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5 marzo 2014 10:50 - meloni.giuseppe
Post anonimi, la responsabilità è del sito
La Corte Ue dei Diritti dell'Uomo sancisce che sono i portali a dover risarcire i danni per violazione di web reputation causati da commenti non firmati
I siti internet possono essere considerati responsabili dei post anonimi. È notizia di oggi da Il Sole 24 Ore. Libertà di espressione non violata perché il sacrificio della reputazione della parte offesa era sproporzionato. Caso 64569/2009. Sentenza depositata ieri 10.10.13

IL FATTO. Uno dei più grandi portali d'informazione dell'Estonia nel gennaio del 2006 pubblicò un articolo sulle scelte controverse operate da una compagnia di navigazione. I lettori reagirono postando commenti estremamente offensivi, diffamatori, e minacciosi nei confronti della compagnia di navigazione e del suo proprietario. Quest'ultimo fece causa al portale che fu condannato a pagare 320 euro per danni morali.

IL DIRITTO. I Giudici di Strasburgo stabiliscono che la decisione dei tribunali nazionali di "ritenere il portale responsabile per i commenti diffamatori postati dai lettori è una restrizione della libertà d'espressione giustificata e proporzionata" e che quindi non c'è stata violazione.

La Corte sottolinea che i gestori del portale "esercitavano un livello considerevole di controllo sui commenti che erano pubblicati". I gestori erano gli unici che potevano impedire o cancellare i commenti, e avevano anche i sistemi per farlo. Sistemi di cui tuttavia "non hanno fatto pieno uso". In definitiva i Giudici di Strasburgo ritengono che il portale abbia in qualche modo coperto gli autori e che quindi "si deve ritenere che i gestori del sito si siano assunti una certa responsabilità per quanto pubblicato dai lettori".

Altro principio interessante espresso dall'alto Consesso Ue attiene all'onere della prova. La Corte ha stabilito infatti che non sarebbe giusto gravare la parte danneggiata dell'onere di provare la vera identità degli autori dei post anonimi in quanto trattasi quasi di probatio diabolica. Dunque bene ha fatto l'armatore a spiegare azione giudiziale nei confronti dei gestori del portale e non degli anonimi diffamatori.

"In un caso come questo, per motivi puramente tecnici – si legge nella sentenza – appare sproporzionato imporre alla parte lesa l'onere dell'identificazione degli autori dei commenti". E la Corte "non è convinta che una tale azione avrebbe, in questo caso, garantito l'effettiva protezione della parte lesa".

La Corte boccia interamente la linea difensiva di parte convenuta secondo cui la sanzione inflitta al portale costituiva una violazione del diritto di libertà di espressione ribadendo uno dei principi-cardine del Sistema giuridico Ue ovvero il principio di proporzionalità. Eseguito un bilanciamento degli interessi in gioco i Magistrati di Strasburgo hanno giudicato sproporzionato il sacrificio imposto alla web reputation dell'armatore stante la natura altamente lesiva dei post, il fatto che il portale trasse profitto dallo loro esistenza e permise la conservazione dell'anonimato.
20 luglio 2013 13:15 - Numbers
Trovo giusta la Vostra richiesta di finanziamento e il fatto di evitare un precedente che possa creare censura sul web... assolutamente... devo anche però dire che l'Aduc è a volte troppo irruenta nei commenti sopratutto a livello finanziario. Vi porto il mio esempio: ho richiesto all'Aduc delle informazioni sul riscatto del mio Tfr versato in un fondo pensione, e l'Aduc mi ha risposto in maniera errata, screditando quindi la compagnia assicurativa gestore del fondo, sostenendo che mai e poi mai avrei potuto riscattare il mio tfr, se non in determinati casi stabiliti dalla fondo pensione. Infatti, ho potuto tranquillamente riscattare il mio Tfr anche se secondo l'Aduc non era possibile.
Il tutto quindi screditava la compagnia assicurativa e anche la voglia di un qualsiasi utente o cittadino comune che naviga nel web, a stipulare una qualsiasi polizza ai fini pensionistici o per pensare al suo futuro.
Questo secondo il mio parere è sicuramente da correggere, le compagnie assicurative come le banche, hanno dei prodotti che propongono ai loro clienti con delle finalità ben precise, ed è quindi sbagliato andare sempre e a prescindere, perché questo è, contro polizze o prodotti bancari.
Quando vedrò questo comportamento neutrale, sosterrò anch'io personalmente il vostro blog.
16 maggio 2013 13:49 - marco25g
Spererei che qualcuno aprisse una raccolta di firme su Avaaz.org:
http://avaaz.org/it/petition/start_a_petition/
A favore di Aduc e contro questa censura, io adesso non posso, vorrei tanto farlo, ma credo che al momento non ho meriti sufficienti.

Credo che Avaaz sia il Petition-Site più adatto, si è occupata spesso di censura internet ed è una comunità di oltre 21.000.000 di persone.
Se non la conoscete, andare a vedere la campagna "Mettete fine alla guerra alle droghe!"
http://www.avaaz.org/it/end_the_war_on_drugs
e tutte le varie vittorie..
http://www.avaaz.org/it/about.php
16 maggio 2013 11:57 - aldopastore8200
Potrebbe sembrare divertente, ma fa pena,questa storia nel sapere, quand'anche ve ne fosse bisogno, in che mani è la giustizia.
14 maggio 2013 13:48 - Marco Goglia
Vi prego di sostenere l'Aduc.
So per esperienza che i legali costano.
E' in discussione anche la nostra liberta' di espressione, a prescindere dal pensiero che esterniamo.
Sono liberta' per le quali, non e' retorica ma fatti, molte persone hanno dato la vita...
Sia da partigiani sia da combattenti della decima, lottavano per la liberta'...
Ora e' il nostro momento...e non ci costa poi tanto.
Grazie assai a tutti voi.
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