Di fatto sono residente all'estero (per 8 mesi e mezzo vivo in Bolivia mentre per 3 e mezzo vivo in Italia dove lavoro in un ente pubblico con un contratto a partime verticale) fino a 2 anni fa rientrando in Italia dirigendomi allo sportello competente dell'Asl mi veniva assegnato un medico curante ed un tesserino sanitario per tutta la mia permanenza, l'anno scorso ciò mi è stato negato, il tesserino sanitario mi veniva offerto per 3 mesi mentre non mi veniva riconosciuto il medico di base.
Per risolvere il problema ho dovuto andare in municipio e riassumere la residenza in Italia. Passati i 3 mesi e mezzo sono ritornato in Bolivia dove porto avanti una missione, mantenendo però la residenza in Italia, così che la sanità che prima non mi voleva riconoscere un medico di base per 3 mesi e mezzo adesso sta pagando un medico per 8 mesi e 1/2.
Se dovessi ogni anno interrompere la residenza per trasferirla da una nazione ad un'altra rischierei di trovarmi per le lungaggini burocratiche non registrato in nessuna nazione per cui fintanto chè non trovo un'altra soluzione preferisco figurare residente in Italia, questo però mi impedisce per esempio di votare all'estero, c'è da dire che alle precedenti elezioni politiche comunque non sono riuscito a votare per INCOMPETENZA DELL'AMBASCIATA ITALIANA IN BOLIVIA, che non so cosa stia a fare in quanto se ne strafrega dei sudditi italiani residenti in Bolivia, ma questa è un'altra storia...
come posso fare per tornare ad essere residente all'estero e poter contare sulla sanità rientrando in Italia?
grazie
Giorgio, da Adria (RO)

Risposta:
non ha alternative. L'iscrizione all'AIRE esclude il diritto all'assistenza sanitaria in Italia fatta eccezione per le cure urgenti. Qui la nostra scheda sull'argomento:
http://sosonline.aduc.it/scheda/anagrafe+italiani+residenti+all+estero+aire+cosa_18126.php
ADUC Immigrazione - http://immigrazione.aduc.it/