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 ITALIA - ITALIA - Centri immigrati clandestini. A Ponte Galeria non c'e' riscaldamento
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Notizia 
8 dicembre 2009 18:18
 
  Problematiche sanitarie, soltanto uno psicologo, un mediatore linguistico culturale e una sola assistenza legale per 257 ospiti, 111 donne e 146 uomini. E ancora riscaldamenti rotti e assenza di acqua calda. E' quanto e' emerso da una vista nel centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Ponte Galeria da parte del segretario dei Radicali Italiani Mario Staderini e dei parlamentari del Pd Furio Colombo e Francesco Ferrante.
La visita e' stata fatta nel pomeriggio nell'ambito dell'iniziativa nazionale 'Ponte dell'Immacolata nei Centri per immigrati'. 'La maggior parte delle persone stanno qui- spiega Staderini - non perche' hanno commesso reati ma perche' non hanno il permesso di soggiorno. Ci sono inoltre problematiche sanitarie, non per demerito di chi lavora qui ma per l'interruzione dell'accordo con le Asl che rallenta l'assistenza sanitaria. C'e' una generale poca attenzione alla fornitura di assistenza. Infatti c'e' un solo psicologo, un solo mediatore linguistico-culturale e una sola assistenza legale. Molte persone, inoltre, rimangono qui non per pochi giorni ma per due, tre o addirittura 5 mesi'. 'Raccoglieremo tutti i dati che abbiamo raccolto - aggiunge Staderini - per fare una valutazione delle esigenze piu' importanti che riguardano l'assistenza e la fornitura di servizi, l'aspetto sanitario, il lavoro, l'informazione e l'assistenza legale per migliorare la qualita' di vita nel centro'.

CENTRI ACCOGLIENZA TRAPANI BEN TENUTI - 'I centri immigrati nella provincia di Trapani, spesso organizzati con poco preavviso nella, presunta, emergenza del 2008 e inizio dell'anno, sono generalmente ben tenuti. Restano precarie le condizioni del Cie di Vulpitta prossimo alla dismissione visto che in estate verra' inaugurato un centro per 200 persone a Milo'. Lo afferma il senatore Marco Perduca, del Partito radicale eletto nelle liste del Pd.
'Alcuni dei Cara, come quelli gestiti dalla cooperativa Insieme, con tanto di certificaziome ISO 9000 - osserva Perduca - potrebbero divenire modello di accoglienza per tutta Italia; con l'eccezione di Salina, tutte le strutture al momento sono sotto utilizzate e quindi offrono condizioni di vita migliori di altre zone della regione. Occorrerebbe che l'amministrazione centrale da Roma distribuisse in maniera migliore sul territorio siciliano i migranti in attesa di asilo o protezione al fine di consentire una piu' facile convivenza e soggiorno a chi fugge da guerre, violenze o carestie'.
'Parlando cogli ospiti dei centri - conclude l'esponente dei Radicali - abbiamo raccolto testimonianze delle violenze subite durante il passaggio dalla Libia, preoccupa quindi moltissimo il fatto che non avvengano piu' sbarchi di alcuni gruppi etnici che, molto probabilmente, affollano i campi di filtraggio libici trattenuti come merce di scambio di prossimi accordi da estorcere ai governi europei'. 

CIE LAMEZIA,SITUAZIONE GRAVE - 'Il centro per l'dentificazione ed espulsione di Lamezia Terme versa in condizioni inaccettabili: dalle precarie condizioni igieniche alla manutenzione ordinaria e straordinaria carente, dalle lenzuola (di carta monouso) cambiate ogni 6-7 giorni al presidio sanitario solo dei giorni feriali e per sole otto ore durante la giornata'. E' quanto sostiene, in una nota, Marco Marchese, segretario dell'associazione Calabria Radicale.
Marchese ha reso noto di avere scritto una lettera-appello al sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, chiedendogli di intervenire 'con i servizi sociali del Comune e con quanto possa rendere la vita del centro vivibile perche' al suo interno sono in condizioni di vera e propria reclusione 55 migranti a cui non e' offerta alcuna possibilita' di attivita' di scuola o alfabetizzazione, di formazione professionale o sportivo-ricreative. Gli ospiti, ma il termine ospite in questo caso non e' per niente corretto, trascorrono la giornata abbandonati a loro stessi in attesa che venga definita la posizione di ognuno e potendo trascorrere fino a sei mesi all'interno del centro. Da questa condizione scaturiscono i cinque casi di autolesionismo verificatesi dall'inizio del 2009'.
'Il Cie di Lamezia Terme e' stato visitato il 6 dicembre scorso - riferisce ancora Marchese - dall'on. Doris Lo Moro (PD) e dall'on. Matteo Mecacci (Radicali-PD). Nei prossimi giorni sara' presentata un'interrogazione al Ministro dell'Interno per chiedere chiarimenti a seguito della visita ispettiva inserita nell'iniziativa nazionale promossa dai Radicali 'Ponte dellImmacolata nei centri per immigrati', che ha lo scopo di visitare in Italia tutti i centri per immigrati e verificarne le condizioni. Il Ministro Maroni sara' interrogato sulla circostanza riferita durante la visita che ha visto esporre ai parlamentari il grave problema finanziario in cui versa la cooperativa che gestisce il centro, la quale, secondo quanto riferito dal direttore, non percepisce i compensi da aprile, sopperendo alle necessita' primarie del centro stornando fondi da altre attivita' e senza che i lavoratori percepiscano lo stipendio da mesi. Al Ministro sara' anche chiesto, fra l'altro, come intendera' determinarsi circa la manutenzione delle strutture, il potenziamento del presidio sanitario e l'assistenza sociale e psicologica'.
 
 
 
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