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 LIBIA - LIBIA - Migranti torturati e picchiati in campi di concentramento
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Notizia 
6 luglio 2010 15:02
 
La voce è forte e chiara ma è rotta dall'emozione e dai singhiozzi. Piange Zegat (nome di fantasia), mentre parla al telefono con il Corriere dal lager di Al Brak, nel sud della Libia, un campo di concentramento dove sta marcendo al sole assieme ad altri 244 profughi eritrei. In quel centro di detenzione, molto simile a una bolgia dantesca, gli ospiti vengono trattati più come bestie che come esseri umani: poco cibo, acqua sporca, per bere e per lavarsi, una latrina ormai intasata e nessuna igiene. Sono stati trasferiti laggiù per essersi ribellati all'intenzione delle autorità libiche di schedarli. Molti di loro sono stati rispediti in Africa dagli italiani; solo pochi i catturati nel deserto.
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