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Adozione maggiorenni. La Convenzione Italia-Urss del 1979 e i recepimenti nei Paesi ex-Urss delle sentenze italiane (4). I rapporti con gli altri Stati: dalla Bielorussia alla Romania
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Articolo di Isabella Cusanno
8 maggio 2014 15:36
 
Il caso. Una coppia di Italiani residente in Romania si affeziona ad un bambino romeno, lo tiene presso di sé, ne ha cura e provvede alle sue esigenze, ma non riesce ad adottarlo. Quando il ragazzo raggiunge la maggiore età, la coppia decide di adottarlo in forza della previsione normativa italiana delle adozioni dei maggiorenni. Il ragazzo accetta ed acconsente davanti al giudice italiano. La nuova famiglia rientra in Romania con la sentenza di adozione. Davanti al giudice romeno ne viene chiesto il recepimento. La sentenza di primo grado si conclude con un rigetto. In secondo grado la sentenza viene capovolta, il recepimento passa con ogni conseguenza di legge. E questo comporta che l’adozione diventi legittimante ed equiparata all’adozione dei minori.
La registrazione in anagrafe e presso lo stato civile della sentenza romena di recepimento ha comportato che il ragazzo assuma il cognome dell’adottante. I rapporti parentali con i genitori biologici cessano per far posto a quello esclusivo dei genitori che lo hanno adottato.
Gli elementi alla base di questa vicenda processuale conclusasi felicemente sono identici a quelli Bielorussi nella fattispecie originaria (adozione di un maggiorenne e conseguenziale recepimento nel suo Paese di origine) e nella conclusione giuridica (l’adozione maggiorenne italiana si trasforma in una adozione legittimante nel Paese di origine e di cittadinanza dell’adottando)
I presupposti giuridici si modificano: in Romania non si applica la convenzione Italia Urss del 1979 che invece si applica in Bielorussia; in Romania la legislazione regolamenta positivamente l’adozione maggiorenne e la equipara all’adozione legittimante per i minori, ammettendola esplicitamente nel caso in cui il maggiorenne sia stato seguito e curato nella sua minore età dalla famiglia o dalla persona che ora chiede di poterlo adottare, invece in Bielorussia la adozione maggiorenni non è regolamentata in alcun modo.
Come si vede l’equazione, modificando la ripartizione delle quantità giuridiche, non cambia nel valore del risultato.
In Bielorussia, la Convenzione Italia Urss serve a collegare le due legislazioni, ma poiché la norma bielorussa non prevede adozioni non legittimanti il recepimento assorbe nella norma bielorussa la sentenza italiana sia perché così prevede la convenzione Italia Urss, sia perché così prevedono i principi di diritto internazionale, comune a molte nazioni, sia perché è improponibile che norme di diritto pubblico possano essere ridisegnate da una sentenza straniera.
In Romania la norma che ammette l’adozione maggiorenne nel caso specifico di un adulto che da minore è stato curato e seguito dalle persone che ora intendono adottarlo da maggiorenne. Ma in Romania, come in Bielorussia, esiste solo l’adozione legittimante, ed anche l’adozione maggiorenne, nei casi in cui è ammessa non è diversa negli effetti e quindi è legittimante.
Il caso Romania è quindi l’ennesima dimostrazione di quello che avviene in sede di recepimento di una sentenza straniera in campo di adozione e di famiglia quando bisogna contemperare i livelli di diritto e di diritto pubblico alla luce dell’intervento internazionale.
In Italia il problema di rapportarsi a sua volta con una adozione divenuta legittimante si risolve o alla luce di trattati internazionali o in forza di una verifica della Corte di Appello in via principale o dei Tribunale in via incidentale ai sensi della legge di riforma di diritto internazionale privato.

Ma quale è la dinamica legislativa delle varie nazioni in merito alla adozione maggiorenni?
Cominciamo dall’ex blocco orientale e prendiamo alcune Nazioni come campione
Russia. L’impianto legislativo in tema di famiglia e di adozione è molto interessante da un punto di vista socio giuridico. La collocazione all’interno del capitolo dedicato all’educazione dei minori è sicuramente una scelta di livello ideologico. La norma precisa che è l’adozione è consentita ai minori (art.124 codice della famiglia)
Bielorussia. Ne abbiamo già diffusamente parlato negli articoli precedenti
Ucraina. L’adozione è riferita ai minori, ma è possibile l’adozione del maggiorenne se questi è orfano o i suoi genitori hanno perso la potestà genitoriale, in questo caso il giudice valuterà la posizione dell’adottando costituendo elementi di favore la mancanza di figli propri. (art. 208 codice della famiglia dell’Ucraina). In questo caso l’adozione maggiorenni è identica per effetti e conseguenze a quella dei minori
Romania. Un maggiorenne può essere adottato se la famiglia dell’adottante lo ha cresciuto nella minore età (art5 comma 3 della legge n.273/2004 come modificata)
Polonia. Può essere adottato un minore e solo per il suo bene, il requisito della minore età si considera adempiuto se al momento della domanda di adozione, l’adottando era minore.

E quindi l’ex blocco delle Nazioni occidentali, sempre limitatamente ad alcuni Paesi campione
Tralasciamo, perché avrebbero diritto ad una analisi compiuta in una diversa ottica i Paesi Nordici (Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, ecc) e le convenzioni tra loro instaurate in tema di diritto di famiglia
Francia. L’adozione di un maggiorenne in Francia è la cosiddetta adozione semplice ai sensi dell’art. 360 e seguenti del codice civile francese, cioè adozione non legittimante e che non rompe i legami dell’adottato con la famiglia di origine. L’adozione piena, cioè l’adozione legittimante, pourra être demandée, si les conditions en sont remplies, pendant la minorité de l'enfant et dans les deux ans suivant sa majorité ( art. 345 codice civile francese).
Spagna. La riforma è abbastanza recente, ed è nel senso dell’allargamento del concetto di protezione dell’infanzia. L’adozione di un maggiorenne è possibile se questo durante la sua minore età è stato curato, per affido o per soggiorno, dalla famiglia o dalla persona che ne chiede l’adozione (art.175 codice civile spagnolo)
Germania. Viene definita adozione debole e nel contenuto e nei limiti è molto simile a quella italiana e francese, non instaura rapporti al di fuori di quelli delle parti che lo richiedono e non interrompe i legami parentali con la famiglia di origine. In casi eccezionali l’adozione maggiorenne può avere gli effetti di una adozione di minore se è la Familiengericht a pronunciarlo
Svizzera. Ne abbiamo già parlato nell’articolo precedente, nelle forme ammesse l’adozione maggiorenne è legittimante
Quelle che stiamo inserendo sono solo brevi descrizione di un panorama giuridico e legislativo molto complesso ed interessante, che ci riserviamo di approfondire. Quello che appare evidente è che esiste una tendenza internazionale che esula e supera le convinzioni socio giuridiche dei blocchi occidentali ed orientali che porta a rivalutare l’adozione maggiorenne alla luce di una più ampia ed integrata protezione dell’infanzia. Come in Ucraina ed in Romania, così in Francia e in Spagna e in Svizzera o altri paesi europei, la necessità di assicurare la protezione di un nucleo familiare ad un ragazzo che non avuto la fortuna di ottenere l’adozione da minore, viene considerata degna di tutela giuridica. Ed in tante Nazioni l’adozione maggiorenni è legittimante.
La normativa italiana non ha ancora recepito questa istanza che invece trova adesioni in tutta Europa. Nel caso di recepimento in Italia di queste adozioni legittimanti, gli interessati saranno sempre costretti ad adire la Corte di Appello competente per ottenerne il riconoscimento e l’esecuzione.
Non si comprende perché l’Italia, che pure è ormai circondata da questa tendenza legislativa, non si sia adeguata ad una esigenza ampiamente sentita, che tra l’altro ridurrebbe drasticamente il peso dell’ingiustizia sociale provocata dalle mancate adozioni. Anzi, nel corso dell’ultima riforma del diritto di famiglia, l’adozione maggiorenne è stata accantonata nel suo angolo di vetusta cenerentola. Eppure se venisse usata per assicurare ai maggiorenni che non potuto accedere all’istituto dell’adozione in minore età e che pure hanno contratto legami affettivi con le persone che li hanno aiutati e protetti, l’istituto dell’adozione maggiorenne avrebbe un ruolo valido, moderno e concreto anche in Italia come nel resto dell’Europa
4 continua

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