Signor Francesco Mangascià (penso sia il Suo nome e cognome
o mi sbaglio?), sarà come dice Lei, ma di fatto ho
conosciuto più di una persona di pelle alquanto scura
figlia/o del tutto legittima/o (e legittimamente di
cittadinanza italiana) di padre italiano e madre abissina,
eritrea, etiope. Persone che, fatti i debiti calcoli, devono
essere nate prima degli anni Quaranta e fino, grosso modo,
al 1945.
Del resto, che l'Italia sia "la patria del diritto e del
rovescio" lo diceva già Leo Longanesi molti anni fa e aveva
parecchia ragione.
12 dicembre 2009 18:26 - francescomangascia
Annapaola Laldi, quell'Italia 'canora' da lei menzionata,
vietava i matrimoni misti.
12 dicembre 2009 18:11 - lucillafiaccola1796
Annapaola... tu ben cocosci "nis yan" che fa finta di essere
ancora più ignorante di quello che è... nel senso che
ignora... eh....
Beh il 99,99999% degl'taliani sono nis yan! E non fanno
finta... ci sono!!!!
La demenza impera! Una persona maschile stamattina a prima
pagina radio 3 ha fatto notare ed è la ....seconda.... che
gli 'taliani spendono fior di milioni per diventare neri
["abbronzarsi"] specialmente d'estate.... ma poi non
capiscono che se ho la carta dindindirindà sia io anche di
color "celeste" non ho bisogno del "permesso di soggiorno"
Come dice un mio amico hanno perso i ... neuroni...sono sono
dei flaccidi cojoni [dico IO]!!!!
12 dicembre 2009 13:58 - Annapaola Laldi
Tutta questa gente, tristissima e ignorantissima gente, di
cui parla il protagonista di questa storia dimentica un
trascurabile particolare. E cioè che l'italianissimo regime
fascista, che cantava "Faccetta nera", inneggiava alla
"bella abissina" e favorì i matrimoni fra italiani e
abissine, eitree, ecc. (non so se vedesse di buon occhio,
tuttavia, i matrimoni con una lei italiana e un lui
africano), e che comunque da queste unioni sono nati bambini
e bambine che mescolano tratti dei due tipi umani o mostrano
quelli chiaramente africani. Tutte queste persone hanno la
cittadinanza italiana proprio dal periodo fascista,
ovviamente, e vivono e lavorano qui in Italia con tutta
tranquillità (almeno lo facevano fino a poco tempo fa).