testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Italia. Padova. Ferrero: bene muro antispaccio contro ghetti urbani di immigrati
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
4 settembre 2006 0:00
 
Il muro di Via Anelli non e' la soluzione ottimale, ma forse l'unica in un contesto d'emergenza come il "Bronx" di Padova simile ad altri, pochi, ghetti urbani in Italia. Il ministro Paolo Ferrero, in visita ieri al quartiere padovano dello spaccio, non condanna l'intervento estremo di blindatura di Via Anelli per ostacolare il passaggio continuo di droga. Ma rileva come sia "evidente che l'intervento sui ghetti urbani, che non sono tantissimi e sono sparsi per il Paese, e' risolvibile smantellandoli e distribuendo sul territorio le persone che in larghissima parte lavorano e vivono normalmente".
Il Ministro della solidarieta' sociale e' stato accompagnato dal sindaco Flavio Zanonato e dall'assessore all'immigrazione, Daniela Ruffini nella visita alla zona nel quartiere Stanga dove il Comune ha fatto erigere attorno alle palazzina del complesso Serenissima la cortina d'acciaio, altra tre metri e lunga 100, per contrastare la criminalita'. Dopo il muro antispaccio, dovrebbe essere eretta ad ottobre un'ulteriore recinzione, al di la' del muro, per mettere in sicurezza le tre palazzine del complesso Serenissima gia' sgomberate, alle quali ne seguira' una quarta. Il lavoro delle autorita' e delle forze di polizia sta dando risultati, ma la pressione attorno a Via Anelli ha fatto si' che spaccio e microcriminalita' siano emigrate negli aree vicine.
"L'amministrazione comunale in una situazione degradata come ce ne sono anche altre in Italia -ha osservato Ferrero- sta facendo il migliore lavoro possibile. Certo migliore rispetto a quello di tante altre situazioni analoghe". Ferrero ha ricordato che l'amministrazione patavina sta lavorando "per spostare le persone, non per costruire un altro ghetto, ma per integrare queste persone nel territorio. Mi sembra un modo di affrontare l'emergenza difficile, in condizioni in cui il Comune non ha avuto risorse dallo Stato, per tentare di fare un lavoro che avrebbe risolto il problema alla radice". Il Comune ha speso finora per questi interventi 250 mila euro. Ma Zanonato e la sua giunta di centrosinistra hanno indicato in 10 milioni di euro le risorse necessarie per la riqualificazione del quartiere. "Ad questi soldi non ci sono. Siamo un governo che agisce su una finanziaria fatta dal governo precedente". Pero' il problema della riqualificazione dei ghetti urbani deve essere affrontato. "La mia proposta e' che ci siano i finanziamenti non solo per Padova, perche' di situazioni simili ce ne sono anche a Brescia, Viareggio, Roma e in altri angoli d'Italia. Quindi vanno trovate risorse per risolvere questi problemi". "In Italia i ghetti urbani sono una decina e occorrono dei progetti loro dedicati: questi problemi non possono risolverli le amministrazioni comunali da sole".

"Da un lato, sono convinto che il sindaco Zanonato abbia operato una scelta dopo aver approfondito accuratamente le caratteristiche dei problemi della sua citta', e questo metodo dell'individuazione del problema e della soluzione e' giusto, ma sul passare ad un'esportazione non sono d'accordo. Io qui un muro non saprei dove metterlo e non servirebbe a nulla". Il sindaco di Modena Giorgio Pighi (Ds) commenta cosi' le dichiarazioni del ministro della Solidarieta' sociale Ferrero.
"Qui non ci sono ghetti -spiega Pighi- ma un edificio in via Attiraglio composto da alcune centinaia di miniappartamenti, non degradato esteticamente ma per effetto di frequentazioni di persone che non ci piacciono. Per risolvere il problema abbiamo ottenuto un finanziamento da Governo e Regione insieme a fondi comunali, per un totale di 25 milioni di euro, che servira' alla completa trasformazione dell'edificio".
Nel complesso annuncia infatti il sindaco, sorgeranno "in parte edifici di edilizia residenziale e pubblica, in un'altra zona isolata dal resto, alcuni alloggi per studenti con una portineria propria, una sede della polizia municipale, due scuole e una sede della Croce Rossa". Convinto che questa soluzione possa condurre "a risultati positivi" Pighi esclude, dunque, una declinazione modenese dell'esperienza di Padova e precisa: "Abbiamo lavorato all'interno della citta'". E conclude: "Prima di pensare ad una esportazione, bisogna vedere qual e' il problema: a Modena un muro non starebbe ne' in cielo ne' in terra".

"Noi non vogliamo nessun muro a Bologna". Il sindaco di Bologna Sergio Cofferati ha risposto cosi' alle domande dei cronisti che gli chiedevano sulla possibile esportazione di muri antispaccio in Emilia-Romagna.

"I danni provocati dalle politiche sull'immigrazione messe in atto dalla sinistra sia a livello locale che nazionale sono sotto gli occhi di tutti". E' quanto afferma il il consigliere regionale dell'Emilia Romagna di Forza Italia Andrea Leoni, commentando la proposta del ministro alla Solidarieta' sociale. "Mentre Prodi e Ferrero continuano irresponsabilmente ad incentivare l'immigrazione clandestina le amministrazioni locali di sinistra, con le loro fallimentari politiche abitative e di finta e demagogica accoglienza, contribuiscono alla creazione di situazioni esplosive e incontrollabili come quelle del quartiere Braida a Sassuolo o della zona di via Attiraglio o San Faustino, a Modena. Anche la proposta del Ministro Ferrero di sgomberare i palazzi fatiscenti per trasferire gli extracomunitari che vi alloggiano in altre aree della citta' e' gia' stata sperimentata a Sassuolo con esiti fallimentari".
Secondo l'esponente di Forza Italia, il problema dell'alta concentrazione di immigrati irregolari in alcune aree di Modena, non puo' essere risolto spostando i ghetti di quartiere in quartiere: "E' necessario rivedere le politiche abitative pro-immigrati ed anti italiane della sinistra" ha detto Leoni, che ha poi concluso rivolgendosi agli amministratori modenesi: "Questi signori non potranno continuare a chiudere gli occhi rispetto all'allarme e al degrado sociale generato dalle sciagurate politiche sull'immigrazione del governo Prodi. Erigere muri e' una resa incondizionata ai clandestini e delinquenti. Forza Italia non vuole muri ma una lotta senza quartiere al crimine".

"E' inaccettabile la proposta del Ministro Ferrero di realizzare, anche a Viareggio, un muro 'antispaccio', per fronteggiare il problema della riqualificazione dei ghetti di extracomunitari. Quello di Padova non e' un modello da esportare". Lo ha dichiarato, in una nota, il capogruppo di Fi in Consiglio regionale della Toscana Maurizio Dinelli commentando l' ipotesi avanzata dal ministro Ferrero.
Per il capogruppo azzurro "il muro non solo non ha ridotto i crimini e il degrado ne' ridato sicurezza ai cittadini del quartiere, ma ha portato un aumento degli stranieri clandestini e degli episodi di delinquenza. Viareggio inoltre e' una localita' marina che vive prevalentemente di turismo, settore in cui e' stato investito molto soprattutto negli ultimi anni". Dinelli aggiunge poi che "erigere un muro di metallo, alto tre metri, significherebbe rovinare l' immagine della citta' e di tutta la Versilia e allontanare numerosi potenziali ospiti. Mi auguro che il Sindaco di Viareggio, l' amministrazione provinciale e quella regionale, si oppongano all'idea del Ministro Ferrero. Sono anni che Forza Italia sostiene l' inefficacia della politica dei ghetti e chiede soluzioni diverse per una vera accoglienza degli immigrati e per il loro inserimento".
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS