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Censura Internet. Cosa fare di piu' visto che le leggi liberticide gia' ci sono... e andrebbero abrogate...
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Comunicato di Vincenzo Donvito
15 dicembre 2009 12:55
 
Dopo l'atto di violenza fisica al presidente del consiglio Silvio Berlusconi e la scontata comparsa in Internet di messaggi ad esso inneggianti, ecco che i censori di sempre e quelli nuovi si fanno risentire. E come tutti i censori, spinti dalla foga di imporre il loro giusto contro l'altro cattivo, sono irrazionali e sconclusionati.
Stiamo parlando di persone del calibro di ministri come Andrea Ronchi e Angelino Alfano che hanno subito trovato la disponibilita' del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ad affrontare con urgenza il problema.
L'irrazionalita' della necessita' di intervenire sta nel fatto che il nostro codice penale offre solo la difficolta' della scelta. Ci sono decine di reati d'opinione, a partire dall'istigazione a delinquere, che possono essere utilizzati per tappare la bocca agli incantati dalla violenza fisica come metodo politico.
Il dato sconclusionante e' che alcuni hanno avanzato la proposta di abolire l'anonimato in Rete. A parte il fatto che e' difficile essere anonimi quando si lasciano tracce del proprio passaggio in un forum di discussione, speriamo solo che chi fa queste proposte non sappia di cosa sta parlando. L'anonimato, a livello mondiale piu' che nei singoli Stati, e' l'elemento pregnante della Rete, senza il quale la stessa non esisterebbe e non avrebbe senso. E non a caso, e' proprio di oggi la notizia che, tra le tante strette che il Governo della Cina impone per controllare chi naviga in Internet, non sara' piu' possibile aprire un dominio se non si presenta una licenza commerciale presso provider autorizzati dallo Stato (i cinesi, cioe', devono fare tutto in Cina) (4).
Non ci stupiremmo piu' di tanto, comunque, che il nostro Paese, dopo essersi accomunato in politica estera e dei diritti umani e di immigrazione ai regimi di Putin (Russia), Gheddafi (Libia) e Lukasenko (Bielorussia), per la liberta d'espressione si accomuni alla Repubblica popolare cinese.
Da parte nostra, qualunque limitazione avverra' per l'attuale uso di Internet, che' ci sembra gia' ora molto condizionato dalla presenza liberticida nei nostri codici di reati che puniscono liberta' d'opinione e d'espressione, ci vedra' in prima fila a contrastarla.
Qui i nostri specifici canali Internet:
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