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 ITALIA - ITALIA - Continuano le ispezioni dei Radicali nei Centri di identificazione e espulsione
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Notizia 
8 dicembre 2009 9:33
 
Prosegue la 'visita ispettiva di massa' in tutti i centri per immigrati d'Italia, promossa in occasione del Ponte dell'Immacolata dai radicali Marco Pannella, Emma Bonino, Rita Bernardini e Maurizio Turco, insieme al direttore di Radio Radicale Massimo Bordin e al Presidente di A Buon Diritto Luigi Manconi. L'iniziativa, che si e' aperta domenica, vedra' ancora decine tra deputati e senatori, accompagnati da dirigenti e militanti radicali e da volontari di associazioni, visitare oggi e domani i Centri di Identificazione ed Espulsione, Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo e Centri di Accoglienza sparsi sul territorio italiano.
Nel corso delle ispezioni, i visitatori compileranno degli appositi questionari per registrare informazioni preziose, relative al numero di immigrati ospitati (anche a fronte della capienza regolamentare) e la loro nazionalita'; dati sul personale in servizio, l'assistenza e i servizi prestati e lo stato della struttura. I parlamentari che hanno risposto positivamente all'appello di visitare i centri, lanciato dai promotori dell'iniziativa, sono tutti del Partito Democratico, con l'eccezione di Savino Pezzotta che fa parte del gruppo dell'Unione Di Centro.

CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE DI BRINDISI -
'C'e' una storia che merita di essere raccontata in questo periodo che prelude le festivita' natalizie e che probabilmente dovra' tornare ad essere cronaca appena l'informazione 'scandalo' lascera' finalmente il posto 'alle cose serie'. La storia e' quella delle tante persone che nei Centri di Identificazione ed Espulsione (Cie) e nei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo (Cara) vivono di fatto 'carcerati' per una condizione che solo in Italia rappresenta un reato degno di detenzione: la clandestinita''. Lo afferma Ludovico Vico, deputato del Pd, che ieri ha visitato i centri di Brindisi.
'Per tutti i clandestini - prosegue Vico - le condizioni di vita, l'impatto psicologico, la solitudine e l'isolamento rispetto il loro nucleo familiare ed etnico d'origine, sono drammatiche: obbligati ad essere trattenuti per sei (lunghi) mesi in attesa dell'espulsione o dell'accoglienza. Una condizione temporale inaccettabile dal punto di vista umanitario'.
'La condizione di questi detenuti, a cui e' impedito di uscire o di avere una vita normale, e' terribile dal punto di vista psicologico - commenta il deputato del Pd - Diversa, anche se non meno umiliante, e' l'attesa (35 giorni) per i richiedenti l'Asilo, persone spesso sfuggite da condizioni di pericolo di vita costrette a vivere con l'ansia di un 'decreto' che gli consentira', nella maggior parte dei casi, di ricongiungersi ai propri familiari che risiedono nel centro o nel Nord Europa'. 'Quelle persone non sono colpevoli di alcun reato consumato sul territorio italiano - conclude Vico - e sono di fatto in carcere con tempi di trattenimenti 'iniqui' in un Purgatorio voluto da una legge sui respingimenti che continua a considerare queste persone lontane da ogni condizione di umana dignita'. I sei mesi fissati per l'espulsione vanno modificati prima possibile'.

CIE TORINO, PROBLEMA NORME SICUREZZA
- I Cie (centri di identificazione ed espulsione) 'rischiano di diventare limbi pericolosi'. Lo afferma l'on. Mauro Marino che con altri due parlamentari del Pd, Anna Rossomando e Magda Negri e il presidente dei Radicali Bruno Mellano ha visitato ieri la struttura in corso Brunelleschi, a Torino.
Nell'edificio sono ospitate attualmente 65 persone, 15 donne e 50 uomini, la capienza massima e' di 90 persone ma con il raddoppio della struttura il numero potra' salire a 180.
'Le condizioni di vita sono sicuramente migliorate - sostengono i parlamentari - il problema sono le norme del pacchetto sicurezza che sono sbagliate e vanno riviste. Oggi il tempo di permanenza degli ospiti e' passato da 60 a 180 giorni e molte persone che sono semplicemente irregolari in attesa di identificazione - prosegue Marino - convivono che chi ha commesso reati. La strada da seguire e' quella di accordi bilaterali con i paesi di origine degli immigrati'.

BONINO E PEZZOTTA, CIE MILANO FATISCENTE
- La vicepresidente del Senato Emma Bonino e il deputato dell'Udc Savino Pezzotta hanno effettuato nel pomeriggio di ieri un'ispezione nel Centro di identificazione ed espulsione di via Corelli, a Milano, dove hanno rilevato 'una situazione problematica', con 'servizi igienici fatiscenti' e 'stanze non pulite'.
Lo ha riferito lo stesso Pezzotta all'uscita dal centro, che attualmente ospita 85 persone.
'Gli operatori della Croce Rossa e le forze dell'ordine qui svolgono un lavoro straordinario, ma il problema della dignita' delle persone non dipende dalla loro buona volonta'', ha sottolineato, invece, la Bonino, che, insieme ad altri esponenti radicali e del Pd e Pezzotta, sta effettuando una serie di sopralluoghi in tutti i Cie in Italia, dei quali verranno forniti i dati giovedi' prossimo.
'Qui non ci sono i clandestini che lavorano in nero nelle fabbriche e nelle imprese' ha denunciato la Bonino: 'Qui c'e' gente che e' in Italia da 15 anni, che ha un percorso travagliato alle spalle, che ha perso il lavoro e non ha avuto rinnovato il permesso di soggiorno'.
'Il reato di clandestinita' e' un vulnus nel nostro sistema giuridico' ha proseguito la senatrice radicale: 'Un reato presuppone una vittima, non e' uno status', ha concluso.
 
 
 
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