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22 ottobre 2014 8:44 - auguf
LO JUS SOLIAVEVA UN SENSO NEGLI STATI UNITI D AMERICA PERCHE DOVEVA ESSERE INCREMENTATO IL NR DI AMERICANI DATO LO SCONFINATO TERRITORIO CHE DOVEVA ESSERE POPOLATO IN ITALIA VANNO MESSI DEI PALETTI MOLTO SOLIDI X CONSIDERARE CITTADINI ITALIANI IMMIGRATI SOLO X IL FATTO DI ESSERE NATI QUI DOVRANNO DIMOSTRARE DI ESSERE TALI E QUALI AGLI ITALIANI CON IUS SANGUINIS E CERTIFICARE LORO LA CITTADINANZA DA PROVVISORIA AL MOMENTO DELLA NASCITA CON IL COMPIMENTO DELL ETA' CONSIDERATA EMANCIPATA CHE SECONDO IL SOTTOSCRITTO POTRA' ESSERE ANTICIPATA A CONCLUSIONE DELLE MEDIE INFERIORI CIRCA 14 ANNI AUGUF
22 ottobre 2014 7:21 - mariagrazia3828
Non credo che questo genere di problemi centri nulla con la xenofobia. Lo jus soli, prima che in USA, era stato adottato in Francia, costringendo, per esempio, le Inglesi a partorire in ambasciata per evitare di trovarsi un francese in casa quando i due paesi erano spesso in conflitto. Si tratta di appioppare ad una persona, che non e in grado di decidere, una cittadinanza diversa da quella dei propri genitori. I quali non solo potrebbero essere immigrati anche temporaneamente ma potrebbero anche semplicemente passare di qui. Inoltre, visto che non si puo certo togliere d-imperio altre cittadinanze, significa moltiplicare le persone che ne hanno due o magari 3. Jus sanguinis di qua, jus soli di la'e magari residenza stabile in qualche altro posto. Tutto cio in un periodo in cui scoppiano guerre, pi# o meno dichiarate, dovunque, e specialmente tra i paesi da cui proverrebbero questi "italiani d-ufficio". Mi sembra che, se non si risolve il problema delle doppie cittadinanze con relative doppie e spesso incompatibili fedelta, lo jus soli, che prescinde necessariamente dalla cittadinanza dei genitori e dalla valida espressione di volonta del singolo, per definizione incapace di esprimerla, sia un grandissimo errore. Che, oltre a tutto, in tempi di terrorismo, potremmo anche pagare molto caro. Non vedo che problema ci sia, invece, a dare piu garanzie ai bambini e soprattutto alle bambine nate qui utilizzando per tutelarli da eventuali abusi legali nei paesi d-origine (vedi matrimoni precoci o poligamia, per restare al diritto civile) la dichiarazione universale dei diritti dell-uomo o le convenzioni internazionali salvo poi consentire la scelta di UNA cittadinanza a 18 anni. E direi che la scelta di UNA cittadinanza dovrebbe essere richiesta anche agli Italiani all-estero e ai loro figli. La cittadinanza non dovrebbe essere solo un fatto di convenienza e saperlo "ci conviene"
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