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 ITALIA - ITALIA - Voto immigrati. Censis: Italia in black-list Ue
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Notizia 
5 dicembre 2014 10:17
 
Nell'Europa dei 28 sono 12 i Paesi che riconoscono agli immigrati non comunitari il diritto di voto alle elezioni amministrative. L'Italia non è tra questi. Eppure, quello della partecipazione al voto è un tema sul quale "si giocano molte delle possibilità di far sentire veramente protagonisti di un destino comune gli stranieri residenti nel nostro Paese", scrive il Censis nel suo ultimo rapporto, nel capitolo dedicato all'integrazione degli immigrati. "La partecipazione politica -rileva il Censis- è una delle componenti fondamentali per sentirsi a pieno titolo cittadini di uno Stato, un pilastro dell'integrazione, come viene riconosciuto da non pochi Paesi europei che vantano discipline più inclusive rispetto all'Italia". Nell'Ue 12 Paesi riconoscono a tutti gli immigrati non comunitari il diritto di voto alle elezioni amministrative ponendo come vincolo un certo periodo di residenza: 2 anni per la Finlandia, 3 per Irlanda, Danimarca, Slovacchia e Svezia, 5 per Paesi Bassi, Lussemburgo, Belgio, Estonia, Slovenia, Lituania, Ungheria, e ponendo, in alcuni casi, uno sbarramento all'elettorato passivo. In altri Paesi, come Regno Unito, Spagna e Portogallo, il legislatore ha stabilito requisiti più selettivi, privilegiando cittadini che provengono da Paesi che hanno legami storici o con cui sono stati sottoscritti accordi di reciprocità. In 12 Paesi, tra cui l'Italia, la Francia, la Germania e la Grecia (che nel 2010 aveva introdotto il diritto di voto, poi dichiarato incostituzionale nel 2013), gli immigrati non possono votare. Non sono mancate le proposte per colmare questo vuoto legislativo, anche di iniziativa popolare, come quella di qualche anno fa legata alla campagna 'L'Italia sono anch'io'. Tentativi che però non sono andati a buon fine.
 
 
 
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