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 U.E. - U.E. - Presidente 'sans-papiers': avviata rivoluzione in tutta Europa
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30 luglio 2008 0:00
 
I 'sans-papiers', gli immigrati clandestini, con l'occupazione di gru nei cantieri edili di Bruxelles hanno avviato una "rivoluzione" che non si sa come può finire. A dirlo è l'uomo che ha organizzato l'iniziativa di protesta contro la politica Ue e degli stati membri nei confronti dei clandestini, l'algerino Abdel Bouchoukh, 46 anni, presidente della 'Fondazione europea dei 'sans-papiers', creata nel 2000. Lui non è più immigrato irregolare dal 1999, quando ottenne un permesso di soggiorno dopo giorni di protesta in una chiesa. Ma ha ancora vivo il ricordo delle peripezie: già ministro della Cultura in Algeria nel 1992, dovette fuggire dopo le dimissioni del presidente Chadli Bendjedid e il colpo di stato contro la vittoria del partito islamico Fis. "Sono arrivato prima in Bulgaria poi in Italia - racconta - poi volevo andare in Svizzera ma la polizia italiana mi ha bloccato a Chiasso. Sono scappato da un commissariato, sono andato a Como, poi a Milano e Roma, quindi attraverso Ventimiglia sono fuggito in Francia e quindi sono arrivato in Belgio. Ho chiesto asilo, perché in Algeria mi avrebbero ammazzato, ma me l'hanno respinto. E allora ho occupato una chiesa". Oggi lui è al sicuro, ma, forte del suo passato politico, ha deciso di farsi interprete dei clandestini. "Vogliamo esser presi come esseri umani responsabili - dice - vogliamo un dialogo, vogliamo soluzione vere e non semplicemente quella di rispedirci a casa costi quel costi". E così, giura Bouchoukh, "quello che è iniziato qui in Belgio è solo l'inizio, siamo in contatto con organizzazioni di Francia, Austria, Olanda e altri per allargare la protesta a cantieri di tutta Europa". Ma perché le gru? "Semplice - dice Bouchoukh - perché bloccando un cantiere si provocano perdite per milioni di euro, è l'unico modo per sensibilizzare davvero la gente". E avverte: "non so che cosa possa succedere, mi auguro proprio di no ma potrebbe anche capitare che qualche sans-papiers disperato si butti, non si può controllare tutto. Del resto ogni rivoluzione comporta i suoi sacrifici, purtroppo". Per l'algerino si tratta di una "rivoluzione quasi come quella del Mahatma Gandhi", che "vedrà anche altre evoluzioni". Così la sua 'Fondazione' ha già un altro piano": "bloccare i tunnel nelle grandi metropoli europee", si lascia scappare. "Sarebbe un modo per creare disagi economici, così alla fine ci ascolteranno". Una cosa è certa, giura Bouchoukh, "non ci fermeremo finché non comincerà il dialogo". Timori di derive violente? "Siamo alla prima tappa di una rivoluzione, alla fine certo non sarà possibile controllare tutto".   
 
 
 
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