Piccolo aggiornamento: ho provato e riprovato a inviare al
sindaco di Montalto di Castro l'e-mail di cui ho dato
notizia in precedenza, ma il messaggio mi è sempre tornato
indietro inesitato. Insomma: il sindaco di Montalto di
Castro non è raggiungibile. Ma guarda un po'.
4 novembre 2009 13:04 - Annapaola Laldi
Finalmente ho trovato il tempo per scrivere su questo
argomento. Ho inviato la seguente lettera a Bersani (e per
conoscenza al PD del Lazio e al sindaco Carai).
Egregio signor Bersani,
prima di tutto complimenti per la Sua elezione a segretario
del PD. Mi chiamo Annapaola Laldi, abito in Toscana, ho una
certa età, e faccio anch'io parte di quei 3 milioni e rotti
di persone che hanno partecipato alle primarie (anche se non
ho votato per Lei).
Quanto sopra per farLe capire che ciò che scriverò di
seguito viene da una persona che guarda con attenzione
all'agire di chi rappresenta il PD e prova apprensione
quando certi comportamenti hanno l'aria di non essere
rispettosi delle altre persone e dell'onestà
amministrativa.
In particolare, adesso, mi riferisco ad azioni poste in atto
dal signor Salvatore Carai, sindaco di Montalto di Castro.
Parto da quanto ha fatto scalpore pochi giorni fa quando
questo signore ha detto che i romeni hanno lo stupro nel
DNA.
E' troppo se chiedo a Lei di avvisare questo Suo sostenitore
che tali generalizzazioni in un partito come il PD non si
fanno mai? Non si tratta di essere politicamente corretti,
ma, più semplicemente, di dimostrare intelligenza e
ragionevolezza. Doti che mi auguro siano apprezzate e
considerate irrinunciabili da Lei stesso e dal PD nel suo
complesso.
Proseguo osservando purtroppo la medesima volgarità del
signor Carai in proposito al triste episodio della violenza
subita un paio di anni fa dalla ragazzina di 15 anni ad
opera di 8 coetanei maschi 8, fra i quali c'era il nipote di
questo signore. Come si fa a dare, come fa lui, la colpa
alla ragazza, di fronte al rapporto di una a 8? E' il numero
stesso dei ragazzi che parla di stupro. E' troppo chiederLe,
signor Bersani, di richiamare il signor Carai al rispetto,
prima di tutto, della propria intelligenza?
Ma in questo caso, c'è un'altra cosa grave che, a mio
avviso si configura come "interesse privato in atto
pubblico". Infatti, per difendere il proprio nipote e i suoi
amici, figli fra l'altro di famiglie benestanti, ha fatto
stanziare al Comune di Montalto di Castro una cifra
rilevante (ho letto 20.000 o 40.000 euro). Ecco, signor
Bersani, è troppo chiederLe che questa è una cosa che un
amministratore del PD non deve assolutamente fare?
Mi scusi se posso esserLe apparsa perentoria, ma, vede, io
sono più severa con chi sento vicino e mi scandalizza molto
di più il sessismo e la xenofobia di un appartenente al PD
che quella di un leghista.
Ho letto che alcune parlamentari, fra cui la senatrice
Vittoria Franco, si sono rivolte al signor Carai
direttamente per invitarlo a fare una seria riflessione in
merito al suo comportamento verso la giovane donna
violentata. Mi voglio augurare che il loro appello trovi
ascolto attento presso questo signore e anche presso di Lei,
signor segretario, e serva a dare indicazioni precise in
merito al rispetto per le persone e all'onesta
nell'amministrazione, che non prevede e non consente
assolutamente di mescolare gli interessi privati con il bene
pubblico.
La ringrazio dell'attenzione.
Annapaola Laldi
4 novembre 2009 13:04 - francesco7145
Non me la sento di criminalizzare il Sindaco, anche se ha
esagerato, ci sono molti Rumeni che lavorano e si sono ben
integrati nella nostra società ma ce ne sono troppi, come
ormai è noto a tutti, che si sono presi e si stanno
prendendo piu' "libertà" di quella prevista, anche, dalla
Legge.
Basta informarsi sulla percentuale di detenuti nelle
carceri, leggere i giornali o ascoltare i Telegiornali e
troviamo troppo spesso Rumeni che delinquono.
Il mio suggerimento è di far scontare le pene nel loro
paese e questo già sarebbe un buon deterrente per far
diminuire i delitti commessi in Italia.
Francesco
4 novembre 2009 7:26 - sergio8680
Lettera inviata:
Egregio Signor Sindaco,
Le scrivo a proposito del suo parere in merito agli
immigrati rumeni, quando ha affermato "dalle nostre parti le
uniche bestie sono gli immigrati rumeni. Loro sì che lo
stupro l'hanno nel sangue".
Ognuno ha diritto di credere quello che gli pare e di
proclamarlo pubblicamente, quindi non la critico per averlo
espresso, continui pure a farlo come lo faccio io.
Tuttavia volevo farle sapere il mio parere in merito, anche
se magari non le interessa (anche a me non interessava il
suo, ma ne sono venuto mio malgrado a conoscenza).
Io credo che lo stupro nel sangue ce l’abbiano da sempre i
padri, i mariti e gli zii italiani e che lo consumino da
sempre tra le onorate mura domestiche, possibilmente senza
dare scandalo.
Personalmente ho un socio rumeno, il migliore che abbia
avuto, uno dei migliori affari che abbia mai fatto.
Passo molti weekend con la sua famiglia rumena ed i suoi
bellissimi bambini rumeni e che mi auguro siano presto
italiani per “ius soli” essendo nati da noi.
Tutti gli altri rumeni che conosco sono serissimi e grati al
paese che li ospita.
Le consiglio caldamente di frequentarne qualcuno prima di
trinciare giudizi per sentito dire.
Le porgo i migliori saluti
29 ottobre 2009 19:11 - lucillafiaccola1796
Se per licenziare i nostri dipendenti infedeli [loro sono
nostri dipendenti, non nostri padroni, casomai nostri
ladroni] aspettiamo le prossime elezioni ci tagliamo i
coglioni con le nostre mani e con i nostri coltelli!
Bei Fessi!
Se un dipendente o collaboratore che dir si voglia non si
comporta bene... viene licenziato in tronco e per giusta
causa!
Più giusta causa di così... ha pure usato i nostri soldi
per far difendere degli psicopatici repressi impotenti
strupratori delca!
Che dobbiamo apettare?
Che ci faccia struprare la figlia anche a noi?
E Sveglia!
Un po' di Palle, non Balle!
29 ottobre 2009 13:38 - Annapaola Laldi
Userò gli indirizzi per "dire la mia" ai diretti
interessati. Ma adesso voglio dirla anche qui, perché il
comunicato dell'ADUC a me pare limitato, anche se
prezioso.
Infatti, quanto ha dichiarato Salvatore Carai (PD), sindaco
di Montalto di Castro, sui romeni, considerati tutti
stupratori, è assolutamente ripugnante. Ma altrettanto
ripugnante è la sua strenua difesa degli 8 giovani
stupratori locali 8 (fra cui un suo nipotino), gettando il
fango addosso alla loro coetanea (minorenne come loro
all'epoca dei fatti), nella migliore tradizione del più
bieco sessismo e machismo, che speravo (evidentemente
invano) che in Italia non avesse più cotanto seguito. Come
si fa, infatti, a negare che sia uno "stupro" il fatto
stesso che 8 giovanotti hanno abusato sessualmente, uno dopo
l'altro, della stessa ragazza?
Si potrebbe dire che Carai è caduto dalla padella nella
brace. Perché?
Perché probabilmente si sente il fiato sul collo da alcuni
giorni, da quando cioè è tornato all'attenzione dei media
lo stupro collettivo e soprattutto, a quanto ho letto, il
fatto che Carai ha speso 20.000 (o 40.000?) euro dei soldi
pubblici (del Comune) per difendere gli 8 giovanotti, che
peraltro risultano essere di famiglie abbienti. Ora, tutta
questa pubblicità potrebbe nuocergli su due piani: Come
amministratore pubblico e come politico del PD. Nel primo
caso, a qualcuno potrebbe venire in mente (e io lo spero
tanto) di andare più a fondo sulla legittimità di questa
spesa (non potrebbe configurarsi un interesse privato, per
via del nipote, in atto pubblico? Oppure, almeno una incauta
gestione dei fondi pubblici?). Che so, la Corte dei Conti
potrebbe interessarsi alla questione, ma anche la
magistratura per un ipotizzabile danno erariale.
Nel secondo caso, adesso Bersani, che lo ha avuto fra i suoi
sostenitori, potrebbe domandarsi se questo signore non sia
una presenza imbarazzante al suo fianco. E il PD, nel suo
insieme, potrebbe farsi una domanda analoga.
Per ora, quasi nessuno, neppure le donne del PD, ha espresso
serie e convincenti riserve sul comportamento machista e
sessista di Carai, e neppure sul fatto che, appunto, abbia
usato soldi pubblici per difendere il nipote e i compagni
(atto che, anche se non perseguibile a livello di
magistratura ordinaria o della Corte dei Conti, secondo me
è però censurabile dal punto di vista dell'opportunità
politica). L'unica eccezione, fu a suo tempo, una
dichiarazione di Anna Finocchiaro che però, dopo, ha
taciuto, pur ritrovandoselo nella stessa mozione Bersani;
l'altra eccezione, recentissima, è quella della lettera di
Vittoria Franco, Barbara Pollastrini, Giovanna Melandri e
Livia Turco, che chiedono chiarimenti. Ma, se la "questione
femminile" è davvero una priorità seria nel PD, bisogna
che la "questione Carai" sia affrontata seriamente, e questo
signore potrebbe aver sentito aria di un "redde rationem". E
allora che fa quest'aquila del PD? Rilancia la posta: al
machismo/sessismo, aggiunge adesso la xenofobia, che
evidentemente c'era anche prima e che potrebbe anche avere
ripercussioni a livello di rapporti fra Italia e Romania,
perché la protesta della Romania potrebbe non fermarsi a
quella già espressa dal presidente del Senato di quella
nazione.
A questo punto, mi auguro che Bersani, e l'intero PD,
rivedano tutto il loro atteggiamento nei confronti di questo
signore, presenza altamente incongrua in questo partito, non
solo per la sa xenofobia, ma anche per il suo
sessismo/machismo insopportabile in un amministratore
pubblico di un paese civile.
29 ottobre 2009 12:48 - pine_tree
Lasciamolo dire quello che crede, vogliamo essere governati
da persone sinceri e non da quelli che furbescamente dicono
quello che vogliamo sentire e poi con il coltello dalla
parte del manico, fanno quello che vogliano loro forte
cercando di convincerci di avere la gente dalla loro
parte.
Si spera che la gente non lo vota la prossima volta.