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 USA - USA - Arizona-Messico. Ecco il confine virtuale
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Notizia 
27 giugno 2007 0:00
 
Non è un muro nel senso vero e proprio del termine, ma nelle previsioni dei suoi costruttori sarà ancora più efficace ad impedire il passaggio di immigrati illegali attraverso il confine: una barriera virtuale lunga 45 chilometri è sorta in una zona di deserto alla frontiera meridionale dell'Arizona. Come riportato dal New York Times, e' costituita da nove pilastri alti circa 30 metri, dotati di radar, telecamere ad alta definizione ed altre tecnologie di rilevazione avanzate.

Conosciuta con il nome di Progetto 28 (poichè ricopre una distanza di 28 miglia), la barriera virtuale costituisce uno degli strumenti principali del nuovo progetto per la sicurezza dei confini (Secure Border Initiative) sul quale l'amministrazione del presidente George W. Bush ha investito miliardi di dollari, e che unisce tecnologia, muri veri e e propri e un più intenso controllo da parte delle autorità per fermare il continuo flusso di clandestini.

Se l'esperimento della barriera virtuale si rivelerà un successo, le centinaia di torri radar potrebbero sorgere lungo tutti i 10 mila chilometri di confine che dividono gli Stati Uniti da Messico e Canada. L'inizio tuttavia non è stato promettente: un difetto dei radar ha costretto a ritardare l'inaugurazione, inizialmente prevista il 13 giugno, proprio mentre in Congresso si discute la nuova legge sull'immigrazione proposta dal Senato.

Il dipartimento di Homeland Security ha assicurato che Boeing, la società che ha in appalto questo e altri progetti per un totale di 67 milioni di dollari, sarà in grado di superare i problemi al più presto, anche se la nuova data di partenza non è ancora stata resa nota. E le spiegazioni non hanno convinto i democratici del Congresso, che hanno chiesto chiarimenti. La sola barriera virtuale è costata 20 milioni di dollari e si stima che da oggi al 2011 l'intero Secure Border Initiative avrà costi pari a 7,6 miliardi di dollari. Per questo motivo l'Ufficio per la Revisione dei Conti del Governo ha avvertito il Congresso di mantenere un occhio vigile sul programma, poichè "rischia di non fornire le prestazioni promesse nei tempi previsti e nell'ambito del budget stabilito".
 
 
 
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