatto deriva una condanna all'ergastolo."

E' giusto quello che ho scritto avvocati del forum?
Grazie.

17 ottobre 2008 0:00 - denny
da: nodar10
Data: 15 Maggio 2007

.....Insieme al diniego, il consolato italiano sporca una pagina del passaporto con un timbro dal quale si evince che il viato richiesto non e' stato concesso. Questa e' una pratica vergognosa perche' questo timbro puo' impedire l'ottenimento del visto di ingresso in altri paesi Shengen, e quindi e' un vero e proprio "marchio d'infamia", che richiama quelli apposti sulla pelle degli ebrei......
Il timbro che "marchia di infamia" come dice lei, non e' altro che una dichiarazione di presentazione della domanda di visto. Questo timbro e' uniforme per tutti gli Stati Schengen e viene apposto esclusivamente per poter dimostrare agli altri parteners che e' stata presentata domanda di visto e che in caso di richiesta presso altro Stato Schengen una ulteriore domanda non debba essere accolta. Se poi tale timbro viene considerato quale rifiuto, questa e' una pessima interpretazione. Il timbro dovrebbe ripotare i seguenti dati: Indicazione della Nazione che ha ricevuto la domanda, la dicitura "domanda ricevuta", localita' e data. Il timbro, poi, all'atto della concessione del visto deve essere coperto dallo sticker autoadesivo. Non intravedo nessun machio di infamia. Andiamoci calmi con le parole. Grazie.
17 ottobre 2008 0:00 - denny
Leggo i vari post sull'argomento diniego dei visti, senza che nessuno pero' metta l'accento su cosa e' un visto. Il visto, fino a prova contraria, e' una concessione da parte di uno Stato straniero in favore di cittadini stranieri per permettere loro l'ingresso sul proprio territorio. Non mi sembra sia un diritto sacrosanto per gli stranieri o un dovere da parte dello Stato che permette l'ingresso. Io se voglio recarmi all'estero (paesi non UE) devo fare una richiesta di concessione visto e se questa viene accettata, posso fare ingresso in quel paese, altrimenti zitto e mosca. Non capisco per quale motivo noi italiani dobbiamo essere differenti dagli altri Stati. Per quanto riguarda l'attivita' delle Ambasciate italiane all'estero, penso che mettano in pratica le disposizioni loro emanate dalle SS.AA., nella fattispecie del MAE. Non vedo , inoltre, dove sia la colpa degli impiegati che svolgono la loro attivita' rispettando quelle che sono le disposizioni che venogno loro impartite.
Per quanto io sappia, il richiedente il visto non e' l'invitante, bensi' il cittadino straniero, il quale presenta domanda di richiesta visto, corredandola della documentazione prescritta. Per quale ragione l’invitante si lamenta?
Inoltre le Rappresentanze diplonatiche italiane all'estero, per avere maggiore garanzie, specie in Paesi dove il tasso di emigrazione e' un'attivita' peculiare degli indigeni, chiedono ulteriore documentazione atta a verificare la bonta' della richiesta. Non tutti i cittadini italiani, come non tutti i cittadini stranieri, sono rispettosi della normativa. Molti italiani fanno inviti per turismo o studio, ma la finalita' del viaggio si verifica, in diversi casi, diversa da quella per la quale viene richiesto il visto. E allora perche' vengono criticati i nostri connazionali che svolgono il proprio lavoro presso le Ambasciate o Consolati?
Saluti
10 settembre 2008 0:00 - johanna valdez
salve, prima di tutto vorrei precisare che sono citadina Italiana. in quanto sono sposata da ben sette anni. lavoro e vivo in italia da nove, ho fatto richista per un visto di turismo per mia sorella al consolato di Santo Domingo Rep. Dom. ma le stato negato. chiaramente senza ragione! ma guarda caso se magari trovi qualcuno di là dentro al quale li dai la BELLA somma 1500. euro al in circa, come per "MAGIA" ti trova il visto bello pronto.
se volete capire una cosa non so come mai un semplice citadino possa sapere quele cose e le autorità Italiane non ne sanno niente. MA!
cmq cercherò di fare ricorso al Tar del Lazio. speriamo bene.
grazie!
3 settembre 2008 0:00 - Mariopio
Riporto la testimonianza dell'ennesimo diniego per il visto turistico da parte dell'Ambasciata italiana a Kiev. La richiesta è partita dalla madre residente in Italia che ha spedito la fidejussione-il contratto di lavoro-l'ospitalità. La figlia ha completato la richiesta con la dimostrazione del conto in banca (indicando quanti soldi aveva)- contratto di lavoro-busta paga-consenso del marito. Il visto non è stato concesso ed hanno timbrato il passaporto negando l'espatrio per il futuro. L'indicazione è sempre il solito articolo 4 che credo sia una formula "circolare"per tutti. La figlia non ha precedenti penali e l'ingresso in Italia è solo per visitare la madre, pari a 15 gg. Dopo questa risposta la madre si è recata a Kiev per parlare con il responsabile visti. Ha trovato un poliziotto che parlava italiano e che in fondo avrebbe affermato che non c'erano i motivi per il diniego ne tantomento per il timbro ma che doveva parlare con l'Ambasciatore poichè solo lui poteva modificare la sentenza. Purtroppo per questioni di tempo non ha potuto farlo. Non rimane altro che il ricorso al TAR. Chiedo : essendo abitante in provincia di Treviso dove ci si deve rivolgere per inoltrare il ricorso (da effettuare entro 60 gg.) Ed il gioco vale la candela ??
Se qualcuno può darmi qualche informazione più sicura sarei disposto ad intrapprendere questa strada del ricorso perchè non vinca ancora una volta l'ingiustizia. Saluti e grazie per quanti mi dedicheranno una risposta.
11 maggio 2008 0:00 - Guido Baccoli
Desidero aggiungere qualcosa in piú alla frase finale di Emmanuela Bertucci. Molte volte per disinformazione, le persone pensano non valga la pena (tempo e costi), ebbene...si sbagliano, possono ricorrere piú facilmente di quello che si creda.
Il TAR non é cosí lontano da poter essere attivato da uno straniero, anzi la notizia piú importante é che per il TAR, come per altri Tribunali, é possibile piú facilmente di quello che si creda, ottenere il patrocinio gratuito. Essendo uno straniero quasi sempre rientra nel reddito minimo per essere tutelato gratuitamente. Per la richiesta e la nomina dell'avvocato é sufficiente faccia pervenire al suo invitante italiano,la delega per atto notarile estero. Il tutto si risolve con il pagamento di circa 200/300 euro e i tempi non sono cosí biblici come si vuol far credere, da 4 a 12 mesi. Nel ricorso, se ci sono danni (per esempio biglietto aereo pagato e perso) é importante dire al legale di specificare e documentare i danni materiali. Fin'ora i danni, oltre al pagamento delle spese processuali a carico dell'Ambasciata e del MAE, non sono mai state riconosciute propio perché non ben specificate e dimostrate(vedere la finale di tutte le sentenze citate).
Nemmeno si pensi che il patrocinio gratuito non serva, é un'altra grande disinformazione. Il legale sará scelto tra tanti ottimi profesionisti e saranno loro stessi a guidarvi su come ottenere il patrocinio gratuito. Avanti quindi con il TAR e non si mettano ''cucchi'' (paure) inesistenti. Un consiglio per picchiare piú duro nei confronti degli arbitrii degli Uffici Visti...dopo la sentenza fate denuncia alla Corte dei Conti per ''cattiva e dolosa'' amministrazione del denaro pubblico; ogni volta che c'é un processo e il MAE e l'Ambasciata di turno sono ''condannati'' si dimostra anche uno ''sperpero'' dela denaro pubblico e la corte dei Conti é piuttosto duretta in questi casi.
Cordiali Saluti a tutti.
1 aprile 2008 0:00 - Guido Baccoli
Ringrazio il Signor Fabrizio per avermi nominato riguardo il mio intervento sul visto turistico. Sono davvero felice che qualcuno possa trarre dei vantaggi sulla sentenza da me menzionata(non é la sola)del TAR, come sapere il nome dell'avvocato che ha vinto il ricorso. In aiuto e collaborazione con questo sito, per tutti coloro che riterranno opportuno porre delle domande (da non confondere con gli incarichi professionali)sui visti e tutte le altre materie consolari, ma anche pensionistiche, comunque legali e burocratiche riguardanti quasi tutti i rami e specialitá, mi permetto di segnalare il Forum dove molti troveranno risposte assolutamente gratuite alle loro domande e/o dubbi. Dopo una collaborazione per tre lunghi anni con il forum di Tuttostranieri.it, dov'é rimasto solo il mio vecchio nick '' guido_ctim '' (Guido Consulente Tecnico Italiani nel Mondo) sparendo il mio nome e cognome, ho per motivi di divergenza di vedute con l'Amministrazione,preferito riunire veri professionisti, preparati e riconosciuti a livello nazionale, per fondare un nuovo Forum giuridico di aiuto GRATUITO: ITALIANI ALL'ESTERO E STRANIERI IN ITALIA http://www.burocraziaconsolare.com .
Proprio sul visto ci sono state novitá e piccoli passi in avanti, grazie anche alla mia e di altri tenacia nel combattere le arbitrarietá degli Uffici Visti consolari nel mondo. Oltre a consigli pratici, nella sezione visti del Forum, ho riportato anche l'opinione scritta di un Magistrato penalista che é intervenuto sull'argomento (http://burocraziaconsolare.com/il-visto-f1/visto-di-turismo -per-motivi-affettivi-giurisprudenza-t30.htm ). Iura ed io siamo a disposizione per questo tipo di problematiche e tante altre materie dove gli esperti sono il Dr. Scolaro (Forum del serissimo www.comuni.it), il Dr. Angelo Mura, il Dr. Ettore di Gregorio e gulliver 04. Presto si aggiungeranno altri specialisti e professionisti in altre branche del diritto. Il forum é ancora in costruzione, ma tutti possono leggerlo e se volete fare domande, (obbligatoria l'iscrizione gratuita) chiunque lo puó fare e l'esperto della materia vi risponderá gratuitamente. Augurandomi che un unione di forze possa incidere e sbloccare una situazione lamentabile dell'Ammnistrazione Pubblica Italiana, molto disorganizzata e spesso disinformata sulle nuove normative regolanti i visti, l'immigrazione e l'integrazione dello straniero familiare di cittadini UE, porgo i miei piú cordiali saluti all'amministarzione di questo forume e ai loro utenti. Siamo a disposizione ed eventualmente possiamo prendere in considerazione un'eventuale fattiva collaborazione con il Vs. sito.
Guido Baccoli
8 febbraio 2008 0:00 - Imma
Grazie per aver pubblicato la mia storia.
Stasera mi sono affidata legalmente all'avvocato che ha vinto la sentenza al Tar del Lazio.
Non sopporto che qualcuno possa rovinare la mia felicita' e i miei sogni.
Sono decisa ad andare fino in fondo.

8 febbraio 2008 0:00 - Imma
Salve
sono una cittadina italiana che ama un ragazzo tunisino da 6 mesi..ogni
volta sono costretta ad andare a Nabeul per vederci..avevamo
richiesto all'ambasciata italiana a Tunisi un visto per turismo dal 13 al 19 febbraio per venire a Napoli
in modo da conoscere la mia famiglia per poi sposarci a giugno.Il visto
gli e' stato negato perche' lui troppo piccolo a 27 anni.Ma scherziamo?
Ovviamente i soldi del biglietto aereo,dell'assicurazione sono persi e non
piu' recuperabili.
Ma questa e' giustizia?
Sono molto delusa di essere un'italiana.
17 gennaio 2008 0:00 - Fabrizio
Grazie Gigi per la solidarietà!
Secondo te come posso fare adesso che ho collezionato 3 dinieghi consecutivi?
E' possibile far entrare la ragazza per motivi di studio o ci siamo chiusi ogni possibile via???
Che tristezza......
14 novembre 2007 0:00 - cartoongigi
Caro Fabrizio, non volevo aggiungera altro a quanto avevo già scritto in un mio precedente post, ma la tua lettera mi spinge ad aggiungere qualche cosa.
In Ambasciata sono spesso "bugiardi in malafede" e me ne assumo ogni responsbilità nel fare questa affermazione.Nell'occasione del visto concesso alla mia ragazza dal consolato in Ucraina nell'anno 2005 (vedi post precedente) vi fu una vera e prorpia telenovela di mie lettere, telefonate, viaggi a Kiev.
In quell'occasione l'ufficio consolare commise un grave errore perchè,oltre a non concedere il visto non restituì neppure il passaporto alla ragazza e alle mie successive rimostranze per questa mancate restituzione i funzionari non trovarono di meglio che icolpare la ragazza stessa di non averlo ritirato.
Tuttavia io avevo un testimone all'interno dell'ambasciata e avrei fatto scoppiare un grande putiferio,mettendo un funzionario contro l'altro.
Tutto si appianò perchè a ritirare il passaporto dopo alcuni mesi andai io e riuscii ad avere un colloquio prolungato con il responsabile ufficio visti.
In quell'occasione vi fu una vera e propria trattativa (da mercato) e strappai un visto di venti giorni.
Io sono una persona sessantenne molto prestante e distinto che vestito bene faccio ancora la mia discreta figura e a cui la dialettica non manca.
Tuttavia la vera fortuna fu che il consolato, per coprire una sua negligenza, mise per iscritto una vera e propria menzogna.
Rimane tutto il discorso del mio post precedente.
Le nostre ambasciate pensano stupidamente di arginare il flusso dei clandestini con la mancata concessione dei visti turistici ma non vorrei che sotto ci fossero anche altri interessi.
Ma io non voglio insinuare nulla parlo solo delle cose che concretamente conosco e posso provare.
Fabrizio insisti perchè sei giovane ma contro i mulini a vento possiamo fare poco o nulla.
con affetto e solidarietà

Gigi

p.s. sono stato la scorsa settimana ad Istanbul con la mia ragazza (hotel strapieno di danarosi russi)
A noi piacciono i clandestini agli altri il turismo vero. Bah!!!!!!!!
20 ottobre 2007 0:00 - Umm AbdurRahman
Allora. Ho letto qusta pagina e ho diciso dire qualche cose. Che c'e con questi personi che non hanno niente buono dire? Io sono da Inglaterra e vedo che lui ha chiesto al personi che ha una cuore calda. Ma dai! ho domenticato che ce sono molti che no puo autare le persone del mundo. Questi personi sono perditi. Io chiedo Al dio che loro divente buoni musulmani che Ama il proprio Rab Lord, Dio. Amin.
17 ottobre 2007 0:00 - Fabrizio Sabato
Vi posto una lettera che ho scritto ad un esperto in materia di diritti Consolari:

Gentile dr. Guido Baccoli

mi chiamo Fabrizio Sabato e sono un cittadino Italiano di trent'anni che ha recentemente richiesto un Visto Turistico della durata di due settimane appena per una cittadina del Kyrghizistan conosciuta tramite una chat-line e che mi sarebbe piaciuto incontrare al difuori del mondo virtuale.
Ho pocanzi letto un suo interessantissimo articolo all'URL http://www.corrierecaraibi.com/documenti_gliSpeciali_BA_Vist oPerRagioniAffettive2.htm e vorrei esporre a Lei, inquanto la ritengo la persona più indicata, le mie perplessità.
Il Visto in questione è stato inizialmente negato (senza motivazione) dagli uffici dell'Ambasciata tedesca a Bishkek e, successivamente, dagli uffici dell'Ambasciata Italiana di Astana per un totale di due dinieghi consecutivi.
Dopo aver telefonato personalmente all'Ambasciata Italiana di Astana, mi è stato detto di ripresentare la domanda poichè, probabilmente, mancava della documentazione.
La documentazione però era assoulutamente completa e constatava di:

- Lettera di Invito
- Assicurazione Sanitaria
- Polizza Fidejussoria per 3.000,00 € di copertura

In aggiunta ho scritto una lettera con la quale ribadivo quanto già espresso nella normale lettera di invito circa responsabilità e garanzie sul reimpatrio della succitata.

Alla luce di tutto ciò ho spedito per la terza volta la lettera di invito con la data modificata, ed ho chiesto, qualora fosse stato possibile, di ritenere nulla la richiesta se fosse mancato nuovamente qualcosa piuttosto che incorrere nel terzo diniego consecutivo.
Tale diniego infatti, avrebbe comportato l'impossibilità per la cittadina in questione di entrare in Europa per i prossimi 5 anni.
Al Consolato Italiano di Bishkek mi hanno consigliato di chiamare più volte al fine di lasciare intendere all'Ambasciata che i rapporti tra me e la ragazza fossero concreti e che io in primis fossi fortemente interessato ad ottenere tale Visto.
Ho seguito il consiglio alla lettera ed ho chiamato con una certa frequenza per seguire la faccenda quanto più possibile e per cercare di carpire maggiori informazioni circa le famose garanzie di cui mi hanno sempre parlato.
Questa mia insistenza però si è tradotta, alla fine, in un risultato un pò inatteso, ovvero:

Quando chiamavo in orari mattutini mi rifiutavano la chiamata dicendomi di richiamare nel pomeriggio poichè la mattina erano impegnati con il pubblico. A prescindere dal fatto che anche io, nel momento in cui telefono, dovrei essere considerato come 'pubblico', la cosa che mi lascia perplesso consiste nel fatto che quando poi richiamavo negli orari pomeridiani (così come mi veniva indicato), nell'Ufficio Visti non c'era mai nessuno a rispondere al telefono.
Come risultato finale ho ottenuto che non mi è stato possibile parlare con nessuno nelle fasi cruciali dell'elaborazione della richiesta e la ragazza ha ottenuto il terzo diniego consecutivo con tutti gli enormi disagi che questo comporta.

La scelta di far venire la ragazza piuttosto che di andare io in Kyrghistan è nata in relazione al fatto che, secondo quanto riportato nei portali dell' Unità di Crisi degli Affari Esteri è FORTEMENTE SCONSIGLIATO VIAGGIARE IN TALE PAESE se non strettamente necessario e soprattutto non da soli.
Poichè i miei parenti si sono mostrati, a ragione, contrari a questo viaggio che avrei dovuto affrontare da solo ho deciso, in accordo con la ragazza, che sarebbe venuta lei in Italia aiutandola peraltro nelle spese di viaggio.

Non so ancora come mi muoverò e con quali mezzi ma, ad ogni modo, farò quanto in mio potere perchè si faccia chiarezza sulla pessima condotta dell'Ufficio Visti dell'Ambasciata Italiana di Astana che mi piacerebbe denunciare per i reati di 'Omissione d'atti d'ufficio' ed 'Assenteismo' (come consigliatomi da un Avvocato di mia conoscenza) quale magra consolazione per tutto ciò che ho perso in queste vicissitudini.

Viviamo in un Paese che ospita ogni anno migliaia di extracomunitari che arrivano via mare in maniera del tutto illecita, per non parlare delle cellule islamiche che circolano liberamente sul suolo Europeo ed organizzano indisturbate attentati terroristici, extracomunitari che spacciano droga e che se la iniettano nel porticato di casa mia (in quella che una volta era una zona signorile della città di Perugia), prostitute che arrivano non si sa come nel Paese e che vengono sfruttare da criminali incalliti;
innanzi a questa situazione a dir poco catastrofica, le Ambasciate si scagliano su persone che vengono garantite da cittadini assolutamente in regola che lavorano e che cercano di vivere nel rispetto delle 'assurde' leggi italiane.
Questo denota a mio parere un' impotenza da parte dello Stato incapace di tappare le falle laddove dovrebbero essere tappate e che per controllare il fenomeno dell'immigrazione si scaglia contro le persone 'per bene'.

Mi scuso per lo sfogo finale, ma secondo Lei, come dovrei agire a questo punto?

La ringrazio immensamente per il tempo che mi ha dedicato e in attesta di un Suo cortese riscontro Le porgo i più sentiti e cordiali saluti.

Fabrizio Sabato
10 ottobre 2007 0:00 - Gigi
Mi associo a quanti purtroppo hanno fatto una brutta esperienza con i vari consolati sparsi nel mondo.
Anche per la mia ragazza visto negato a tempo di record dal consolato d'Italia a Kiev.
Domanada presentata il 25 settembre alle ore 11 presso un'agenzia tera alla modica spesa di 25 euro e negato il giorno 26. senza alcuna motivazione.
Storia vista e rivista. Anche lei aveva già ottenuto due visti nel 2002 e nel 2005, ma chissaà come mai nel 2007 i requisiti non ci sono più.
Al di là di questo vorrei porre questo quesito:

Sul sito istituzionale del nostro ministero degli esteri viene presentato un elenco di documenti necessari all'ottenimento del visto.
Da questa pagina sembrerebbeche che sia estrememente facile e naturale ottenerlo, anche perchè occorre fare delle spese non indifferenti in maniera anticipat non ultimo il pagamento del visto stesso.
Poichè mi risulta da fonti informative interne al consolato stesso che a non più del 10% delle persone viene concesso il visto non vi sembra che esistano gli estremi per fare un esposto alla magistratura in cui si denuncia come sia ingannevole al pari di molta comune publicità)quanto indicato nel sito del ministero degli esteri italiano?
E' evidente l'assoluta discrezionalità dei vari funzionari che esaminano (si fa per dire!!!!!!!!!!) le verie richieste . Infatti unico punto soggetto a valutazione è quello in cui si chiede documentazione atta a dimostrare la propria posizione lavorativa e economica nel proprio paese.
Tutti cittadini richiedenti il visto ed invitanti devono essere informati che nel novanta per cento dei casi perderanno i loro soldi (mediamente 500 euro a botta)
Accidenti bel businnes per la nostra ambasciata e per agenzie varie convenzionate per la presentazione delle pratiche.

Io so per certo che prima passano i RACCOMANDATI poi gli AMICI a vario titolo , poi GLI AMICI DEGLI AMICI e forse anche qualcun altro non vi pare!!!!!!!!!! ecco che il contingente annuale stabilito da chissà chi per contrastare l'immigrazione clandestina ( mi scappa da ridere) è stato raggiunto.
io sono ligure patria del Gabibbo e di Beppe Grillo e vorrei aggiungere che in questo caso ha ragione se non erro Andreotti che diceva " a pensar malesi fa peccato ma spesso ci si indovina"
Ciao " se veghemu"

Cartoongigi

13 settembre 2007 0:00 - Massimo
Oggi, dopo che il consolato italiano di Cuba ci ha fatto attendere 5 mesi per fissare un colloquio con la mia ragazza, ha negato il visto turistico anche se la documentazione era perfettamente in ordine.
Qualcuno sa si potrebbe risolvere la situazione sposandosi a Cuba?
Grazie
16 maggio 2007 0:00 - andrea
Stesso problema con il Consolato di San Pietroburgo, per l'invito di due 50 enni, che volevano venire in Italia per Turismo, incontrare la figlia e tornare a casa in Russia alla fine della vacanza. Diniego non motivato stesso art.4 comma 2.
Ho letto nodar, se non recedono dal consolato ricorro al Tar, nodar puo' contattarmi !!!!???
15 maggio 2007 0:00 - nodar10
Gent.ma Emmanuela Bertucci
La tua disquisizione e' molto interessante. Io mi trovo in una situazione kafkiana con il consolato di San Pietroburgo.
Convivo qui a San Pietroburgo con la mia compagna russa ormai da 11 anni, ed ogni anno abbiamo richiesto ed ottenuto il suo visto di ingresso in Italia per trascorrere insieme le vacanze estive. Noi abbiamo sempre osservato scrupolosamente le regole di utilizzo del visto proprio per non avere problemi di sorta. Ebbene, ieri, 14 maggio 2007, il consolato ci ha negato il 12mo visto che abbiamo richiesto nel solito modo.
Affermano che non sono tenuti a fornire motivazioni. Ma scorrendo la legge che lo stesso consolato cita, la 286/98 art 4 comma 2, si legge invece che la comunicazione di diniego deve riportare anche la motivazione.
Sono intenzionato a non dargliela vinta e mi sono subito attivato per incontrare il responsabile dell'ufficio visti, anche se mi aspetto il noto muro di gomma.
Mi piacerebbe sapere se oltre agli articoli di legge sopracitati esiste qualche altro comma, magari nascosto in normative parallele, che autorizzi i consolati a negare anche la motivazione.
Insieme al diniego, il consolato italiano sporca una pagina del passaporto con un timbro dal quale si evince che il viato richiesto non e' stato concesso. Questa e' una pratica vergognosa perche' questo timbro puo' impedire l'ottenimento del visto di ingresso in altri paesi Shengen, e quindi e' un vero e proprio "marchio d'infamia", che richiama quelli apposti sulla pelle degli ebrei.
Mi piacerebbe, Emmanuela, poterti contattare direttamente per un'ulteriore disamina della questione.
Saluti e complimenti per la tua dissertazione.
Federico Simoncelli
7 maggio 2007 0:00 - alex
Salve, Non riesco a far arrivare dall'Africa la mia ragazza da più di 2 anni.
Il problema sussiste in quanto abbiamo fatto la prima richiesta di visto per turismo nel 2005, chiaramente non accettata, ma mai è stato comunicato alla mia ragazza, so che si deve firmare il diniego, comunque. cosa che è
accaduta nel 2006. Riepilogando quindi, è stato richiesto di inoltrare una seconda richiesta di visto senza mai avere un esito documentato della prima. Io posseggo le ricevute dei pagamenti rilasciate dal Consolato, inoltre avevo presentato la mia garanzia fideiussoria e tutti i documenti richiesti. quest'anno ho avuto la possibilità di verificare con i miei occhi quanto accaduto in Consolato. E' sparita dalla cartella del 2005 la fideiussione bancaria in originale consegnata a mano dalla mia ragazza. E' presente pero'la copia della ricevuta del pagamento. Quest'anno a Gennaio 2007 siamo stati invitati dal consolato a recarci per firmare il diniego del 2006 datato Agosto 2006.nella seconda richiesta invece è presente la copia della prima fideiussione presentata comunque dalla mia ragazza.Ho fatto notare il tutto al Console, che, gentilmente, ha voluto rivermi nel proprio ufficio, con le cartelle delle due richieste. Lui gentilmente mi ha detto che avrebbe verificato e che mi avrebbe fatto sapere, si trattava di Febbraio 2007.Ora mi chiedo, Perchè, guarda caso!, contemporaneamente, non si ha risposta per una richiesta di visto, sparisce un documento importante, e si avverte il richiedente ben oltre i 60 giorni dalla data del diniego? Capisco la legge, ma non sembra un pò strano? cosa potrebbe essere successo? Credo che non presentare la Fideiussione sia controproducende soltanto al richiedente no? Credo che se dovessi fare un ricorso al TAR avrei tempo entro 60 giorni? Inoltre il diniego firmato 2006 sarebbe dovuto accadere anche nel 2005 no?Cosa dovrei fare? Si puo risalire a qualcosa? Non saprei che fare, intanto aspettiamo le nostre sorti. Grazie per l'ascolto
27 aprile 2007 0:00 - tiziano
alla mia ragazza avevano chiesto una ulteriore carta all'ambasciata ital a cuba io ho dovuto procurarmi questa carta spedirla in fretta spendendo 45 eu con dhl e dopo 1 settimana quando si e ripresentata non hanno nemmeno voluto vedere la carta aggiutiva e le hanno detto che gia avevano negato il visto fanno degli abusi enormi le ambasciate spero che il governo intervenga perche non e giusto quello che fanno
26 aprile 2007 0:00 - tiziano
buongiorno a me e capitato l'anno scorso ho invitato la mia ragazza da cuba naturalmente facendo tutta la documentazione richiesta da l'ambasciata italiana a l'avana quindi spendendo un bel po di soldini il giorno della famosa intervista che e piu un interrogatorio le hanno negato il visto senza motivo lei non ha precedenti
22 aprile 2007 0:00 - Rosaria Abbate
Che tipo di conseguenza avrà questa sentenza? E' possibile citarla nel caso di diniego di visto? La bossi fini mi pare abbia eliminato l'obbligo di motivare il rifiuto
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