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Quando la pubblica amministrazione sbaglia e' comunque l'immigrato che paga, complice la giustizia. Ecco perche' i conti non tornano mai
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Articolo di Claudia Moretti
28 marzo 2006 0:00
 

Chi conosce questo servizio immigrazione, per aver seguito i suoi comunicati stampa, le sue storie bizzarre dal "pianeta immigrazione", lo avra' letto numerose volte nei nostri -tristi e sconsolati- consigli: ".purtroppo non conviene fare una causa, troppo tempo, troppi soldi, troppa incertezza del diritto, ecc.".
Con questo articolo mi propongo di spiegare in modo più approfondito perche' molto spesso non conviene adire le vie legali ai molti immigrati che subiscono le irregolarita', le illegalita' e persino gli abusi del sistema immigrazione. Partiro' dall'esempio gia' oggetto di nostro comunicato stampa di un cittadino minorenne macedone che, pur avendo diritto alla carta di soggiorno richiesta e ottenuta dal padre per se stesso e per la propria famiglia, si è sentito dire dagli avvocati: "puoi farti giustizia o attendere che la Questura ti conceda di ripresentare l'istanza, scegli tu, ma ti conviene subire, o allora tentare con la stampa!"
Questa in breve la storia.
Il padre chiede molti mesi fa la carta di soggiorno per tutti i familiari che l'ottengono, tranne il minore. La questura rifiuta a voce il provvedimento dicendo che sul medesimo pende un giudizio di fronte al Tribunale per i Minorenni, in realta' ancora alla fase delle indagini preliminari. Ora, poiche' la legge precisa che non può ottenere carta di soggiorno colui verso il quale sia stato disposto il giudizio, il che', avviene solo all'esito dell'udienza preliminare, la Questura nega la carta, del tutto contra legem. Successivamente, all'udienza preliminare, poche settimane dopo il rifiuto (non ritualmente notificato) il minore viene integralmente e definitivamente prosciolto. Ma cio' nonostante, la Questura non rilascia affatto la carta, ma invita il padre a ripresentare la domanda .fra qualche mese, ossia luglio 2006!
A febbraio la famiglia si informa per capire se la loro vicenda possa in qualche modo esser risolta giudizialmente e a che prezzo. Queste le spiegazioni dei legali.
1. La Questura ha sbagliato e non vuole riparare il suo errore. Si puo' andare al Tribunale Amministrativo Regionale (il provvedimento non è ancora stato regolarmente notificato). Naturalmente la causa costa xxx di avvocato e yyy di contributo unificato; naturalmente non si sa quando il TAR si pronuncera', non si sa se accogliera' la richiesta di un provvedimento d'urgenza o meno (infondo la carta non è un permesso di soggiorno, non e' cosi'."urgente"). Forse avremo la sentenza fra mesi forse fra anni. Non lo si puo' predire.
2. Naturalmente, e cio' accade con una regolarità sconcertante, se pur vincessimo la causa (cosa evidentemente ovvia), non verranno mai restituiti al ricorrente tutte le spese di giudizio, né lo stesso sarà risarcito per il danno subito da mesi e mesi di attese, code, rifiuti verbali, pomeriggi dall'avvocato ecc.
3. Ma se (bontà sua!) la Questura volesse riconoscere l'errore (spiegato nelle memorie dei legali) potrebbe in ogni istante effettuare un nuovo provvedimento, e rilasciare immediatamente la carta. dunque, anziche' perdere tempo e soldi con i tribunali, conviene "pregare" la P.a. sperando che cambi idea! E senno', si fara' come comandano: si andra' a luglio a rifare nuove code per portare gli stessi documenti già in loro possesso! E allora forse a novembre 2006 avrai la tua carta!
Ecco perche', alla fine della conversazione con lo straniero, ci si vergogna un po' di far parte del sistema Italia che, beffardamente, gli nega giustizia e lo costringe a subire ogni sorta di illegalita' impunita. E non ci sorprendiamo come molti di loro, timidamente ci chiedono "conosce qualcuno lei in Questura?"
 
 
 
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