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 ITALIA - ITALIA - Lazio, Garante detenuti: Cie di Ponte Galeria inadeguato per l'inverno
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Notizia 
10 novembre 2009 16:06
 
Con l'arrivo dei primi freddi e delle piogge torrenziali di questi giorni si fa sempre piu' precaria la situazione delle decine di immigrati ospiti del Centro di Identificazione ed Espulsione (Cie) di Ponte Galeria. La denuncia e' del Garante dei Detenuti del Lazio Angiolo Marroni secondo cui "gli ospiti del CIE cominciano insistentemente a lamentare freddo, umidita' dell'ambiente e vestiti non idonei alla stagione, ad esempio una sola coperta di carta a persona, oltre ai riscaldamenti malfunzionanti nei vari locali".
Attualmente a Ponte Galeria sono ospitate 254 persone (129 uomini e 125 donne), un numero in leggera diminuzione rispetto all'ultima settimana di ottobre, quando gli ospiti censiti erano 276. Fino ad oggi - sottolineano dall'Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti - non sono stati effettuati interventi di ristrutturazione della struttura che invece servirebbero per rendere piu' accogliente il Cie. "Tutto questo - ha detto il Garante - nonostante che, oltre un mese fa, le autorita' avessero sottolineato la necessita' di migliorare il Centro per renderlo piu' vivibile. Questo impegno nasceva dal fatto che le nuove norme sulla sicurezza hanno allungato la permanenza nei Cie fino ad un massimo di 180 giorni. Il trasferimento, dato per certo fino a poco tempo fa per spostare la sede di Ponte Galeria in una nuova struttura piu' idonea e piu' vivibile,, e' finito nel dimenticatoio". L'80% degli uomini ospitati a Ponte Galeria arriva dal carcere. Si tratta per la maggior parte di maghrebini (sono 68 provenienti da Tunisia, Marocco, Algeria ed Egitto) o provenienti dall'Africa subsahariana (23 da Nigeria, Ghana, Senegal, Camerun, Liberia). In 15 arrivano da Albania, ex Urss, ed ex Jugoslavia mentre cinque sono i romeni, espulsi per grave pericolosita' sociale, inerente anche alla tipologia di reato. Infine, il Centro ospita anche 11 asiatici e 7 sudamericani. Per quanto riguarda le donne, circa il 15% arriva dal carcere. Provengono per la maggior parte dall'Africa subsahariana (69 da Nigera, Ghana e Senegal), 10 dal Maghereb, 39 da Albania, ex Urss ed ex Jugoslavia. Fra i disservizi riferiti dal Garante, i ritardi nelle visite mediche al di fuori del Centro e nella trasmissione delle certificazioni sanitarie dal carcere al Cie, la scarsita' di cibo, la difficolta' di stabilire relazioni con alcune rappresentanze diplomatiche e la situazione di precarieta' nella gestione del Cie, visto che, dall'inizio dell'anno, sono gia' cambiati cinque direttori
 
 
 
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