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Isola d’Elba. Ordinanze illegittime e razziste per espellere famiglie rom. Quest'anno le vacanze facciamole altrove
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Comunicato di Pietro Yates Moretti
20 luglio 2016 12:44
 
La decisione dei sindaci dei comuni dell'Isola d'Elba di espellere due famiglie rom dall'isola è un caso di scuola di razzismo istituzionale. Questi sindaci ne sono a tal punto coscienti, che neanche lo negano. Se da una parte sostengono che le loro ordinanze non sono dirette contro una particolare etnia (ci crede qualcuno?), dall’altra ammettono apertamente di aver agito di concerto “per essere certi che i rom non si spostassero in un’altra zona dell’isola”, viste le loro “scene discutibili” e il “rischio di furti e degrado”. (1)
Sulla base di questo, si è utilizzato lo strumento dell’ordinanza contingibile e urgente, strumento che ogni sindaco ha a disposizione per fronteggiare gravi e imminenti pericoli all’incolumità pubblica e alla sicurezza urbana, o per emergenze igienico-sanitarie. E’ chiarissima la forzatura di questo strumento eccezionale, utilizzato per contrastare non una pericolosa epidemia o l’imminente eruzione di un vulcano, ma per scacciare due famiglie rom da un’intera isola.
Dal punto di vista giuridico, queste ordinanze sono illegittime per vari motivi, non ultima la violazione dei principi fondamentali della Costituzione. Se bastasse la percezione di “scene discutibili” o del “rischio” di furti e degrado per espellere qualcuno da un territorio comunale, un sindaco avrebbe carta bianca nell’espellere chiunque gli dia fastidio, a partire magari da profughi, senza tetto, e magari anche qualche avversario politico rumoroso o indisciplinato. E cosa accadrebbe se altri sindaci d’Italia invocassero quelle ridicole motivazioni per emanare ordinanze analoghe? Potremmo arrivare all’espulsione di un’etnia dai confini nazionali. Cosa che in un Paese democratico e civile non solo non deve accadere, ma neanche deve essere possibile che accada.
I sindaci dell’Elba, come da loro dichiarazioni, troveranno sicuramente apprezzamento tra molti dei loro concittadini. E’ innegabile che la presenza degli accampamenti rom dia fastidio a molti, così come fino a mezzo secolo fa davano fastidio quei “neri poveri, incolti, maleducati e puzzolenti” che si avventuravano nei quartieri bianchi delle città segregate dell’Alabama o del Texas. Ma reagire al fastidio con atti di vero e proprio razzismo li rende infinitamente più indecorosi e pericolosi di quanto lo potrebbe mai essere una famiglia rom in roulotte.
Vi sono altri modi legali e proporzionati per tutelare il decoro senza dover ricorrere all’espulsione etnica. Per questo motivo, chi scrive non metterà più piede sull’Isola d’Elba fino a quando queste ordinanze barbare e incostituzionali non saranno revocate. Ci auguriamo che i turisti, a favore dei quali i sindaci dicono di essersi attivati, facciano sentire la propria voce scegliendo un’altra destinazione questa estate.

(1) Parole di Lorenzo Lambardi, sindaco di Campo nell’Elba, Corriere Fiorentino del 20/07/2016 p. 9.
 
 
 
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