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 ITALIA - ITALIA - Detenuto risarcito per cella troppo piccola
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Notizia 
13 settembre 2011 9:08
 
Sara' risarcito un detenuto tunisino di 28 anni, che - con una quarantina di compagni di detenzione nel carcere di Borgo San Nicola di Lecce - nel giugno dello scorso anno presentarono ricorso contro le condizioni di vita nel penitenziario salentino. Lo stabilisce l'ordinanza del magistrato di sorveglianza di Lecce Luigi Tarantino. Il tunisino scontava la pena per furto aggravato: per lui il magistrato, accogliendo parzialmente il ricorso, ha deciso che il ministero della giustizia paghi 220 euro per il regime detentivo di un mese.
Per il legale del giovane, l'avvocato salentino Alessandro Stomeo, l'ordinanza del magistrato di sorveglianza di Lecce, che sarebbe la prima del genere in Italia, rappresenta 'una svolta epocale nell'ambito della giurisprudenza italiana'. Le condizioni di vita a Borgo San Nicola sono 'disumane': una cella di poco piu' di 11 metri quadrati con tre letti a castello e una distanza dal soffitto per chi dorme all'ultimo livello di appena 50 cm; tre detenuti in una cella progettata per ospitarne uno solo.
Sono 1700 i detenuti a Borgo San Nicola rispetto a una capienza prevista di 700. 'Il magistrato - spiega l'avv.Stomeo- ha rilevato lesioni della dignita' umana, intesa come adeguatezza del regime penitenziario, soprattutto in ragione dell'insufficiente spazio minimo fruibile nella cella di detenzione, disponendo in favore del recluso, un risarcimento di natura economica dei danni non patrimoniali a carico dell'amministrazione penitenziaria per 220 euro'. 'Il giudice di sorveglianza - aggiunge - ha cosi' riconosciuto e affermato il principio che la pena deve essere orientata alla rieducazione, ex articolo 27 della Costituzione italiana. Un trattamento penitenziario inadeguato che non consente sufficiente socializzazione, rapporto con l'esterno, servizi minimi adeguati anche in cella, si pone l'ostacolo anche ad una concreta risocializzazione'.
 
 
 
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