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 FRANCIA - FRANCIA - Verso il divieto del burqa. Le reazioni in Italia
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Notizia 
27 gennaio 2010 11:55
 
 La Francia e' ad un passo dal vietare il burqa negli uffici e nei trasporti pubblici. La commissione ad hoc istituita dal Parlamento per studiare il fenomeno ha consegnato ieri il suo atteso rapporto, raccomandando di vietare il velo islamico che copre interamente il volto delle donne, negli ospedali, nei trasporti, negli uffici statali e nei dintorni delle scuole.
'La dignita' della persona e l'uguaglianza assoluta tra l'uomo e la donna' sono valori essenziali della Francia, ha ricordato oggi il presidente Nicolas Sarkozy, da sempre favorevole al divieto. Ed invece il velo integrale, e' scritto nel rapporto, 'offende i valori della Repubblica', e' una pratica 'inaccettabile' che minaccia 'la dignita' della donna'.
Per la commissione, che ha avanzato in tutto 18 proposte, bisognerebbe adottare una risoluzione (non giuridicamente vincolante) che 'proclami che tutta la Francia dice no al velo integrale e chiede che questa pratica sia proibita sul territorio della Repubblica'. Consiglia poi il varo di una 'disposizione' che vieti di 'dissimulare il viso nei luoghi pubblici'. 'Le persone - si legge - saranno non soltanto costrette a mostrare il volto all'ingresso degli uffici pubblici, ma anche durante la loro permanenza'. Tra le proposte, anche una modifica alla legge sul diritto d'asilo degli stranieri che vieti il permesso di soggiorno a quanti manifestano pratiche religiose estremiste.
Il clima non era disteso oggi in Parlamento, dove la scelta dello strumento giuridico da usare non vede d'accordo la maggioranza e divide anche i socialisti. Alcuni deputati della destra hanno denunciato una 'legge a meta''. Ma un divieto totale potrebbe porre di fatto dei problemi giuridici: Parigi rischierebbe una censura del Consiglio costituzionale e una condanna della Corte europea dei diritti dell'uomo.
Il rapporto di 200 pagine comunque conclude sei mesi di lavori della commissione presieduta dal deputato comunista Andre' Gerin, ma non chiudera' gli accesi dibattiti e le polemiche su un tema caldo in Francia, dove vivono circa sei milioni di musulmani. La legge non andra' probabilmente in discussione prima delle elezioni regionali di marzo e riguarderebbe solo una minoranza di persone.
Sono meno di 2.000 le donne a portare il velo integrale, burqa o niqab, in tutto il paese. Ma i due terzi dei francesi vorrebbero vederlo abolire ovunque, anche nelle strade. Le tensioni poi restano tante. A dimostrarlo ancora oggi le minacce di cui e' stato vittima l'imam della moschea di Drancy, Hassen Chalghoumi, personalita' aperta al dialogo interreligioso e favorevole alla legge anti-burqa. Ieri sera un commando di un'ottantina di persone ha fatto irruzione nella sua moschea e gridato insulti e anatemi davanti a 200 fedeli.
I toni del rapporto di oggi restano prudenti. La commissione non si spinge fino a proporre una 'legge generale e assoluta'.
Mancava, spiegano, il consenso 'unanime' del gruppo. Certo il divieto gode dell'appoggio del presidente Nicolas Sarkozy che mesi fa lancio' una frase diventata celebre: 'Qui il burqa non e' benvenuto'. Per ribadire la sua posizione, Sarkozy ha scelto di visitare la sezione musulmana del cimitero di guerra Notre-Dame de Lorette: 'Non lascero' mai - ha detto - che i cittadini musulmani di Francia siano stigmatizzati'.
 

REAZIONI ITALIANE - Contrario a un 'divieto per legge che non sia inserito in un piu' ampio progetto di integrazione', il Ministro degli esteri Franco Frattini.
Convinta che presto l'Italia avra' 'norme di questo tipo' la collega alle pari opportunita' Mara Carfagna. D'accordo, compatta, tutta la Lega, con in testa il ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli. Mentre il Pd avverte: 'attenti a scorciatoie propagandistiche'. La proposta francese di vietare il burqa per legge apre immediatamente il dibattito anche in Italia dove, in Parlamento, esistono gia' tre proposte di legge (Lega, Pdl, Udc) che puntano alla sua eliminazione ed una (Pd) che cerca di conciliare la questione della sicurezza pubblica con le motivazione religiose e culturali.
Se Frattini e' contrario ad una 'pura e semplice proibizione per legge' del burqa e avverte che 'bisogna stare attenti a rispettare il sentimento religioso da un lato e rispondere alle esigenze di sicurezza dall'altro', la Carfagna assicura che abolirlo 'e' un modo per aiutare le giovani immigrate ad uscire dai ghetti dove vorrebbero costringerle'.
Abolire il burqa per legge sarebbe un errore anche per Fabio Granata (Pdl), mentre all'interno del centrodestra sono favorevoli Adolfo Urso, convinto pero' che 'vada fatto all'interno di una piu' ampia politica di integrazione'; Maurizio Gasparri che definisce quella francese 'una chiara presa di posizione contro tutte le forme di estremismo'; Benedetto della Vedova, per il quale rappresenta 'la cancellazione simbolica dell'identita' civile' della donna e Isabella Bertolini che ne chiede il divieto 'non solo per ragioni ordine pubblico ma perche' segno e simbolo della segregazione della donna'. E un si' al divieto arriva anche dal periodico online della Fondazione Farefuturo, presieduta da Gianfranco Fini, che pero' precisa: 'e' giusto, ma non e' la soluzione', non e' con un divieto 'che si risolve un problema che e' prima di tutto di natura culturale'.
Si schiera compatta in favore del divieto la Lega. Si tratta di un'iniziativa 'positiva' per Calderoli che ricorda la proposta a riguardo presentata dalla Lega Nord. Il divieto 'c'e' gia' ', ricorda anche l'ex guardasigilli Roberto Castelli, 'c'e' una legge che vieta di andare in giro in modo non riconoscibile. Si tratta soltanto di applicarla'. Vietare il burqa nei luoghi pubblici del resto, per il leghista Roberto Cota 'e' normale, soltanto nel nostro paese c'e' qualcuno che ostinatamente ne difende l'uso e fa polemiche strumentali'. E anche Daniela Santanche' del Movimento per l'Italia ricorda di aver presentato una proposta di legge contro il burqa nei luoghi pubblici e nelle scuole 'che giace in parlamento da anni'.
D'accordo con la Francia anche il presidente dell'Udc, convinto che 'il divieto di indossare il burqa nei luoghi pubblici non vada contro le tradizioni religiose'.
Invita invece ad evitare 'scorciatoie propagandistiche' il Pd. 'Bisogna stare molto attenti - dicono Sesa Amici e Roberto Zaccaria - a non ledere la liberta' religiosa o creare discriminazioni'. D'accordo Barbara Pollastrini, secondo la quale in Italia una legge serve ma deve essere 'saggia ed essenziale', quello che proprio non serve e' 'un'impostazione ideologica e propagandistica'. 
 
 
 
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