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5 novembre 2009 15:13 - Annapaola Laldi
Piccolo aggiornamento: ho provato e riprovato a inviare al sindaco di Montalto di Castro l'e-mail di cui ho dato notizia in precedenza, ma il messaggio mi è sempre tornato indietro inesitato. Insomma: il sindaco di Montalto di Castro non è raggiungibile. Ma guarda un po'.
4 novembre 2009 13:04 - Annapaola Laldi
Finalmente ho trovato il tempo per scrivere su questo argomento. Ho inviato la seguente lettera a Bersani (e per conoscenza al PD del Lazio e al sindaco Carai).

Egregio signor Bersani,
prima di tutto complimenti per la Sua elezione a segretario del PD. Mi chiamo Annapaola Laldi, abito in Toscana, ho una certa età, e faccio anch'io parte di quei 3 milioni e rotti di persone che hanno partecipato alle primarie (anche se non ho votato per Lei).
Quanto sopra per farLe capire che ciò che scriverò di seguito viene da una persona che guarda con attenzione all'agire di chi rappresenta il PD e prova apprensione quando certi comportamenti hanno l'aria di non essere rispettosi delle altre persone e dell'onestà amministrativa.
In particolare, adesso, mi riferisco ad azioni poste in atto dal signor Salvatore Carai, sindaco di Montalto di Castro.
Parto da quanto ha fatto scalpore pochi giorni fa quando questo signore ha detto che i romeni hanno lo stupro nel DNA.
E' troppo se chiedo a Lei di avvisare questo Suo sostenitore che tali generalizzazioni in un partito come il PD non si fanno mai? Non si tratta di essere politicamente corretti, ma, più semplicemente, di dimostrare intelligenza e ragionevolezza. Doti che mi auguro siano apprezzate e considerate irrinunciabili da Lei stesso e dal PD nel suo complesso.
Proseguo osservando purtroppo la medesima volgarità del signor Carai in proposito al triste episodio della violenza subita un paio di anni fa dalla ragazzina di 15 anni ad opera di 8 coetanei maschi 8, fra i quali c'era il nipote di questo signore. Come si fa a dare, come fa lui, la colpa alla ragazza, di fronte al rapporto di una a 8? E' il numero stesso dei ragazzi che parla di stupro. E' troppo chiederLe, signor Bersani, di richiamare il signor Carai al rispetto, prima di tutto, della propria intelligenza?
Ma in questo caso, c'è un'altra cosa grave che, a mio avviso si configura come "interesse privato in atto pubblico". Infatti, per difendere il proprio nipote e i suoi amici, figli fra l'altro di famiglie benestanti, ha fatto stanziare al Comune di Montalto di Castro una cifra rilevante (ho letto 20.000 o 40.000 euro). Ecco, signor Bersani, è troppo chiederLe che questa è una cosa che un amministratore del PD non deve assolutamente fare?
Mi scusi se posso esserLe apparsa perentoria, ma, vede, io sono più severa con chi sento vicino e mi scandalizza molto di più il sessismo e la xenofobia di un appartenente al PD che quella di un leghista.
Ho letto che alcune parlamentari, fra cui la senatrice Vittoria Franco, si sono rivolte al signor Carai direttamente per invitarlo a fare una seria riflessione in merito al suo comportamento verso la giovane donna violentata. Mi voglio augurare che il loro appello trovi ascolto attento presso questo signore e anche presso di Lei, signor segretario, e serva a dare indicazioni precise in merito al rispetto per le persone e all'onesta nell'amministrazione, che non prevede e non consente assolutamente di mescolare gli interessi privati con il bene pubblico.
La ringrazio dell'attenzione.
Annapaola Laldi
4 novembre 2009 13:04 - francesco7145
Non me la sento di criminalizzare il Sindaco, anche se ha esagerato, ci sono molti Rumeni che lavorano e si sono ben integrati nella nostra società ma ce ne sono troppi, come ormai è noto a tutti, che si sono presi e si stanno prendendo piu' "libertà" di quella prevista, anche, dalla Legge.
Basta informarsi sulla percentuale di detenuti nelle carceri, leggere i giornali o ascoltare i Telegiornali e troviamo troppo spesso Rumeni che delinquono.
Il mio suggerimento è di far scontare le pene nel loro paese e questo già sarebbe un buon deterrente per far diminuire i delitti commessi in Italia.
Francesco
4 novembre 2009 7:26 - sergio8680
Lettera inviata:
Egregio Signor Sindaco,
Le scrivo a proposito del suo parere in merito agli immigrati rumeni, quando ha affermato "dalle nostre parti le uniche bestie sono gli immigrati rumeni. Loro sì che lo stupro l'hanno nel sangue".
Ognuno ha diritto di credere quello che gli pare e di proclamarlo pubblicamente, quindi non la critico per averlo espresso, continui pure a farlo come lo faccio io.
Tuttavia volevo farle sapere il mio parere in merito, anche se magari non le interessa (anche a me non interessava il suo, ma ne sono venuto mio malgrado a conoscenza).
Io credo che lo stupro nel sangue ce l’abbiano da sempre i padri, i mariti e gli zii italiani e che lo consumino da sempre tra le onorate mura domestiche, possibilmente senza dare scandalo.
Personalmente ho un socio rumeno, il migliore che abbia avuto, uno dei migliori affari che abbia mai fatto.
Passo molti weekend con la sua famiglia rumena ed i suoi bellissimi bambini rumeni e che mi auguro siano presto italiani per “ius soli” essendo nati da noi.
Tutti gli altri rumeni che conosco sono serissimi e grati al paese che li ospita.
Le consiglio caldamente di frequentarne qualcuno prima di trinciare giudizi per sentito dire.
Le porgo i migliori saluti
29 ottobre 2009 19:11 - lucillafiaccola1796
Se per licenziare i nostri dipendenti infedeli [loro sono nostri dipendenti, non nostri padroni, casomai nostri ladroni] aspettiamo le prossime elezioni ci tagliamo i coglioni con le nostre mani e con i nostri coltelli!
Bei Fessi!

Se un dipendente o collaboratore che dir si voglia non si comporta bene... viene licenziato in tronco e per giusta causa!

Più giusta causa di così... ha pure usato i nostri soldi per far difendere degli psicopatici repressi impotenti strupratori delca!
Che dobbiamo apettare?
Che ci faccia struprare la figlia anche a noi?
E Sveglia!
Un po' di Palle, non Balle!
29 ottobre 2009 13:38 - Annapaola Laldi
Userò gli indirizzi per "dire la mia" ai diretti interessati. Ma adesso voglio dirla anche qui, perché il comunicato dell'ADUC a me pare limitato, anche se prezioso.
Infatti, quanto ha dichiarato Salvatore Carai (PD), sindaco di Montalto di Castro, sui romeni, considerati tutti stupratori, è assolutamente ripugnante. Ma altrettanto ripugnante è la sua strenua difesa degli 8 giovani stupratori locali 8 (fra cui un suo nipotino), gettando il fango addosso alla loro coetanea (minorenne come loro all'epoca dei fatti), nella migliore tradizione del più bieco sessismo e machismo, che speravo (evidentemente invano) che in Italia non avesse più cotanto seguito. Come si fa, infatti, a negare che sia uno "stupro" il fatto stesso che 8 giovanotti hanno abusato sessualmente, uno dopo l'altro, della stessa ragazza?
Si potrebbe dire che Carai è caduto dalla padella nella brace. Perché?
Perché probabilmente si sente il fiato sul collo da alcuni giorni, da quando cioè è tornato all'attenzione dei media lo stupro collettivo e soprattutto, a quanto ho letto, il fatto che Carai ha speso 20.000 (o 40.000?) euro dei soldi pubblici (del Comune) per difendere gli 8 giovanotti, che peraltro risultano essere di famiglie abbienti. Ora, tutta questa pubblicità potrebbe nuocergli su due piani: Come amministratore pubblico e come politico del PD. Nel primo caso, a qualcuno potrebbe venire in mente (e io lo spero tanto) di andare più a fondo sulla legittimità di questa spesa (non potrebbe configurarsi un interesse privato, per via del nipote, in atto pubblico? Oppure, almeno una incauta gestione dei fondi pubblici?). Che so, la Corte dei Conti potrebbe interessarsi alla questione, ma anche la magistratura per un ipotizzabile danno erariale.
Nel secondo caso, adesso Bersani, che lo ha avuto fra i suoi sostenitori, potrebbe domandarsi se questo signore non sia una presenza imbarazzante al suo fianco. E il PD, nel suo insieme, potrebbe farsi una domanda analoga.
Per ora, quasi nessuno, neppure le donne del PD, ha espresso serie e convincenti riserve sul comportamento machista e sessista di Carai, e neppure sul fatto che, appunto, abbia usato soldi pubblici per difendere il nipote e i compagni (atto che, anche se non perseguibile a livello di magistratura ordinaria o della Corte dei Conti, secondo me è però censurabile dal punto di vista dell'opportunità politica). L'unica eccezione, fu a suo tempo, una dichiarazione di Anna Finocchiaro che però, dopo, ha taciuto, pur ritrovandoselo nella stessa mozione Bersani; l'altra eccezione, recentissima, è quella della lettera di Vittoria Franco, Barbara Pollastrini, Giovanna Melandri e Livia Turco, che chiedono chiarimenti. Ma, se la "questione femminile" è davvero una priorità seria nel PD, bisogna che la "questione Carai" sia affrontata seriamente, e questo signore potrebbe aver sentito aria di un "redde rationem". E allora che fa quest'aquila del PD? Rilancia la posta: al machismo/sessismo, aggiunge adesso la xenofobia, che evidentemente c'era anche prima e che potrebbe anche avere ripercussioni a livello di rapporti fra Italia e Romania, perché la protesta della Romania potrebbe non fermarsi a quella già espressa dal presidente del Senato di quella nazione.
A questo punto, mi auguro che Bersani, e l'intero PD, rivedano tutto il loro atteggiamento nei confronti di questo signore, presenza altamente incongrua in questo partito, non solo per la sa xenofobia, ma anche per il suo sessismo/machismo insopportabile in un amministratore pubblico di un paese civile.
29 ottobre 2009 12:48 - pine_tree
Lasciamolo dire quello che crede, vogliamo essere governati da persone sinceri e non da quelli che furbescamente dicono quello che vogliamo sentire e poi con il coltello dalla parte del manico, fanno quello che vogliano loro forte cercando di convincerci di avere la gente dalla loro parte.

Si spera che la gente non lo vota la prossima volta.
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