C'e' una circolare del Ministero dell'Interno di due giorni fa che riguarda la concessione del permesso di soggiorno a cittadini stranieri sposati all'estero con italiani dello stesso sesso residenti in Italia. E nella quale, pur non prendendo esplicitamente posizione sulla questione, rimanda a decisioni della magistratura di segno favorevole. Lo rende noto l'associazione radicale Certi diritti, che pubblica la circolare.
Nella circolare - indirizzata alle questure di Firenze e Pordenone che avevano rivolto quesiti specifici su questo tema - si spiegano le ragioni per le quali le Questure sono tenute a rilasciare la Carta di soggiorno per familiare straniero di cittadino Ue al partner straniero dello stesso sesso. Benche' "la legislazione italiana non prevede alcuna legge che riconosca le unioni civili e tuteli i diritti delle coppie omosessuali", si legge nella circolare, nella prassi "si registrano casi di segno opposto in seguito a decisioni della magistratura la quale, nell'esercizio della sua funzione, è chiamata comunque a riempire il vuoto normativo in materia".
Viene quindi citata la sentenza del Tribunale di Reggio Emilia "che ha riconosciuto il diritto a ottenere un permesso di soggiorno per motivi di famiglia a un cittadino straniero che aveva contratto, in un altro Stato dell'Unione, un matrimonio valido con cittadino italiano dello stesso sesso". Si evidenzia, inoltre, che tale decisione si inserisce nel solco della sentenza della Corte Costituzionale 138/2010.
"Si tratta - commenta Yuri Guaiana, segretario di Certi Diritti - di un riconoscimento dell'efficacia della via giudiziaria intrapresa dall'Associazione dal 2008 di fronte a un Parlamento completamente paralizzato dai veti vaticani e inadempiente rispetto alle richieste europee e, quel che è ancora peggio, indifferente al monito della Corte Costituzionale di riconoscere anche alle persone omosessuali 'il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia'".
"Che i diritti lgbt siano diritti umani, come ha affermato il Segretario di Stato Usa, lo hanno capito i giudici italiani e anche il Viminale; quando lo capirà anche il Parlamento, legiferando per garantirne il rispetto?" conclude Guaiana.