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Violazione di diritto di minore
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Lettera 
4 febbraio 2015 0:00
 
Sono nato a Tirana il 23/07/1986. Nel 1990, a quattro anni, ho lasciato l'Albania e seguito la mia famiglia in Italia nel tentativo di curare mia sorella di due anni più grande. Fu l'Ambasciata italiana di Tirana ad aiutarci per poter ricoverare con urgenza mia sorella al Gaslini di Genova. Rimanemmo in Italia, ho frequentato le scuole elementari e medie. Non ho conseguito il diploma di liceo perchè mi ritirai. Nel marzo del 2003, poco più che sedicenne, mi recai con mia sorella all'Ufficio Immigrazione della Questura di Salerno per il consueto rinnovo del permesso di soggiorno. Non avremmo dovuto avere problemi: io ero minorenne, mia sorella invalida. Seguimmo la procedura ma al momento del ritiro del permesso, a mia sorella lo diedero, a me dissero:
"il tuo permesso è sulla scrivania dell'ispettore. Ti deve parlare". Non riuscii a parlargli né allora né nei successivi tre anni e quando finalmente mi venne concesso un colloquio fu per dirmi che non avevo più il diritto di stare in Italia e che dovevo tornare in Albania, lasciando in Italia la mia famiglia.
Son passati altri anni e la mia situazione è peggiorata. Può sembrare ingenuo e sentimentale ma è la pura verità: anche la mia ragazza dopo otto anni, mi ha lasciato con la motivazione che insieme non avremmo potuto avere una vita normale. Nonostante tutti gli sforzi per cercare un posto di lavoro, anche quando mi sembrava di esserci veramente vicino, sono stato sempre penalizzato dalla mia situazione di irregolare. Nel 2008 tramite avvocato sono venuto a conoscenza del motivo di un rifiuto da parte della questura di Salerno di non volermi dare motivazioni riguardante la mia richiesta di rinnovo, era stato stampato x motivi di occupazione senza aver formalizzato nessun cartaceo che confermasse la mia volonta' di voler/poter lavorare visto che all'epoca poco piu' che sedicenne il mio permesso doveva essere stampato x motivi di famiglia! Son passati altri anni e la mia situazione è peggiorata. Sono in Italia da più di vent'anni. La mia lingua madre è l'Italia sono cresciuto, ho studiato e lavorato in Italia: la forza di scrivere, sono stati i miei amici italiani a darmela.
Chiedo d'essere aiutato da chi può farlo: come posso finalmente risolvere la mia precaria situazione di cittadino senza cittadinanza e dunque senza diritti? Come posso anch'io costruirmi una vita dignitosa e magari una famiglia? Grazie, grazie di cuore a tutti coloro che sapranno "ascoltare".
spero di poter esporre e dimostrare la mia posizione!
distinti saluti a tutto lo staff
Edvin, da Agropoli (SA)

Risposta:
l'errore e' consistito nel non occuparsi subito della vicenda, ricorrendo ad un legale e impugnando il diniego. Sono ormai passati troppi anni, anche dal 2008, per muovere contestazioni a quel diniego. Si tenga informato sui prossimi decreti flussi, quando saranno pubblicati, e li utilizzi presentando domanda. O speri in una prossima (non sappiamo quanto probabile) sanatoria.
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