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 MONDO - MONDO - Rimesse immigrati a 581 mld Usd nel 2014. Banca Mondiale
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13 aprile 2014 19:47
 
La crisi non ferma la crescita delle rimesse degli immigrati, che si confermano un elemento cruciale dell'economia globale: infatti, secondo i dati appena diffusi dalla Banca Mondiale, nel 2014 i soldi inviati a casa dai lavoratori residenti all'estero saliranno a 581 miliardi di dollari. Nel 2016, inoltre, questo totale dovrebbe toccare i 681 miliardi di dollari con una crescita del 25% sul 2013. La parte piu' consistente di questo flusso e' diretta verso i paesi in via di sviluppo, che quest'anno vedranno un aumento delle rimesse del 7,8% a 436 miliardi. Una somma che, sottolinea la Banca Mondiale, supera di gran lunga il totale degli aiuti allo sviluppo stanziati da paesi e istituzioni e che rappresenta un flusso di capitale piu' stabile rispetto agli investimenti esteri. In molti paesi, le rimesse di chi vive all'estero rappresenta una percentuale consistente rispetto alla quota di ricavi dell'export di beni e servizi (in Nepal e' quasi il doppio, nelle Filippine il 38%). I paesi che beneficiano maggiormente - in valori assoluti - di questi flussi di capitali sono India (70 miliardi nel 2013) e Cina (60 miliardi), seguite dalle Filippine (25 miliardi). In rapporto al Pil, invece, l'apporto delle rimesse e' piu' forte in Tagikistan (52 %), Kyrgizistan (31%), Nepal e Moldavia (25%).
Ma su questo fenomeno, denuncia la Banca Mondiale, pesa la crescita dei rimpatri, che in alcuni paesi assume le dimensioni di un vero e proprio esodo forzato: fra novembre 2013 e marzo 2014, ad esempio, la sola Arabia Saudita ha costretto al rimpatrio piu' 370 mila lavoratori stranieri, una cifra di immigrati vicina a quella che gli Usa nel 2013 hanno rispedito a casa. E proprio queste politiche - aggiunge l'organizzazione internazionale - ha comportato un brusco calo delle rimesse rispettivamente verso Egitto e Messico. Le conseguenze a livello regionale di questi fenomeni emergono dall'analisi dei dati 2013: infatti la regione mediorientale-nordafricana e' - proprio per il crollo delle rimesse verso l'Egitto - l'unica a segnare una contrazione del 2%, mentre la crescita in America Latina-Caraibi si attesta solo all'1,9% per via dei dati del Messico (ma anche, segnala la Banca Mondiale, per via della crisi in Spagna e Italia, destinazioni privilegiati degli immigrati di questa regione). Ma la Banca Mondiale pone anche l'accento sulle riserve di capitale che gli immigrati mantengono nei paesi di destinazione, circa 500 miliardi di risparmi l'anno che rappresentano ''un fondo al quale i paesi in via di sviluppo potrebbero attingere'', come testimonia l'idea della Nigeria di emettere obbligazioni 'mirate' ai propri cittadini all'estero.
 
 
 
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