Due vicende su come l’Italia si confronta e attua le politiche dell’Unione Europea. Migranti e spiagge.
1 - La vicenda è quella dei migranti in Albania. I giudici hanno legittimità a sospendere il trasferimento dei migranti oppure non lo possono fare perchè sono di sinistra (dicono i più beceri) o perché non hanno legittimità, e di conseguenza (il governo) farà leggi ad hoc per consentire queste tradotte.
Su tutto grava una sentenza della Corte di Giustizia a cui i giudici nazionali si devono attenere. Sentenza che dice che i Paesi dove rispedire i migranti non accolti dovrebbero essere sicuri secondo concetti e pratiche del nostro Paese. I pro-tradotta dicono che questa sicurezza deve essere sancita dal potere politico, ma la sentenza non scrive nero su bianco il Paese buono e quello cattivo ma, come sempre, si affida alla discrezionalità del giudice. Ragion per cui, sembra che tutte le iniziative che i pro-tradotta prenderanno, dovranno sempre fare i conti con la Corte di Lussemburgo.
Ne vedremo delle belle.
2 - Una vicenda simile è quella delle spiagge demaniali in concessione, che avrebbero dovute già dal 2006 (direttiva Bolkestein) essere messe all’asta, ma che tutti i governi (destra e sinistra) hanno evitato di farlo, financo facendosi condannare dal Consiglio di Stato e dalla solita Corte di Giustizia. Ad oggi, una legge scritta dal candidato italiano alla vice-presidenza della Commissione di Ursula von der Leyen per procrastinare lo stato dei fatti quindi violando le norme Ue, sembra che stia trovando spazio e consenso anche in sede comunitaria (probabilmente perché a Bruxelles non ne possono più e pur di chiudere la vicenda, stanno accettando l’inaccettabile).
Ma qui sembra proprio che di “belle” non ne vedremo.
La differenza è che nel caso dei migranti c’è una contrapposizione tra governo e opposizione, anche ideologica… mentre nel caso delle spiagge questa contrapposizione non c’è, anche perché, una o l'altra parte, non intendono fare politiche di mercato e concorrenza (applicare la Bolkenstein) ed entrambe ne traggono vantaggi di propaganda.
A noi spettatori di questo scempio di legalità rimane una domanda. Non è che ci sia una carenza di controllo ed esecutività da parte dell’Ue? E qui si potrebbe aprire un’ampia dissertazione sulla riforma dell’Ue, a partire dalle proposte del documento Draghi … ormai nel cassetto dei sogni.
Intanto godiamoci il teatrino di questi giorni, con una sofferenza: se nel caso delle spiagge si disserta di balneari che dovrebbero continuare a guadagnare illegalmente ma che nel frattempo hanno casa, lavoro e serenità, nel caso dei migranti si disserta di persone che scappano dai posti più disgraziati del mondo e che ci hanno chiesto aiuto.
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