Cara Aduc, Inanzi tutto vorrei farvi i complimenti per questo lavoro impeccabile che state facendo. Sono un extracomunitario e convivevo con mia moglie attuale prima del matrimonio nel mio paese di origine dopo di che ci siamo sposati e lo siamo ancora fino a questo momento da circa 2 anni e mezzo. Ho fatto la richiesta di cittadinanza da circa un anno e mezzo fa. Da quello che ho saputo ci sono due anni da aspettare per avere un riscontro sull'esito della richiesta. Quindi in teoria mancano 6 mesi per finire questi due anni. Adesso mi tocca di andare di lavorare con un contratto di 7 mesi nel mio paese di origine perche un lavoro non me lo trovo qua in Italia adesso e di piu il contratto e lucrativo. So che fanno degli indagini sui matrimoni includendo visite per l'appartamento per accertarsi della convivenza bla bla... Domanda numero 1 Sara un problema se mi trovano fuori il paese durante questo periodo e se questi benedetti sette mesi avranno un effetto negativo sulla credibitlita del matrimonio e quindi sull'esito della richiesta mettendo in considerazione che gli ispettori della prefettura erano gia venuti una volta e si erano accertati della nostra convivenza ed hanno controllato addirittura le mie mutande? Domanda numero 2 Per la cittadinanza tramite matrimonio c'e un minimo di reddito stabilito o no visto che questo contratto sara all'estero e verro pagato con un'altra moneta oltre dell'euro quindi risultera' come se non avessi lavorato per nulla durante questo ultimo anno. Colgo l'occasione per ringraziarvi tantissimo.
Toni, da Bologna

Risposta:
Le consigliamo di lasciare a sua moglie tutta la documentazione che riguarda il suo rapporto di lavoro all'estero. Escludiamo che cio' possa essere motivo di diniego, altrimenti cio' vorrebbe dire che finche' non si ottiene la cittadinanza si e' di fatto "sequestrati in Italia". Quanto al reddito, non si preoccupi, poiche' essendo coniuge di cittadina italiana non e' necessario dar prova di un reddito minimo.
Aduc Immigrazione