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Kosovo indipendente? I problemi per i kosovari in Italia
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Articolo di Emmanuela Bertucci
20 febbraio 2008 0:00
 
Il 17 febbraio scorso l'Assemblea nazionale del Kosovo ha unilateralmente proclamato la propria indipendenza. Dal 1999 il Kosovo e'/era un protettorato internazionale delle Nazioni Unite (UNMIK - United Nations Mission in Kosovo), ma e' geograficamente "annessa" alla Serbia, che ritiene illegale la dichiarazione di indipendenza e intende incriminare il primo ministro del Kosovo, Hashim Thaci, il presidente, Fatmir Sejdu, e il presidente del parlamento, Jakup Krasniqi, per "proclamazione di un falso Stato sul territorio della Serbia".
Tutti i negoziati sinora intrapresi per trovare un accordo sullo stato giuridico del Kosovo, fra i rappresentanti delle autorità di Belgrado e degli albanesi del Kosovo, per lo piu' "gestiti" sotto l'egida dell'ONU, sono falliti. Ora il Kosovo e' uno Stato indipendente? Non proprio. Si puo' unilateralmente dichiarare tale, e quindi ritenersi Stato, ma lo stesso concetto di "stato" esiste, da un punto di vista internazionale, nella misura in cui ci si relaziona con gli "altri" stati esistenti.

Per il diritto internazionale pubblico, servono infatti due requisiti fondamentali affinche' un Stato possa dirsi tale:
- avere territorio, popolo e potesta' pubblica, ossia un governo effettivo ed indipendente, dotato di un apparato amministrativo, capace di esercitare la propria sovranita' sia al proprio interno che nei confronti degli altri stati;
- essere riconosciuto dagli altri Paesi come Stato, il che comporta, come prima fase, l'instaurazione di relazioni diplomatiche internazionali.

A pochi giorni dalla proclamazione di indipendenza, il riconoscimento da parte degli altri stati del mondo non e' assolutamente unanime, vi sono gia' diverse dichiarazioni di riconoscimento ed e' partita -con esiti ancora tutti da verificare- una missione dell'Unione Europea, denominata Eulex. Lo scopo sarebbe di agevolare e guidare il nuovo stato nella costruzione dell'apparato amministrativo e giudiziale, senza che cio' comporti di per se' il riconoscimento dello Stato (?), si affianchera' inizialmente alla missione Unmik delle Nazioni Unite e si aggiungera' come presenza sul territorio al contingente Nato della Kfor (Kossovo Force).

Dunque non c'e' nulla di chiaro ancora e, anche ammettendo un massivo riconoscimento internazionale del Kosovo come Stato indipendente, vi sara' una fase di transizione la cui durata non puo' essere predeterminata, ma sin d'ora potrebbero porsi seri problemi alle persone Kosovare attualmente in Italia senza documenti personali o con documenti scaduti.
Finora infatti vi erano due metodi di identificazione internazionale per i kosovari:
- il possesso di un passaporto serbo (il che voleva dire "accettare" la propria "cittadinanza" serba);
- il possesso di un documento di viaggio UNMIK, indebitamente chiamato "passaporto".
E ora? Plausibilmente continueranno a convivere Eulex e Unmik, e finche' non si sara' creato un separato apparato amministrativo, proseguira' il rilascio di questi documenti Unmik. Ma in questo momento storico, uscire dall'Italia senza alcun documento, puo' essere estremamente pericoloso.

Per i kossovari attualmente presenti regolarmente in Italia
(cioe' con permesso di soggiorno in corso di validita') o con un permesso scaduto da non piu' di 60 giorni, la strada da percorrere per ottenere i documenti Unmik prevede:
- la richiesta, alla Questura del luogo di residenza, di rilascio di un titolo di viaggio per stranieri, che consenta l'identificazione internazionale della persona. Una simile richiesta sara' piu' facilmente accettata se accompagnata da certificazioni sull'identita' della persona provenienti dalla stessa Unmik, contenenti il riconoscimento della firma del funzionario Unmik, che ha rilasciato il certificato, da parte dell'ufficio distaccato dell’Ambasciata di Pristina e dalla Sezione staccata di Pristina della Ambasciata italiana di Belgrado. Una operazione invero molto complessa, almeno per chi non si e' "premunito" di simili documenti. Ne' e' possibile chiedere i documenti Unmik dall'Italia, poiche' non esistono uffici distaccati Unmik nel nostro Paese;
- l'uscita dall'Italia e il successivo ingresso in Kossovo;
- il rilascio del documento Unmik;
- la richiesta all'Ambasciata italiana di uno speciale visto di reingresso in Italia.

Questa procedura, benche' richiosa in questo periodo, non potra' comunque essere seguita da chi ha un titolo di soggiorno in corso di rinnovo, poiche' la legge che consente il rilascio di visti di reingresso non contempla questa possibilita'. Il rischio dunque e' quello di arrivare in Kossovo e non poter piu' tornare in Italia. Per questa categoria di persone, il nostro consiglio e' di chiedere alla Questura, comunque, il rilascio di un documento di viaggio, o altro equipollente, che ne consenta l'identificazione e che consenta il rinnovo del permesso. Se l'operatore allo Sportello dovesse rifiutarsi di accettare una simile pratica, procedere per iscritto, con una raccomandata AR di messa in mora (clicca qui). In caso di rifiuto formale, sara' indispensabile fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.
L'alternativa per tutti, clandestini compresi, e' chiedere il riconoscimento dello status di apolide:
clicca qui.
 
 
 
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