Il giudice boccia Palazzo Tursi: bando discriminatorio.
L'amministrazione dovrà pubblicare le nuove regole sul web
e nei suoi uffici. A opporsi al divieto per chi non è
cittadino italiano sono stati una donna peruviana ed un
marocchino dall'associazione Studi giudici per
l'immigrazione
Il Tribunale civile ha condannato il Comune per
comportamento discriminatorio nei confronti degli immigrati
senza la cittadinanza italiana che non hanno potuto
partecipare al bando per rilevatori del censimento.
L'ordinanza del giudice del lavoro Marcello Basilico
ingiunge di riaprire il concorso per altri 19 giorni.
Ricalcando una simile sentenza pronunciata dal giudice di
Milano, anche la sezione Lavoro ha accolto il ricorso di una
giovane peruviana e di un marocchino, sostenuti dall'Asgi,
l'Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione e
dall'avvocato Elena Fiorini. Secondo il giudice, il Comune
ha tenuto un comportamento discriminatorio.
escludendo dall'ammissione al concorso i cittadini dei Paesi
extra Ue, perché ha escluso l'ammissione al concorso i
cittadini dei Paesi extra Ue.
Il nuovo avviso di riapertura del bando dovrà essere
pubblicato sul sito del Comune e affisso in tutti i locali
del Comune aperti al pubblico.
È prevedibile quindi che nei prossimi giorni altre
centinaia di persone si aggiungeranno al migliaio già in
graduatoria, fra i quali verranno scelti i rilevatori che da
ottobre, andranno casa per casa a raccogliere i questionari
dell'Istat.
Il Comune - nella memoria difensiva presentata
dall'Avvocatura -
si era richiamato alle norme che impediscono l'assunzione
negli enti pubblici a chi non ha la cittadinanza. Ma il
giudice ha pienamente accolto la tesi difensiva, secondo cui
questa giustificazione "è infondata" in quanto i rilevatori
verranno assunti come "collaboratori occasionali", non come
dipendenti pubblici a tempo indeterminato. In ogni caso,
sottolinea l'ordinanza, il testo unico sull'immigrazione
dice che gli immigrati godono "dei diritti in materia civile
attribuiti al cittadino italiano".
Il Comune è stato condannato anche a rimborsare le spese
legali.