Un visto turistico per 2 volte,nel mese di maggio 2014, in
Tanzania,al mio compagno, un Masai. Tutti i documenti
richiesti,dall’ Ambasciata di Dar el Salam , per legge
sono in regola, lettera d’invito, polizza sanitaria e
fideiussioni,certificazioni bancarie,prenotazione aerea di
andata e ritorno,conto corrente bancario,è stata anche
richiesta una seconda polizza di assicurazione, l ufficio
che la rilascia è proprio accanto all ambasciata,senza
questa polizza la documentazione non veniva accettata...
siamo in balia della volontà di un funzionario che blocca
il visto turistico con un pensiero negativo d
’”Immigrazione Clandestina”. Mi sembra assurdo che io
chiami e scrivi al Ministero degli Esteri per denunciare
questa situazione , il responsabile dell’ufficio visti,
ripete quello detto in Tanzania RISCHIO MIGRATORIO e di
ricorrere al Tar.ho provato a chiamare il sig.Silvi la
persona addetta a dar salm,grande cafone e maleducato, che
ha inizato a urlare e dire che lo minacciavo ed aveva
tastimoni, il diniego è stato consegnato in un foglio
scritto in inglese, lingua che tra l atro non è parlata dal
mio compagno...senza parole....
10 aprile 2014 18:49 - ipnos
...da qualche ora ho saputo che è stato negato il visto
d'ingresso ad una amica che avevo invitato (con regolare
invito)a visitare l'Italia perchè aveva il grande desiderio
di vedere Venezia e Pisa. Lei è una privata trader
immobiliare e lavora per se stessa. Ha potutto dimostrare di
avere molto (Ma molto)più denaro di quanto richiesto, di
avere un invito ufficiale di un cittadino italiano, di avere
i requisiti neccessari per il mantenimento e anche molto
più ma la motivazione del rifiuto è stata "non si può
provare il tipo di lavoro e quindi l'origine delle sue
entrate" malgrado abbia presentato più di un libretto
bancario con cifre da persona benestante. Forse l'ambasciata
di Hanoi non sa che l'oriente è pieno di questo tipo di
lavoratori in proprio?..e il mio invito in cui firmo la mia
responsabilità per far tornare al proprio paese lo
straniero invitato, non vale niente?. Non ho la possibilità
di rivolgermi al Tar del Lazio (sto in Piemonte) ma vorrei
tanto togliermi la soddisfazione di smerdare questi nostri
rappresentanti dello Stato Italiano.
8 gennaio 2014 18:45 - chintemis
Mi chiamo Stefano. Per ben due volte ho richiesto insieme
alla mia ragazza un visto turistico presso il Consolato a
Marrakesch marocco. Per ben due volte è stato dato un
diniego senza motivazione. La sola via è il TAR ed io ho
imboccato questa strada.Sono più che convinto che il TAR mi
darà ragione poichè sto cercando qualcosa di
giustificativo al rifiuto dato ma non lo trovo.Abbiamo
presentato: modulario di richiesta visto, lettera di invito,
dichiarazione di alloggio,dichiarazione di essere fidanzati,
polizza fideyussione bancaria, assistenza di viaggio e
sanitaria,dotazione, presa in carico da parte mia,copia del
mio reddito,copie documenti di tutti e due e
residenza.Convinto di vincere al TAR ma con una grande
delusione perchè penso che la legge Italiana non è
rappresentata ed eseguita dalle persone pagate da Noi
Italiani ed altresì ci danno mortificazioni ed umiliazioni
facendoci vergognare di essere Italiani.
20 gennaio 2009 0:00 - Annalisa
Buongiorno. Con l'azienda multinazionale presso la
quale lavoro abbiamo fatto regolare richiesta di Business
VISA presso l'ambasciata Pakistana per fare venire in
Italia per un breve periodo un nostro collega Pakistano, lo
scopo è farlo partecipare ad alcune riunioni. Fino ad ora
non avevamo mai avuto problemi quando all'inizio di
Gennaio ci negano il visto per un ragazzo senza dare una
motivazione. La negazione è accompagnata da una
lettera in cui viene fatto presente che la motivazione non
è obligatoria in caso di Art. 22, 24, 26, 27, 28, 29, 26,
39 T.U. 286/98. ho letto questi articoli ma nessuno riguarda
il nostro caso, perchè non intercorre un rapporto di lavor
dipendente con il nostro collega...Consigli?
interpretazioni? Grazie
30 ottobre 2008 0:00 - denny
da: Rossella Data: 26 Ottobre 2008
Buongiorno, sono una ragazza (31 anni) italiana e mi
sono innamorata di un egiziano. .............Ma soprattutto
in caso di nulla osta già emesso non è strano che lo
rifiutino? Lui non è mai venuto prima in Italia e non ha
condanne penali, inoltre se ci fosse stata qualche
irregoralità nella domanda gliel'avrebbero detto o
comunque non gli avrebbero madato il nulla-osta. Mi9
consigliate di chiamare in ambasciata? Grazie a tutti
coloro che mi daranno delle risposte
/////////////////////////////////////// Ciao, non
mi sembra che vi siamo motivi ostativi al rilascio del visto
(così come la racconti). Posso consigliarti di rivolgerti
all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Ministero degli
Affari Esteri o alla Direzione Generale per l’Emigrazione-
Ufficio VI Centro Visti ed esporre i fatti. Se non ci sono
problemi di diversa natura, il visto deve essere rilasciato.
Se vi sono condizioni ostative, allora deve essere fatto il
diniego scritto, motivandolo ai sensi dell’art. 4 della
legge 189/2002 che modifica del Testo Unico delle
disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione
e norme sulla condizione dello straniero, ovvero il D. Lgs.
25 luglio 1998, n. 286, vedi appresso. Spero di esserti
stato di aiuto. Denny
//////////////////////////////////////// Art.
4.(Ingresso nel territorio dello Stato) 1. Al testo
unico di cui al decreto legislativo n. 286 del 1998,
all’articolo 4, sono apportate le seguenti
modificazioni: a) il comma 2 è sostituito dal
seguente: «2. Il visto di ingresso è rilasciato
dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane nello
Stato di origine o di stabile residenza dello straniero. Per
soggiorni non superiori a tre mesi sono equiparati ai visti
rilasciati dalle rappresentanze diplomatiche e consolari
italiane quelli emessi, sulla base di specifici accordi,
dalle autorità diplomatiche o consolari di altri Stati.
Contestualmente al rilascio del visto di ingresso
l’autorità diplomatica o consolare italiana consegna allo
straniero una comunicazione scritta in lingua a lui
comprensibile o, in mancanza, in inglese, francese, spagnolo
o arabo, che illustri i diritti e i doveri dello straniero
relativi all’ingresso ed al soggiorno in Italia. Qualora
non sussistano i requisiti previsti dalla normativa in
vigore per procedere al rilascio del visto, l’autorità
diplomatica o consolare comunica il diniego allo straniero
in lingua a lui comprensibile, o, in mancanza, in inglese,
francese, spagnolo o arabo. In deroga a quanto stabilito
dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive
modificazioni, per motivi di sicurezza o di ordine pubblico
il diniego non deve essere motivato, salvo quando riguarda
le domande di visto presentate ai sensi degli articoli 22,
24, 26, 27, 28, 29, 36 e 39. La presentazione di
documentazione falsa o contraffatta o di false attestazioni
a sostegno della domanda di visto comporta automaticamente,
oltre alle relative responsabilità penali,
l’inammissibilità della domanda. Per lo straniero in
possesso di permesso di soggiorno è sufficiente, ai fini
del reingresso nel territorio dello Stato, una preventiva
comunicazione all’autorità di frontiera»; b) al
comma 3, l’ultimo periodo è sostituito dal seguente:
«Non è ammesso in Italia lo straniero che non soddisfi
tali requisiti o che sia considerato una minaccia per
l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato o di uno dei
Paesi con i quali l’Italia abbia sottoscritto accordi per
la soppressone dei controlli alle frontiere interne e la
libera circolazione delle persone o che risulti condannato,
anche a seguito di applicazione della pena su richiesta ai
sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale,
per reati previsti dall’articolo 380, commi 1 e 2, del
codice di procedura penale ovvero per reati inerenti gli
stupefacenti, la libertà sessuale, il favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina verso l’Italia e
dell’emigrazione clandestina dall’Italia verso altri
Stati o per reati diretti al reclutamento di persone da
destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della
prostituzione o di minori da impiegare in attività
illecite».
26 ottobre 2008 0:00 - Rossella
Buongiorno, sono una ragazza (31 anni) italiana e mi
sono innamorata di un egiziano. La storia va avanti a
distanza da Gennaio, per mia fortuna lui, tramite un amico
disposto ad assumerlo, aveva già fatto richiesta per i
flussi del 2007. Gli è arrivato il nulla-osta ai primi
d'agosto, è riusciuto ad avere appuntamento
nell'ambasciata al Cairo per il 29 settembre e lì gli
hanno detto che gli sarebbe arrivato a casa il passaporto o
con il visto o senza. Dopo circa 12 giorni gli è arrivato a
casa senza visto, ha telefonato e gli hanno detto che era
stato rifiutato. Io gli ho riferito che ci devono dare le
motivazioni per poter fare ricorso al Tar (x mia fortuna
sono una praticante in uno studio legale). Lui ha chiamato e
loro hanno detto che non devono dare motivazioni, pare che
debba andare per un secondo appuntamento. Lui dice che ha
diritto ad un secondo appuntamento. A questo punto io non ho
ancora capito se gliel'hanno rifiutato o meno, non
vorrei che sta storia del secondo appuntamento sia una scusa
per far decorrere i 60 giorni e poi non dargli nè visto nè
motivazioni comunque..o ancora peggio, non vorrei che
fossero in cerca di soldi.. Qualcuno ne sa qualcosa di
questo diritto al secondo appuntamento? Ma soprattutto in
caso di nulla osta già emesso non è strano che lo
rifiutino? Lui non è mai venuto prima in Italia e non ha
condanne penali, inoltre se ci fosse stata qualche
irregoralità nella domanda gliel'avrebbero detto o
comunque non gli avrebbero madato il nulla-osta. Mi9
consigliate di chiamare in ambasciata? Grazie a tutti
coloro che mi daranno delle risposte
21 ottobre 2008 0:00 - denny
Leggendo la sentenza del TAR, non vedo alcun riferimento sia
al T.U. 286/98 che alla Legge Bossi-Fini che ne modificava
in parte la stesura originale. Di seguito lo stralcio
dell'art. 4 della c.d. legge Bossi-Fini
////////////////////////////////////////// Art. 4.
(Ingresso nel territorio dello Stato) 1. Al testo unico
di cui al decreto legislativo n. 286 del 1998,
all'articolo 4, sono apportate le seguenti
modificazioni: a) il comma 2 e' sostituito dal
seguente: "2. Il visto di ingresso e'
rilasciato dalle rappresentanze diplomatiche o consolari
italiane nello Stato di origine o di stabile residenza dello
straniero. Per soggiorni non superiori a tre mesi sono
equiparati ai visti rilasciati dalle rappresentanze
diplomatiche e consolari italiane quelli emessi, sulla base
di specifici accordi, dalle autorita' diplomatiche o
consolari di altri Stati. Contestualmente al rilascio
del visto di ingresso l'autorita' diplomatica o
consolare italiana consegna allo straniero una comunicazione
scritta in lingua a lui comprensibile o, in mancanza, in
inglese, francese, spagnolo o arabo, che illustri i diritti
e i doveri dello straniero relativi all'ingresso ed al
soggiorno in Italia. Qualora non sussistano i requisiti
previsti dalla normativa in vigore per procedere al rilascio
del visto, l'autorita' diplomatica o consolare
comunica il diniego allo straniero in lingua a lui
comprensibile, o, in mancanza, in inglese, francese,
spagnolo o arabo. In deroga a quanto stabilito dalla legge 7
agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, per motivi
di sicurezza o di ordine pubblico il diniego non deve essere
motivato, salvo quando riguarda le domande di visto
presentate ai sensi degli articoli 22, 24, 26, 27, 28, 29,
36 e 39. La presentazione di documentazione falsa o
contraffatta o di false attestazioni a sostegno della
domanda di visto comporta automaticamente, oltre alle
relative responsabilita' penali,
l'inammissibilita' della domanda......
/////////////////////////////////////////
...."Qualora non sussistano i requisiti previsti dalla
normativa in vigore per procedere al rilascio del visto,
l'autorita' diplomatica o consolare comunica il
diniego allo straniero in lingua a lui comprensibile, o, in
mancanza, in inglese, francese, spagnolo o arabo......"
//////////////////////////////////////////
Da questo periodo, però, non si capisce se la comunicazione
di diniego deve essere fatta per iscritto o verbalmente.
Pertanto le Ambasciate e Consolati possono anche fare il
diniego verbale, motivandolo o meno, tanto "verba
volant". Mi chiedo ancora: perchè tanto accanimento
verso le Rappresentanze italiane all'estero?
20 ottobre 2008 0:00 - denny
Il sito del MAE riporta tutte le indicazioni concernenti il
rilascio di visti ingresso. Tra le altre informazioni
vi sono anche queste: "....L'art.4, comma 2 del
T.U. 286/1998, integrato dalle ultime modifiche legislative
prevede che "il diniego del visto non deve essere
motivato, salvo quanto riguarda le domande di visto
presentate ai sensi degli articoli 22,24,26-29,36 e 39 dello
stesso T.U. (che riguardano le richieste di visto per
lavoro, ricongiungimento familiare, cure mediche e studio).
Il provvedimento di diniego deve essere comunicato
all'interessato in lingua a lui comprensibile o, in
mancanza,in inglese, francese, spagnolo o arabo. Avverso il
diniego di un visto può essere presentato un ricorso al
T.A.R del Lazio e entro 60 giorni dalla notifica del
provvedimento. Solo nel caso di dinieghi di visto per
ricongiungimento familiare o familiare al seguito, gli
eventuali ricorsi potranno essere presentati presso il
Tribunale ordinario competente"......
Alla
luce di quanto sopra riportato, chi ha ragione il TAR o il
MAE? Perchè il Mae e le Ambasciate vengono condannate se vi
è un legge dello Stato che stabilisce quello che deve
essere e non essere fatto? NOn mi sembra che il TAR si
sia curato molto di quanto statbilito nel T.U.
18 ottobre 2008 0:00 - denny
“Autore: Emmanuela Bertucci - Data: 16 Aprile 2007 -
..omissis..... – requisiti integrativi illegittimi,
come presentare il proprio contratto di lavoro nel Paese di
provenienza, le buste paga, i propri redditi, in modo da dar
la certezza all'ambasciata che si ha un radicamento
sociale forte nel proprio Paese, e che non si
utilizzera' il visto di ingresso turistico per eludere
le norme sull'ingresso per motivi di lavoro; ...
omissis....”
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA
REPUBBLICA 18 ottobre 2004, n.334 Regolamento recante
modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della
Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, in materia di
immigrazione.
....omissis...... Art. 4.
Rilascio dei visti d'ingresso
......omissis....... Note art. 4
...omissis.... 3. La tipologia dei visti corrispondente
ai diversi motivi di ingresso, nonche' i requisiti e le
condizioni per l'ottenimento di ciascun tipo di visto,
sono disciplinati da apposite istruzioni del Ministero degli
affari esteri, emanate adottate con decreto del Ministro
degli affari esteri, di concerto con i Ministri
dell'interno, del Lavoro e delle Politiche Sociali,
della Giustizia, della Salute, dell'Istruzione,
dell'Universita' e della Ricerca, delle
Attivita' Produttive e per gli Affari Regionali,
periodicamente aggiornate anche in esecuzione degli obblighi
internazionali assunti dall'Italia. 4. Le
rappresentanze diplomatiche e consolari italiane sono tenute
ad assicurare, per l'esigenze dell'utenza, adeguate
forme di pubblicita' di detti requisiti e condizioni,
nonche' degli eventuali requisiti integrativi resi
necessari da particolari situazioni locali o da decisioni
comuni adottate nell'ambito della cooperazione con le
rappresentanze degli altri Stati che aderiscono alla
Convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen
.....omissis....
Ma quanto riportato nelle note
dell’art. 4 del suindicato decreto (non stilato dalle
Ambasciate), non è sufficiente per la richiesta di
ulteriori eventuali requisiti integrativi al rilascio del
visto? Non intravedo arbitrio da parte delle nostre
Rappresentanze. Dove sta il Far West? Dove sono i soprusi da
parte degli uffici visti all’estero in merito alla
richiesta dei requisiti? Mi farebbe piacere se
ricevessi un commento a questo mio post. Grazie
17 ottobre 2008 0:00 - denny
"da: johanna valdez Data: 10 Settembre 2008 ......ma
guarda caso se magari trovi qualcuno di là dentro al quale
li dai la BELLA somma 1500. euro al in circa, come per
"MAGIA" ti trova il visto bello
pronto......"
Gentile signora, non le sembra
che quello che ha scritto dovrebbe essere documentato
facendo nome e cognome della persona o persone che
effettivamente per emettere un visto prendono denaro?
Perchè se Lei lo ha sentito soltanto dire, ma non ne è
testimone, si tratta di calunnia.
La calunnia è
il reato previsto dall'articolo 368 del codice penale
italiano, ai sensi del quale: "chiunque, con denunzia,
querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso
nome, diretta all'Autorità giudiziaria o ad un`altra
Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, incolpa
di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a
carico di lui le tracce di un reato, è punito con la
reclusione da due a sei anni. La pena è aumentata se
s'incolpa taluno di un reato pel quale la legge
stabilisce la pena della reclusione superiore nel massimo a
dieci anni, o un`altra pena più grave. La reclusione è da
quattro a dodici anni se dal fatto deriva una condanna alla
reclusione superiore a cinque anni, è da sei a venti anni,
se dal fatto deriva una condanna
all'ergastolo."
E' giusto quello che
ho scritto avvocati del forum? Grazie.
17 ottobre 2008 0:00 - denny
da: nodar10 Data: 15 Maggio 2007
.....Insieme al diniego, il consolato italiano sporca una
pagina del passaporto con un timbro dal quale si evince che
il viato richiesto non e' stato concesso. Questa e'
una pratica vergognosa perche' questo timbro puo'
impedire l'ottenimento del visto di ingresso in altri
paesi Shengen, e quindi e' un vero e proprio
"marchio d'infamia", che richiama quelli
apposti sulla pelle degli ebrei...... Il timbro che
"marchia di infamia" come dice lei, non e'
altro che una dichiarazione di presentazione della domanda
di visto. Questo timbro e' uniforme per tutti gli Stati
Schengen e viene apposto esclusivamente per poter dimostrare
agli altri parteners che e' stata presentata domanda di
visto e che in caso di richiesta presso altro Stato Schengen
una ulteriore domanda non debba essere accolta. Se poi tale
timbro viene considerato quale rifiuto, questa e' una
pessima interpretazione. Il timbro dovrebbe ripotare i
seguenti dati: Indicazione della Nazione che ha ricevuto la
domanda, la dicitura "domanda ricevuta",
localita' e data. Il timbro, poi, all'atto della
concessione del visto deve essere coperto dallo sticker
autoadesivo. Non intravedo nessun machio di infamia.
Andiamoci calmi con le parole. Grazie.
17 ottobre 2008 0:00 - denny
Leggo i vari post sull'argomento diniego dei visti,
senza che nessuno pero' metta l'accento su cosa
e' un visto. Il visto, fino a prova contraria, e'
una concessione da parte di uno Stato straniero in favore di
cittadini stranieri per permettere loro l'ingresso sul
proprio territorio. Non mi sembra sia un diritto sacrosanto
per gli stranieri o un dovere da parte dello Stato che
permette l'ingresso. Io se voglio recarmi all'estero
(paesi non UE) devo fare una richiesta di concessione visto
e se questa viene accettata, posso fare ingresso in quel
paese, altrimenti zitto e mosca. Non capisco per quale
motivo noi italiani dobbiamo essere differenti dagli altri
Stati. Per quanto riguarda l'attivita' delle
Ambasciate italiane all'estero, penso che mettano in
pratica le disposizioni loro emanate dalle SS.AA., nella
fattispecie del MAE. Non vedo , inoltre, dove sia la colpa
degli impiegati che svolgono la loro attivita'
rispettando quelle che sono le disposizioni che venogno loro
impartite. Per quanto io sappia, il richiedente il
visto non e' l'invitante, bensi' il cittadino
straniero, il quale presenta domanda di richiesta visto,
corredandola della documentazione prescritta. Per quale
ragione l’invitante si lamenta? Inoltre le
Rappresentanze diplonatiche italiane all'estero, per
avere maggiore garanzie, specie in Paesi dove il tasso di
emigrazione e' un'attivita' peculiare degli
indigeni, chiedono ulteriore documentazione atta a
verificare la bonta' della richiesta. Non tutti i
cittadini italiani, come non tutti i cittadini stranieri,
sono rispettosi della normativa. Molti italiani fanno inviti
per turismo o studio, ma la finalita' del viaggio si
verifica, in diversi casi, diversa da quella per la quale
viene richiesto il visto. E allora perche' vengono
criticati i nostri connazionali che svolgono il proprio
lavoro presso le Ambasciate o Consolati? Saluti
10 settembre 2008 0:00 - johanna valdez
salve, prima di tutto vorrei precisare che sono citadina
Italiana. in quanto sono sposata da ben sette anni. lavoro e
vivo in italia da nove, ho fatto richista per un visto di
turismo per mia sorella al consolato di Santo Domingo Rep.
Dom. ma le stato negato. chiaramente senza ragione! ma
guarda caso se magari trovi qualcuno di là dentro al quale
li dai la BELLA somma 1500. euro al in circa, come per
"MAGIA" ti trova il visto bello pronto. se
volete capire una cosa non so come mai un semplice citadino
possa sapere quele cose e le autorità Italiane non ne sanno
niente. MA! cmq cercherò di fare ricorso al Tar del
Lazio. speriamo bene. grazie!
3 settembre 2008 0:00 - Mariopio
Riporto la testimonianza dell'ennesimo diniego per il
visto turistico da parte dell'Ambasciata italiana a
Kiev. La richiesta è partita dalla madre residente in
Italia che ha spedito la fidejussione-il contratto di
lavoro-l'ospitalità. La figlia ha completato la
richiesta con la dimostrazione del conto in banca (indicando
quanti soldi aveva)- contratto di lavoro-busta paga-consenso
del marito. Il visto non è stato concesso ed hanno timbrato
il passaporto negando l'espatrio per il futuro.
L'indicazione è sempre il solito articolo 4 che credo
sia una formula "circolare"per tutti. La figlia
non ha precedenti penali e l'ingresso in Italia è solo
per visitare la madre, pari a 15 gg. Dopo questa risposta la
madre si è recata a Kiev per parlare con il responsabile
visti. Ha trovato un poliziotto che parlava italiano e che
in fondo avrebbe affermato che non c'erano i motivi per
il diniego ne tantomento per il timbro ma che doveva parlare
con l'Ambasciatore poichè solo lui poteva modificare la
sentenza. Purtroppo per questioni di tempo non ha potuto
farlo. Non rimane altro che il ricorso al TAR. Chiedo :
essendo abitante in provincia di Treviso dove ci si deve
rivolgere per inoltrare il ricorso (da effettuare entro 60
gg.) Ed il gioco vale la candela ?? Se qualcuno può
darmi qualche informazione più sicura sarei disposto ad
intrapprendere questa strada del ricorso perchè non vinca
ancora una volta l'ingiustizia. Saluti e grazie per
quanti mi dedicheranno una risposta.
11 maggio 2008 0:00 - Guido Baccoli
Desidero aggiungere qualcosa in piú alla frase finale di
Emmanuela Bertucci. Molte volte per disinformazione, le
persone pensano non valga la pena (tempo e costi),
ebbene...si sbagliano, possono ricorrere piú facilmente di
quello che si creda. Il TAR non é cosí lontano da
poter essere attivato da uno straniero, anzi la notizia piú
importante é che per il TAR, come per altri Tribunali, é
possibile piú facilmente di quello che si creda, ottenere
il patrocinio gratuito. Essendo uno straniero quasi sempre
rientra nel reddito minimo per essere tutelato
gratuitamente. Per la richiesta e la nomina
dell'avvocato é sufficiente faccia pervenire al suo
invitante italiano,la delega per atto notarile estero. Il
tutto si risolve con il pagamento di circa 200/300 euro e i
tempi non sono cosí biblici come si vuol far credere, da 4
a 12 mesi. Nel ricorso, se ci sono danni (per esempio
biglietto aereo pagato e perso) é importante dire al legale
di specificare e documentare i danni materiali. Fin'ora
i danni, oltre al pagamento delle spese processuali a carico
dell'Ambasciata e del MAE, non sono mai state
riconosciute propio perché non ben specificate e
dimostrate(vedere la finale di tutte le sentenze
citate). Nemmeno si pensi che il patrocinio gratuito
non serva, é un'altra grande disinformazione. Il legale
sará scelto tra tanti ottimi profesionisti e saranno loro
stessi a guidarvi su come ottenere il patrocinio gratuito.
Avanti quindi con il TAR e non si mettano
''cucchi'' (paure) inesistenti. Un consiglio
per picchiare piú duro nei confronti degli arbitrii degli
Uffici Visti...dopo la sentenza fate denuncia alla Corte dei
Conti per ''cattiva e dolosa''
amministrazione del denaro pubblico; ogni volta che c'é
un processo e il MAE e l'Ambasciata di turno sono
''condannati'' si dimostra anche uno
''sperpero'' dela denaro pubblico e la corte
dei Conti é piuttosto duretta in questi casi.
Cordiali Saluti a tutti.
1 aprile 2008 0:00 - Guido Baccoli
Ringrazio il Signor Fabrizio per avermi nominato riguardo il
mio intervento sul visto turistico. Sono davvero felice che
qualcuno possa trarre dei vantaggi sulla sentenza da me
menzionata(non é la sola)del TAR, come sapere il nome
dell'avvocato che ha vinto il ricorso. In aiuto e
collaborazione con questo sito, per tutti coloro che
riterranno opportuno porre delle domande (da non confondere
con gli incarichi professionali)sui visti e tutte le altre
materie consolari, ma anche pensionistiche, comunque legali
e burocratiche riguardanti quasi tutti i rami e specialitá,
mi permetto di segnalare il Forum dove molti troveranno
risposte assolutamente gratuite alle loro domande e/o dubbi.
Dopo una collaborazione per tre lunghi anni con il forum di
Tuttostranieri.it, dov'é rimasto solo il mio vecchio
nick '' guido_ctim '' (Guido Consulente
Tecnico Italiani nel Mondo) sparendo il mio nome e cognome,
ho per motivi di divergenza di vedute con
l'Amministrazione,preferito riunire veri professionisti,
preparati e riconosciuti a livello nazionale, per fondare un
nuovo Forum giuridico di aiuto GRATUITO: ITALIANI
ALL'ESTERO E STRANIERI IN ITALIA
http://www.burocraziaconsolare.com . Proprio sul visto
ci sono state novitá e piccoli passi in avanti, grazie
anche alla mia e di altri tenacia nel combattere le
arbitrarietá degli Uffici Visti consolari nel mondo. Oltre
a consigli pratici, nella sezione visti del Forum, ho
riportato anche l'opinione scritta di un Magistrato
penalista che é intervenuto sull'argomento
(http://burocraziaconsolare.com/il-visto-f1/visto-di-turismo
-per-motivi-affettivi-giurisprudenza-t30.htm ). Iura ed io
siamo a disposizione per questo tipo di problematiche e
tante altre materie dove gli esperti sono il Dr. Scolaro
(Forum del serissimo www.comuni.it), il Dr. Angelo Mura, il
Dr. Ettore di Gregorio e gulliver 04. Presto si
aggiungeranno altri specialisti e professionisti in altre
branche del diritto. Il forum é ancora in costruzione, ma
tutti possono leggerlo e se volete fare domande,
(obbligatoria l'iscrizione gratuita) chiunque lo puó
fare e l'esperto della materia vi risponderá
gratuitamente. Augurandomi che un unione di forze possa
incidere e sbloccare una situazione lamentabile
dell'Ammnistrazione Pubblica Italiana, molto
disorganizzata e spesso disinformata sulle nuove normative
regolanti i visti, l'immigrazione e l'integrazione
dello straniero familiare di cittadini UE, porgo i miei piú
cordiali saluti all'amministarzione di questo forume e
ai loro utenti. Siamo a disposizione ed eventualmente
possiamo prendere in considerazione un'eventuale fattiva
collaborazione con il Vs. sito. Guido Baccoli
8 febbraio 2008 0:00 - Imma
Grazie per aver pubblicato la mia storia. Stasera mi
sono affidata legalmente all'avvocato che ha vinto la
sentenza al Tar del Lazio. Non sopporto che qualcuno
possa rovinare la mia felicita' e i miei sogni.
Sono decisa ad andare fino in fondo.
8 febbraio 2008 0:00 - Imma
Salve sono una cittadina italiana che ama un ragazzo
tunisino da 6 mesi..ogni volta sono costretta ad andare
a Nabeul per vederci..avevamo richiesto
all'ambasciata italiana a Tunisi un visto per turismo
dal 13 al 19 febbraio per venire a Napoli in modo da
conoscere la mia famiglia per poi sposarci a giugno.Il
visto gli e' stato negato perche' lui troppo
piccolo a 27 anni.Ma scherziamo? Ovviamente i soldi del
biglietto aereo,dell'assicurazione sono persi e non
piu' recuperabili. Ma questa e' giustizia?
Sono molto delusa di essere un'italiana.
17 gennaio 2008 0:00 - Fabrizio
Grazie Gigi per la solidarietà! Secondo te come posso
fare adesso che ho collezionato 3 dinieghi consecutivi?
E' possibile far entrare la ragazza per motivi di studio
o ci siamo chiusi ogni possibile via??? Che
tristezza......
14 novembre 2007 0:00 - cartoongigi
Caro Fabrizio, non volevo aggiungera altro a quanto avevo
già scritto in un mio precedente post, ma la tua lettera mi
spinge ad aggiungere qualche cosa. In Ambasciata sono
spesso "bugiardi in malafede" e me ne assumo ogni
responsbilità nel fare questa
affermazione.Nell'occasione del visto concesso alla mia
ragazza dal consolato in Ucraina nell'anno 2005 (vedi
post precedente) vi fu una vera e prorpia telenovela di mie
lettere, telefonate, viaggi a Kiev. In
quell'occasione l'ufficio consolare commise un grave
errore perchè,oltre a non concedere il visto non restituì
neppure il passaporto alla ragazza e alle mie successive
rimostranze per questa mancate restituzione i funzionari
non trovarono di meglio che icolpare la ragazza stessa di
non averlo ritirato. Tuttavia io avevo un testimone
all'interno dell'ambasciata e avrei fatto scoppiare
un grande putiferio,mettendo un funzionario contro
l'altro. Tutto si appianò perchè a ritirare il
passaporto dopo alcuni mesi andai io e riuscii ad avere un
colloquio prolungato con il responsabile ufficio visti.
In quell'occasione vi fu una vera e propria trattativa
(da mercato) e strappai un visto di venti giorni. Io
sono una persona sessantenne molto prestante e distinto che
vestito bene faccio ancora la mia discreta figura e a cui la
dialettica non manca. Tuttavia la vera fortuna fu che
il consolato, per coprire una sua negligenza, mise per
iscritto una vera e propria menzogna. Rimane tutto il
discorso del mio post precedente. Le nostre ambasciate
pensano stupidamente di arginare il flusso dei clandestini
con la mancata concessione dei visti turistici ma non vorrei
che sotto ci fossero anche altri interessi. Ma io non
voglio insinuare nulla parlo solo delle cose che
concretamente conosco e posso provare. Fabrizio insisti
perchè sei giovane ma contro i mulini a vento possiamo fare
poco o nulla. con affetto e solidarietà
Gigi
p.s. sono stato la scorsa settimana ad
Istanbul con la mia ragazza (hotel strapieno di danarosi
russi) A noi piacciono i clandestini agli altri il
turismo vero. Bah!!!!!!!!
20 ottobre 2007 0:00 - Umm AbdurRahman
Allora. Ho letto qusta pagina e ho diciso dire qualche cose.
Che c'e con questi personi che non hanno niente buono
dire? Io sono da Inglaterra e vedo che lui ha chiesto al
personi che ha una cuore calda. Ma dai! ho domenticato che
ce sono molti che no puo autare le persone del mundo. Questi
personi sono perditi. Io chiedo Al dio che loro divente
buoni musulmani che Ama il proprio Rab Lord, Dio. Amin.
17 ottobre 2007 0:00 - Fabrizio Sabato
Vi posto una lettera che ho scritto ad un esperto in materia
di diritti Consolari:
Gentile dr. Guido
Baccoli
mi chiamo Fabrizio Sabato e sono un
cittadino Italiano di trent'anni che ha recentemente
richiesto un Visto Turistico della durata di due settimane
appena per una cittadina del Kyrghizistan conosciuta tramite
una chat-line e che mi sarebbe piaciuto incontrare al
difuori del mondo virtuale. Ho pocanzi letto un suo
interessantissimo articolo all'URL
http://www.corrierecaraibi.com/documenti_gliSpeciali_BA_Vist
oPerRagioniAffettive2.htm e vorrei esporre a Lei, inquanto
la ritengo la persona più indicata, le mie
perplessità. Il Visto in questione è stato
inizialmente negato (senza motivazione) dagli uffici
dell'Ambasciata tedesca a Bishkek e, successivamente,
dagli uffici dell'Ambasciata Italiana di Astana per un
totale di due dinieghi consecutivi. Dopo aver
telefonato personalmente all'Ambasciata Italiana di
Astana, mi è stato detto di ripresentare la domanda
poichè, probabilmente, mancava della documentazione.
La documentazione però era assoulutamente completa e
constatava di:
- Lettera di Invito -
Assicurazione Sanitaria - Polizza Fidejussoria per
3.000,00 € di copertura
In aggiunta ho scritto
una lettera con la quale ribadivo quanto già espresso nella
normale lettera di invito circa responsabilità e garanzie
sul reimpatrio della succitata.
Alla luce di
tutto ciò ho spedito per la terza volta la lettera di
invito con la data modificata, ed ho chiesto, qualora fosse
stato possibile, di ritenere nulla la richiesta se fosse
mancato nuovamente qualcosa piuttosto che incorrere nel
terzo diniego consecutivo. Tale diniego infatti,
avrebbe comportato l'impossibilità per la cittadina in
questione di entrare in Europa per i prossimi 5 anni.
Al Consolato Italiano di Bishkek mi hanno consigliato di
chiamare più volte al fine di lasciare intendere
all'Ambasciata che i rapporti tra me e la ragazza
fossero concreti e che io in primis fossi fortemente
interessato ad ottenere tale Visto. Ho seguito il
consiglio alla lettera ed ho chiamato con una certa
frequenza per seguire la faccenda quanto più possibile e
per cercare di carpire maggiori informazioni circa le famose
garanzie di cui mi hanno sempre parlato. Questa mia
insistenza però si è tradotta, alla fine, in un risultato
un pò inatteso, ovvero:
Quando chiamavo in
orari mattutini mi rifiutavano la chiamata dicendomi di
richiamare nel pomeriggio poichè la mattina erano impegnati
con il pubblico. A prescindere dal fatto che anche io, nel
momento in cui telefono, dovrei essere considerato come
'pubblico', la cosa che mi lascia perplesso consiste
nel fatto che quando poi richiamavo negli orari pomeridiani
(così come mi veniva indicato), nell'Ufficio Visti non
c'era mai nessuno a rispondere al telefono. Come
risultato finale ho ottenuto che non mi è stato possibile
parlare con nessuno nelle fasi cruciali
dell'elaborazione della richiesta e la ragazza ha
ottenuto il terzo diniego consecutivo con tutti gli enormi
disagi che questo comporta.
La scelta di far
venire la ragazza piuttosto che di andare io in Kyrghistan
è nata in relazione al fatto che, secondo quanto riportato
nei portali dell' Unità di Crisi degli Affari Esteri è
FORTEMENTE SCONSIGLIATO VIAGGIARE IN TALE PAESE se non
strettamente necessario e soprattutto non da soli.
Poichè i miei parenti si sono mostrati, a ragione, contrari
a questo viaggio che avrei dovuto affrontare da solo ho
deciso, in accordo con la ragazza, che sarebbe venuta lei in
Italia aiutandola peraltro nelle spese di viaggio.
Non so ancora come mi muoverò e con quali mezzi ma,
ad ogni modo, farò quanto in mio potere perchè si faccia
chiarezza sulla pessima condotta dell'Ufficio Visti
dell'Ambasciata Italiana di Astana che mi piacerebbe
denunciare per i reati di 'Omissione d'atti
d'ufficio' ed 'Assenteismo' (come
consigliatomi da un Avvocato di mia conoscenza) quale magra
consolazione per tutto ciò che ho perso in queste
vicissitudini.
Viviamo in un Paese che ospita
ogni anno migliaia di extracomunitari che arrivano via mare
in maniera del tutto illecita, per non parlare delle cellule
islamiche che circolano liberamente sul suolo Europeo ed
organizzano indisturbate attentati terroristici,
extracomunitari che spacciano droga e che se la iniettano
nel porticato di casa mia (in quella che una volta era una
zona signorile della città di Perugia), prostitute che
arrivano non si sa come nel Paese e che vengono sfruttare da
criminali incalliti; innanzi a questa situazione a dir
poco catastrofica, le Ambasciate si scagliano su persone che
vengono garantite da cittadini assolutamente in regola che
lavorano e che cercano di vivere nel rispetto delle
'assurde' leggi italiane. Questo denota a mio
parere un' impotenza da parte dello Stato incapace di
tappare le falle laddove dovrebbero essere tappate e che per
controllare il fenomeno dell'immigrazione si scaglia
contro le persone 'per bene'.
Mi scuso
per lo sfogo finale, ma secondo Lei, come dovrei agire a
questo punto?
La ringrazio immensamente per il
tempo che mi ha dedicato e in attesta di un Suo cortese
riscontro Le porgo i più sentiti e cordiali saluti.
Fabrizio Sabato
10 ottobre 2007 0:00 - Gigi
Mi associo a quanti purtroppo hanno fatto una brutta
esperienza con i vari consolati sparsi nel mondo. Anche
per la mia ragazza visto negato a tempo di record dal
consolato d'Italia a Kiev. Domanada presentata il
25 settembre alle ore 11 presso un'agenzia tera alla
modica spesa di 25 euro e negato il giorno 26. senza alcuna
motivazione. Storia vista e rivista. Anche lei aveva
già ottenuto due visti nel 2002 e nel 2005, ma chissaà
come mai nel 2007 i requisiti non ci sono più. Al di
là di questo vorrei porre questo quesito:
Sul
sito istituzionale del nostro ministero degli esteri viene
presentato un elenco di documenti necessari
all'ottenimento del visto. Da questa pagina
sembrerebbeche che sia estrememente facile e naturale
ottenerlo, anche perchè occorre fare delle spese non
indifferenti in maniera anticipat non ultimo il pagamento
del visto stesso. Poichè mi risulta da fonti
informative interne al consolato stesso che a non più del
10% delle persone viene concesso il visto non vi sembra che
esistano gli estremi per fare un esposto alla magistratura
in cui si denuncia come sia ingannevole al pari di molta
comune publicità)quanto indicato nel sito del ministero
degli esteri italiano? E' evidente l'assoluta
discrezionalità dei vari funzionari che esaminano (si fa
per dire!!!!!!!!!!) le verie richieste . Infatti unico punto
soggetto a valutazione è quello in cui si chiede
documentazione atta a dimostrare la propria posizione
lavorativa e economica nel proprio paese. Tutti
cittadini richiedenti il visto ed invitanti devono essere
informati che nel novanta per cento dei casi perderanno i
loro soldi (mediamente 500 euro a botta) Accidenti bel
businnes per la nostra ambasciata e per agenzie varie
convenzionate per la presentazione delle pratiche.
Io so per certo che prima passano i RACCOMANDATI poi gli
AMICI a vario titolo , poi GLI AMICI DEGLI AMICI e forse
anche qualcun altro non vi pare!!!!!!!!!! ecco che il
contingente annuale stabilito da chissà chi per contrastare
l'immigrazione clandestina ( mi scappa da ridere) è
stato raggiunto. io sono ligure patria del Gabibbo e di
Beppe Grillo e vorrei aggiungere che in questo caso ha
ragione se non erro Andreotti che diceva " a pensar
malesi fa peccato ma spesso ci si indovina" Ciao
" se veghemu"
Cartoongigi
13 settembre 2007 0:00 - Massimo
Oggi, dopo che il consolato italiano di Cuba ci ha fatto
attendere 5 mesi per fissare un colloquio con la mia
ragazza, ha negato il visto turistico anche se la
documentazione era perfettamente in ordine. Qualcuno sa
si potrebbe risolvere la situazione sposandosi a Cuba?
Grazie
16 maggio 2007 0:00 - andrea
Stesso problema con il Consolato di San Pietroburgo, per
l'invito di due 50 enni, che volevano venire in Italia
per Turismo, incontrare la figlia e tornare a casa in Russia
alla fine della vacanza. Diniego non motivato stesso art.4
comma 2. Ho letto nodar, se non recedono dal consolato
ricorro al Tar, nodar puo' contattarmi !!!!???
15 maggio 2007 0:00 - nodar10
Gent.ma Emmanuela Bertucci La tua disquisizione e'
molto interessante. Io mi trovo in una situazione kafkiana
con il consolato di San Pietroburgo. Convivo qui a San
Pietroburgo con la mia compagna russa ormai da 11 anni, ed
ogni anno abbiamo richiesto ed ottenuto il suo visto di
ingresso in Italia per trascorrere insieme le vacanze
estive. Noi abbiamo sempre osservato scrupolosamente le
regole di utilizzo del visto proprio per non avere problemi
di sorta. Ebbene, ieri, 14 maggio 2007, il consolato ci ha
negato il 12mo visto che abbiamo richiesto nel solito
modo. Affermano che non sono tenuti a fornire
motivazioni. Ma scorrendo la legge che lo stesso consolato
cita, la 286/98 art 4 comma 2, si legge invece che la
comunicazione di diniego deve riportare anche la
motivazione. Sono intenzionato a non dargliela vinta e
mi sono subito attivato per incontrare il responsabile
dell'ufficio visti, anche se mi aspetto il noto muro di
gomma. Mi piacerebbe sapere se oltre agli articoli di
legge sopracitati esiste qualche altro comma, magari
nascosto in normative parallele, che autorizzi i consolati a
negare anche la motivazione. Insieme al diniego, il
consolato italiano sporca una pagina del passaporto con un
timbro dal quale si evince che il viato richiesto non e'
stato concesso. Questa e' una pratica vergognosa
perche' questo timbro puo' impedire
l'ottenimento del visto di ingresso in altri paesi
Shengen, e quindi e' un vero e proprio "marchio
d'infamia", che richiama quelli apposti sulla
pelle degli ebrei. Mi piacerebbe, Emmanuela, poterti
contattare direttamente per un'ulteriore disamina della
questione. Saluti e complimenti per la tua
dissertazione. Federico Simoncelli
7 maggio 2007 0:00 - alex
Salve, Non riesco a far arrivare dall'Africa la mia
ragazza da più di 2 anni. Il problema sussiste in
quanto abbiamo fatto la prima richiesta di visto per turismo
nel 2005, chiaramente non accettata, ma mai è stato
comunicato alla mia ragazza, so che si deve firmare il
diniego, comunque. cosa che è accaduta nel 2006.
Riepilogando quindi, è stato richiesto di inoltrare una
seconda richiesta di visto senza mai avere un esito
documentato della prima. Io posseggo le ricevute dei
pagamenti rilasciate dal Consolato, inoltre avevo presentato
la mia garanzia fideiussoria e tutti i documenti richiesti.
quest'anno ho avuto la possibilità di verificare con i
miei occhi quanto accaduto in Consolato. E' sparita
dalla cartella del 2005 la fideiussione bancaria in
originale consegnata a mano dalla mia ragazza. E'
presente pero'la copia della ricevuta del pagamento.
Quest'anno a Gennaio 2007 siamo stati invitati dal
consolato a recarci per firmare il diniego del 2006 datato
Agosto 2006.nella seconda richiesta invece è presente la
copia della prima fideiussione presentata comunque dalla mia
ragazza.Ho fatto notare il tutto al Console, che,
gentilmente, ha voluto rivermi nel proprio ufficio, con le
cartelle delle due richieste. Lui gentilmente mi ha detto
che avrebbe verificato e che mi avrebbe fatto sapere, si
trattava di Febbraio 2007.Ora mi chiedo, Perchè, guarda
caso!, contemporaneamente, non si ha risposta per una
richiesta di visto, sparisce un documento importante, e si
avverte il richiedente ben oltre i 60 giorni dalla data del
diniego? Capisco la legge, ma non sembra un pò strano? cosa
potrebbe essere successo? Credo che non presentare la
Fideiussione sia controproducende soltanto al richiedente
no? Credo che se dovessi fare un ricorso al TAR avrei tempo
entro 60 giorni? Inoltre il diniego firmato 2006 sarebbe
dovuto accadere anche nel 2005 no?Cosa dovrei fare? Si puo
risalire a qualcosa? Non saprei che fare, intanto aspettiamo
le nostre sorti. Grazie per l'ascolto
27 aprile 2007 0:00 - tiziano
alla mia ragazza avevano chiesto una ulteriore carta
all'ambasciata ital a cuba io ho dovuto procurarmi
questa carta spedirla in fretta spendendo 45 eu con dhl e
dopo 1 settimana quando si e ripresentata non hanno nemmeno
voluto vedere la carta aggiutiva e le hanno detto che gia
avevano negato il visto fanno degli abusi enormi le
ambasciate spero che il governo intervenga perche non e
giusto quello che fanno
26 aprile 2007 0:00 - tiziano
buongiorno a me e capitato l'anno scorso ho invitato la
mia ragazza da cuba naturalmente facendo tutta la
documentazione richiesta da l'ambasciata italiana a
l'avana quindi spendendo un bel po di soldini il giorno
della famosa intervista che e piu un interrogatorio le hanno
negato il visto senza motivo lei non ha precedenti
22 aprile 2007 0:00 - Rosaria Abbate
Che tipo di conseguenza avrà questa sentenza? E'
possibile citarla nel caso di diniego di visto? La bossi
fini mi pare abbia eliminato l'obbligo di motivare il
rifiuto